Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

Su A-Rivista Anarchica n. 402 Novembre 2015, recensione al Libro:

Legami di Ferro

Libro di Beatrice Ruscio. Introduzione e presentazione di Alessandro Marescotti. Recensione di Laura Tussi. Edizioni Narcissus 2015. In collaborazione con PeaceLink

Legami di Ferro

Legami di ferro.

Dalla miniera alla fabbrica.

Dal cuore dell'Amazzonia brasiliana al quartiere Tamburi di Taranto

Libro di Beatrice Ruscio

Introduzione e presentazione di Alessandro Marescotti

Recensione di Laura Tussi

Edizioni Narcissus 2015

In collaborazione con PeaceLink

 

Il seminario internazionale a cui ha partecipato l'Autrice del libro “Legami di ferro”, Beatrice Ruscio, in rappresentanza dell'Associazione ecopacifista PeaceLink, è stata un'importante occasione per far emergere la questione di Taranto dal contesto locale, per unire questa lotta a un movimento internazionale di mobilitazione e resistenza contro gli immani e inesorabili progetti delle imprese e delle multinazionali che vogliono ottenere il massimo profitto a costo di devastazioni ambientali, pregiudicando così la vita e la salute di intere popolazioni. Il denominatore comune che unisce le città di Taranto e di Piquià de Baixo si chiama minerale di ferro: la stessa polvere proveniente dal Brasile e estratta nelle miniere della multinazionale Vale è poi esportata in tutto il mondo.

Il libro racconta una bella storia di solidarietà tra l'Italia e il Brasile. È la storia di Taranto e di Piquià de Baixo in Amazzonia, inesorabilmente collegate dal drammatico filo conduttore di due disastri ambientali, provocati dalla polvere che è alla base del processo siderurgico, ossia il minerale di ferro: inquinamento ambientale e diritto alla salute uniscono Piquià de Baixo e il Quartiere Tamburi di Taranto, Ilva e Vale, in una stretta relazione, in giochi di forza e di potere dall'alto e di movimenti sociali in lotta dal basso. Il minerale di ferro, che viene estratto dalle miniere del Carajàs, nella foresta amazzonica brasiliana, arriva anche all’Ilva di Taranto. Il ciclo siderurgico provoca inquinamento e ingiustizia a livello globale. Per questo motivo, una visione globale deve accomunare le lotte locali, per affrontare un razzismo ambientale che lede i diritti umani di molti abitanti del pianeta: dei popoli discriminati e martoriati dei tanti “sud” del mondo.

In realtà, il mondo non ha bisogno di tutto l'acciaio che viene prodotto. Ma il sistema economico produce in funzione del profitto e dello sfruttamento massimo della capacità produttiva, e non in funzione dei bisogni reali e effettivi. Sostenere questo modello siderurgico predatorio significa alimentare la produzione delle cosiddette grandi opere, inutili e dannose, e il consumismo dell'industria bellica e automobilistica.

La multinazionale Vale dichiarava che lo sviluppo dell'industria sarebbe stata un'occasione di arricchimento umano e sociale per quella regione, con il rispetto dell'ambiente e delle persone. Al contrario, è sempre prevalsa la logica del guadagno, dello sfruttamento e del massimo profitto dell'industria. Sostanzialmente, solo pochi si sono arricchiti, a discapito della natura, depredata e vilipesa, e dei lavoratori, che lamentano spesso condizioni di estremo sfruttamento, e dell'intera collettività, che in realtà non ha mai visto le promesse di benessere e progresso tanto declamate e millantate.

“Il viaggio di PeaceLink in Brasile ha consentito di tessere i fili di un'alleanza globale che va oltre la questione ecologica: è un'alleanza per la difesa dei diritti umani e per una nuova economia di giustizia”, afferma Alessandro Marescotti, Presidente di PeaceLink, nell'introduzione al libro. Nel testo, l'approccio alla questione ambientale e ecologica diventa un'occasione di conoscenza davvero innovativa, unendosi alla grande tematica della giustizia sociale, in una panoramica globale che permette di interpretare l'ecologia e l'economia in una visione di giustizia sociale e solidale, per cui tramite l'incontro tra persone, accomunate dallo stesso dramma, si concepiscono le ragioni autentiche dello stare insieme, in un'”ecologia di persone”, per una giusta lotta comune a favore del diritto alla vita e alla salute: per i diritti umani.

La lotta per spezzare la violenza e la protervia del ciclo siderurgico mondiale ha conosciuto diversi epicentri del conflitto ambientale, disseminati in tutto il mondo, dall'India al Brasile. Da una parte all'altra del globo intere popolazioni subiscono tremende ingiustizie ambientali e lottano per vedere rispettati i propri diritti di esseri umani. L'Autrice paragona il viaggio in Brasile a un salto in una realtà parallela a quella di Taranto, con tante differenze culturali, economiche, ambientali, ma così incredibilmente simile e unita da legami di solidarietà forti, indistruttibili, di gente forte, unita da “legami di ferro”, indistruttibili.

Su A-Rivista Anarchica n. 402 Novembre 2015:

Note: www.arivista.org

su ILDialogo.org:
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/cultura/Recensioni_1445719112.htm

su PRESSENZA - International Press Agency:
http://www.pressenza.com/it/2015/10/legami-di-ferro/

su LiberoLibro:
http://www.liberolibro.it/beatrice-ruscio-legami-di-ferro/

Articoli correlati

  • Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente
    Taranto Sociale
    L'unguento che lenisce le affezioni delle vie respiratorie con un tocco di polveri sottili e benzene

    Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente

    I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
    13 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Grazie Meloni!
    Editoriale
    Trasferiti fondi dalle bonifiche ambientali alla produzione di acciaio ILVA

    Grazie Meloni!

    Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
    12 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • "Includere i lavoratori ILVA nella valutazione del danno sanitario"
    Ecologia
    Comunicato stampa di PeaceLink sulla sottrazione di 400 milioni di euro alle bonifiche

    "Includere i lavoratori ILVA nella valutazione del danno sanitario"

    Il decreto è in contrasto con il principio “chi inquina paga”, destinando a finalità produttive fondi per la decontaminazione di terreni e falde. Occorre poi dare all'ISS l'ultima parola nella Valutazione di Impatto Sanitario e includere i lavoratori ILVA nella verifica dei danni alla salute.
    11 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink
  • L'azione civile inibitoria contro l'inquinamento dello stabilimento ILVA di Taranto
    Taranto Sociale
    La conferenza stampa del 3 febbraio 2025

    L'azione civile inibitoria contro l'inquinamento dello stabilimento ILVA di Taranto

    L'azione ha una funzione preventiva in quanto non attende che il danno si concretizzi completamente, ma interviene per impedirlo, partendo dal principio di precauzione, fondamentale nel diritto ambientale. L'azione legale è promossa dall'associazione Genitori Tarantini presso il tribunale di Milano.
    4 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.29 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)