10 anni di ritardo La Comunità Internazionale lamenta il genocidio in Rwanda mentre il genocidio nel Sudan Occidentale raggiunge il culmine
In occasione del decimo anniversario in Rwanda il Presidente
dell'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) Internazionale Tilman Zülch
solleva gravi accuse: "Mentre la comunità internazionale ricorda il
genocidio in Rwanda e lamenta di non essere intervenuta in tempo per salvare
la minoranza Tutsi, il genocidio nel Sudan Occidentale raggiunge il culmine.
Davanti agli occhi del mondo vengono commessi crimini terribili, denunciati
solo da pochi giornalisti e attivisti per i diritti umani. C'è invece
bisogno di un intervento immediato di truppe internazionali per la pace che
ponga fine al genocidio perpetuato dall'esercito sudanese e dalle milizie
arabe contro la popolazione africana di Fur, Masaalit e Zaghawa nel
Darfur/Sudan Occidentale. Come in Rwanda, anche qui le conseguenze
potrebbero essere tragiche: un milione di persone rischia la morte per fame
poiché il governo sudanese usa la fame come mezzo di guerra in completo
disprezzo del diritto umanitario dei popoli. Centinaia di migliaia di
persone sono in fuga.
In particolare l'APM accusa il governo sudanese e le milizie arabe di:
- messa in fuga di almeno 800.000 persone
- uccisioni di massa
- bombardamento di civili, di villaggi e città, di campi profughi
- rapimento di bambini
- saccheggio e furto di bestiame
- distruzione sistematica di centinaia di villaggi
- distruzione di pozzi e fonti di acqua potabile
- appiccare fuoco a raccolti e sementi
- rifiuto di prestare aiuti umanitari e medici per i sopravvissuti.
Da anni l'APM si rivolge alle multinazionali del petrolio mettendole in
guardia dall'estrarre l'oro nero nelle zone di guerra tra il regime arabo di
Khartum e la popolazione africana nel Sud-Sudan, dove oggi migliaia di
persone sono in fuga dalla guerra. Ora il Sudan compra, con i proventi del
petrolio, elicotteri e armi pesanti che usa contro la popolazione civile.
L'APM ricorda che 40 anni di campagne militari del regime di Khartum sono
costate la vita a 2,5 milioni di Sudsudanesi e Nuba. Senza un intervento
esterno anche questa volta Khartum porterà a termine il genocidio nel Sudan
Occidentale.
Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040114it.html |
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