Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

R-Esistere oggi: tra indignazione e nonviolenza

Laura Tussi
Laura Tussi (e Fabrizio Cracolici)

R-Esistere oggi: tra indignazione e nonviolenza

R-Esistere oggi: tra indignazione e nonviolenza

di Laura Tussi, PeaceLink

Fabrizio Cracolici, Presidente ANPI di Nova Milanese 

"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lí, o giovani, col pensiero perché lí è nata la nostra Costituzione"

Piero Calamandrei

 

"E non mi dimenticherai...

Io non sono che una piccola cosa, e il mio nome sarà presto dimenticato, ma l’idea, la vita e l’ispirazione che mi pervasero continueranno a vivere. 

Li incontrerai ovunque, sugli alberi in primavera, negli uomini sul tuo cammino, in un breve e dolce sorriso.

Incontrerai ciò che ebbe un valore per me, l’amerai e non mi dimenticherai" 
Kim Malthe-Bruun 

(21 anni partigiano danese arrestato torturato fucilato il 6 aprile 1945)

 La Resistenza non può essere intesa solo come un evento storico limitato agli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, ma deve essere soprattutto un atteggiamento e un modo etico e morale permanente di porsi di fronte alle situazioni e agli eventi di rilevanza sociale e politica.

Guido Petter - storico, pedagogista e presidente onorario dell'Istituto Pedagogico della Resistenza di Milano - ha sostenuto a questo proposito principi sociali ed etici importanti ed imprescindibili. La memoria non deve essere un vacuo esercizio retorico, ma un processo di accrescimento culturale che coinvolga le scuole in percorsi e processi educativi, formativi, didattici che aprano al dialogo tra culture, tra generi e generazioni: memoria quale fattore propulsivo di consapevolezza dei diritti umani. La Resistenza deve attivare una coscienza morale ed etica perenne.

Il padre costituente Pietro Calamandrei, in questo senso profondo intendeva l'espressione “ora e sempre Resistenza”. Come anche, in anni più recenti, il procuratore Borrelli incita a “Resistere, Resistere, Resistere”. I fratelli Rosselli, prima di rifugiarsi in Francia, dove dopo alcuni anni furono uccisi su mandato fascista, avevano fondato con Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi e altri, un giornale clandestino, dal titolo emblematico “Non mollare!”. Ricordiamo anche che durante la lotta armata, le formazioni partigiane, anche dopo le sconfitte più dure, seppero ogni volta, riprendersi, riorganizzarsi e tornare a combattere. Resistenza non è solo memoria del passato, ma linfa ed esercizio del presente, come sostiene anche Moni Ovadia.

Il magistrato antimafia Antonino Caponnetto disse: "Ragazzi godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori, la resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli".

R-esistere oggi significa assumere consapevolezza e avere la capacità di non essere indifferenti di fronte a tutte le ingiustizie sociali. R-esistere oggi significa avere la capacità di indignarsi e prendere posizione, ieri contro il fascismo, attualmente contro la corruzione, il malcostume, le mafie, il terrorismo, il razzismo, le guerre, contro il degrado morale, sociale, politico e istituzionale.

Hessel, uno dei padri costituenti della Dichiarazione Universale dei diritti umani sancita a Parigi nel 1948, ha scritto un libro dal titolo “Indignatevi!”, che incita a prendere coscienza e posizione. R-esistere oggi significa avere la capacità di essere responsabili delle proprie azioni ed opinioni, per lanciare ponti di dialogo (Alex Langer), messaggi di pace, per intessere reti di relazioni, per aprire varchi di speranza in un avvenire migliore, per un futuro dove il concetto di pace e nonviolenza divenga la forma mentis di tutti i soggetti, di noi donne e uomini, di tutti i politici: proprio la pace per cui si sono battuti i partigiani antifascisti, perché la guerra finisse per sempre.

In questo 25 aprile il nostro pensiero non può che essere ancora rivolto a Vittorio Arrigoni che era ed è la forza terrena della lotta contro l’ingiustizia, una lotta pacifica e nonviolenta di chi presta la propria voce a chi non ha voce e si esprime attraverso la solidarietà umana che soccorre chi ha bisogno di aiuto. “Restiamo umani” - diceva Vittorio e noi continuiamo a ripeterlo oggi perché quella che Vittorio ci ha lasciato è una eredità preziosa: “Io vengo - diceva - da una famiglia di partigiani. I miei nonni materni hanno combattuto e sono morti per lottare contro un'occupazione. Per cui probabilmente nel mio Dna e nel mio sangue ci sono delle particelle che mi spingono a combattere per la libertà e per i diritti umani”.

Il significato e il valore della memoria storica dell'Antifascismo, della Resistenza e della Costituzione si tramandano tra generazioni.

Come società Antifascista, dobbiamo essere attivi nella tutela della nostra Carta Costituzionale.

La banca d'affari statunitense JP Morgan denuncia: "I sistemi politici dei paesi europei del Sud e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano caratteristiche inadatte a favorire l'integrazione. C'è forte influenza delle idee socialiste". E cita, tra gli aspetti problematici, la tutela garantita ai diritti dei lavoratori. Il suo consiglio ai governi nazionali d’Europa per sopravvivere alla crisi del debito è: “liberatevi al più presto delle vostre costituzioni antifasciste!”

Al contrario tutta la società civile antifascista ritiene un'offesa e un grave danno queste affermazioni. La politica conservatrice dei mercati dell'alta finanza impone restrizioni economiche, frutto di manovre speculative e di logiche di mercato liberiste e capitaliste, che acconsentono e danno spazio ai raduni neofascisti e neonazisti in Europa, ai movimenti Nazifascisti, alla riemergenza degli estremismi delle nuove destre, alle istituzioni razziste e ai partiti contro le Costituzioni Antifasciste. Attualmente la situazione di grave crisi strutturale ed economica deve motivare le nuove generazioni ad una forte presa di coscienza e di impegno sociale e civile.

L’ANPI vuole essere la casa dove tutti si trovano, si confrontano, discutono su cosa è stata la Resistenza, non solo per far rivivere la memoria, ma per tradurre in pratica contemporanea i valori della Costituzione.

Grazie agli scioperi del 1943 e del 1944 si è ricostruita l'Unità d'Italia su basi democratiche, con una Repubblica fondata sul lavoro e sulle pari dignità. I nostri Padri Costituenti, in seguito alla Resistenza Antifascista, hanno donato al mondo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Costituzione Italiana del 1948. La Costituzione è un progetto da realizzare costantemente, quindi dobbiamo onorare la memoria dei nostri Padri e anche delle nostre Madri partigiane, perché nella Resistenza Antifascista la presenza militante e attiva femminile ha avuto un ruolo prioritario. Quindi è necessario onorare la memoria di coloro che hanno lottato per la libertà, la pace, la giustizia, la dignità sociale e per rendere attuale la Costituzione.

L’ANPI è impegnata nella risoluzione dei problemi attuali, per difendere la qualità della democrazia e i diritti delle persone che lavorano, per tutelare tutti gli esseri umani che non devono subire limitazioni e discriminazioni in base alla loro appartenenza etnica, di censo e sociale. La Costituzione non è uno strumento del passato, ma è un mezzo per vivere la società attuale ed affrontare e risolvere i problemi sociali impellenti. L'ANPI di Nova Milanese e PeaceLink auspicano un mondo caratterizzato da contesti di pace, affinché gli orrori del passato non possano mai più ripetersi nell'attualità del presente. Per questo, ci sentiamo attivi rispetto alla realizzazione di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale basato sulla condivisione del nostro patrimonio umano e culturale, allontanando gli spettri della guerra e del fascismo, orientandoci su processi di giustizia ed equità, non basati sulla forza delle armi, ma con propositi di apertura all'altro, nell'accoglienza degli ultimi, dei migranti, degli oppressi, dei diseredati di tutto il pianeta in prospettive mondiali di pace di cooperazione, collaborazione e di interazione tra culture, opinioni politiche e religioni differenti.

Tutti i movimenti Antifascisti reputano necessario ripercorrere l'analisi del passato storico, per evitare di compiere gli errori della storia, a livello di violazione della dignità delle donne e degli uomini e dei diritti imprescindibili della persona, sanciti dalla Carta Costituzionale.

Riteniamo necessario sia tutelata la persona nella sua integrità e dignità e la società nella sua complessità, sotto varie forme e aspetti, contro l'intolleranza per le differenze e contro ogni razzismo e discriminazione, contro l'oppressione delle minoranze, nella considerazione del dialogo tra le parti, le categorie e tipologie umane, nel rispetto dell'ambiente circostante e dell'ecosistema, contro tutte le ecomafie e contro la criminalità organizzata, per un futuro a misura di persona, in un contesto ecosostenibile, nonviolento ed equosolidale, basato sui valori della Pace e della valorizzazione delle differenze di ogni genere e tipologia umana, nella libertà di espressione, di culto e di pensiero, contro ogni omertà che ingenera il crimine.

Gli ideali della Resistenza europea e delle Costituzioni Antifasciste sono ancora validi e vanno attuati!

Articoli correlati

  • A cento anni dalla nascita di Danilo Dolci
    Storia della Pace
    Un pioniere della nonviolenza e dell'educazione in Italia

    A cento anni dalla nascita di Danilo Dolci

    Il suo messaggio di solidarietà, partecipazione e trasformazione sociale rimane più che mai attuale, ispirando nuove generazioni di attivisti e educatori. Riportiamo qui alcuni video che ne fanno emergere la testimonianza e servono a consolidare la memoria di questo grande personaggio
    22 giugno 2024 - Redazione PeaceLink
  • Si può cambiare il mondo senza prendere il potere?
    Schede
    Un sociologo irlandese apre una riflessione su un’idea diversa di rivoluzione

    Si può cambiare il mondo senza prendere il potere?

    "Cambiare il mondo senza prendere il potere. Il significato della rivoluzione oggi" è un libro di John Holloway
    20 febbraio 2024 - Redazione PeaceLink
  • Ricordare Francesco Zaccaria, morto di lavoro a 29 anni il 28 novembre 2012
    Taranto Sociale
    Il dovere della memoria

    Ricordare Francesco Zaccaria, morto di lavoro a 29 anni il 28 novembre 2012

    Negli impianti dell'industria siderurgica di Taranto sono morti oltre cinquecento operai in meno di sessant'anni.
    28 novembre 2023 - Fulvia Gravame
  • Più armi non porteranno più pace
    Pace
    I cittadini europei e italiani cosa pensano dei disertori?

    Più armi non porteranno più pace

    Attraverso la nonviolenza possiamo trasformare i conflitti grandi e piccoli in equilibri inediti. Il Movimento Nonviolento chiede all'UE di creare corridoi umanitari per chi fugge dalla coscrizione obbligatoria, siamo pronti?
    25 settembre 2023 - Maria Pastore
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)