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30 marzo 2004

CONSIGLIO COMUNALE DI SETTIMO ROTTARO
MOZIONE GRUPPO DI MAGGIORANZA APPROVATA ALL’UNANIMITA’ NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 30.03.2004

Il consiglio comunale di Settimo Rottaro:

Rilevato che l’Amministrazione Comunale di Settimo Rottaro ha sempre manifestato la propria contrarietà alla violenza e alla guerra tramite le proprie delibere G.C. n°16 del 11/03/2003 "Adesione alla campagna Pace da tutti i balconi — Esposizione bandiera della pace", C.C. n°14 del 27/03/2003 "Appello per la pace" e C.C. n°27 del 22/12/2003 "Cessate il fuoco"

Considerato che la delibera di adesione all’appello di Emergency "Cessate il Fuoco" conteneva anche la richiesta ai parlamentari eletti nel territorio di operare presso le sedi opportune per far mettere in calendario in tempi brevi la proposta di legge di iniziativa popolare che richiede una integrale applicazione dell’art.11 della Costituzione e che il testo della delibera è stata inviata ad ognuno di loro senza ottenere nessuna risposta in merito

Considerato che la guerra in Iraq ha rappresentato una grave violazione del diritto internazionale in quanto dichiarata unilateralmente e senza il benestare dell’ONU con la scusa poi manifestatasi infondata della presenza in quel paese di armi di distruzione di massa mai ritrovate

Visto il moltiplicarsi di attentati sanguinari compiuti spesso ai danni di persone inermi e indifese; come indifese sono le popolazioni civili massacrate dalle bombe che hanno come unica colpa quella di abitare in un paese in guerra

Alla luce dell’infinita sequela di morte e di atti terroristici che stanno insanguinando il mondo come la strage di Nassirya, gli attentati di Istanbul e di Casablanca, solo per citare i più eclatanti fino ad arrivare al barbaro eccidio di Madrid dove sono stati massacrati duecento civili spagnoli

Visto il gran numero di morti nella popolazione irachena (tra gli 8.000 e i 10.000) e il continuo stillicidio di morti anche tra i militari della coalizione angloamericana (circa 550 solo tra gli statunitensi)

Considerato che questa guerra, oltre ad avere costi umani altissimi, ha anche un prezzo in dollari che pochi conoscono ma che sta raggiungendo l’assurda cifra, solo per gli Stati Uniti, di 150 miliardi di dollari e che dati diffusi dal presidente della Banca Mondiale James Wolfensohn dicono che nel mondo si spendono, ogni anno, in armamenti 800 milioni di dollari mentre se ne investono solo 56 nella lotta alla povertà

Considerato che nel mondo su sei miliardi di persone tre vivono con due dollari al giorno e un miliardo e 200 milioni sopravvivono con appena un dollaro e che il 24 marzo di quest’anno a Nablus, in Palestina, Hussam Abed Billal, un ragazzino del quale non si conosce nemmeno l’età precisa (si parla di 14 anni), è stato fermato ad un posto di blocco con un giubbotto imbottito di tritolo che gli hanno messo addosso per farsi esplodere provocando una strage in cambio di un compenso pari a 20 euro

Considerato che oggi il 20% della popolazione mondiale detiene l’80% delle risorse dell’intero pianeta facendo sì che ogni giorno sulla terra muoiano di fame circa centomila persone e sempre per la fame muore un bambino al di sotto dei dieci anni ogni sette secondi mentre un bambino italiano su tre soffre di obesità

Preso atto che nel mondo mai come oggi, dalla seconda guerra mondiale in poi, vi sia un numero di conflitti in corso che dovrebbe far meditare tutti, indipendentemente dalla fede religiosa o credo politico. Oltre ai più conosciuti Iraq, Afghanistan, Israele e Palestina non possiamo dimenticarci della Cecenia, Indonesia, Filippine, Nepal, India, Kashmir, Sri Lanka, Uganda, Ruanda, Burundi, Sudan, Somalia, Costa d’Avorio, Congo e molti altri paesi nei quali si combattono guerre che da anni provocano centinaia di migliaia di morti, profughi, mutilati, orfani, vedove

Vista la grande manifestazione per la pace svoltasi a Roma il 20 marzo 2004, vergognosamente oscurata dalla quasi totalità dei mass media, dalla quale si è alzato forte e univoco, da una folla di oltre un milione di persone, il grido di "no alla guerra, no al terrorismo, no alla violenza"

Visto il triste teatrino inscenato da una buona parte degli uomini politici che dalla loro torre d’avorio troppo spesso dimenticano il loro compito primario di rappresentanti, presso le sedi istituzionali, della società civile.

Tutto ciò premesso

IL CONSIGLIO COMUNALE DI SETTIMO ROTTARO

 

Esprime il più sincero cordoglio, unito ad un fraterno senso di pietà, al popolo spagnolo e a tutte le vittime di ogni violenza perpetrata dall’uomo ai suoi simili

Condanna senza mezzi termini ogni atto di terrorismo come ogni azione militare non intrapresa per fini difensivi, senza la legittimazione dell’ONU e della comunità internazionale

Invita il governo ed i parlamentari, interpretando il pensiero della maggioranza dei cittadini italiani, a cessare ogni appoggio ad un atto di guerra ingiustificato e illegittimo ritirando le truppe italiane dall’Iraq e riproponendo una forte azione diplomatica per una soluzione pacifica sotto l’egida dell’ONU, che prima dell’inizio del conflitto cominciava a dare i primi frutti, mettendo fine alle sofferenze di quel popolo e promuovendo il rispetto dei diritti umani e lo sviluppo della democrazia

Esprime la propria indignazione verso quei politici che per un assurdo gioco delle parti non riescono, nemmeno in momenti drammatici come quelli che stiamo vivendo, a ritrovare quella saggezza, buon senso, umanità e quel minimo di onestà intellettuale che dovrebbero caratterizzare coloro i quali sono stati eletti per rappresentare i bisogni e le volontà del popolo italiano che è contro la guerra e che sempre più di frequente manifesta la convinzione di non sentirsi degnamente rappresentato

Rileva che, come ampiamente dimostrato sopratutto nell’ultimo anno, il terrorismo non si può combattere con guerre preventive o tramite l’occupazione di stati sovrani ma solo attraverso un radicale cambiamento di rotta nella politica estera degli stati più potenti che si sviluppi attraverso una più incisiva azione diplomatica e di cooperazione internazionale e che porti al superamento delle profonde disuguaglianze economiche e sociali che dividono drammaticamente i paesi ricchi da quelli poveri perchè non ci può essere pace senza giustizia

Ribadisce con fermezza la convinzione che l’economia, il benessere e la politica non hanno ragione di essere se non in presenza dell’unica componente insostituibile e imprescindibile della nostra esistenza: la vita

Reputa irresponsabile il comportamento di chi, in maniera strumentale utilizza lo strazio dei civili, delle donne e dei bambini trucidati sotto le bombe degli attentati o sotto i bombardamenti dei conflitti, per denigrare, insultare e offendere milioni di persone in tutto il mondo che, nel disperato tentativo di costruire un mondo migliore, scendono pacificamente nelle piazze per manifestare in modo non violento la loro legittima contrarietà al terrorismo ed alla guerra

Auspica si possa tra breve costruire insieme un’Europa aperta, solidale e nonviolenta, in pace con il mondo, determinata a resistere a tutti i piani di "guerra infinita", di "scontro di civiltà" o di terrorismo decisa a combattere la fame, la sete, le malattie e la miseria promuovendo un’economia di giustizia e di solidarietà tra gli esseri umani

Invita il Sindaco a trasmettere il presente ordine del giorno ai rappresentanti dei gruppi politici regionali e nazionali, all’Ambasciata Spagnola d’Italia, alle associazioni Emergency, Mani Tese, Amnesty International, Pax Christi, a Banca Etica, al Tavolo della Pace del Canavese, al centro di Documentazione Pace di Ivrea, all’Ivrea Social Forum, a padre Alex Zanotelli.

 

Note: Per informazioni: Francesco Comotto - com8@libero.it

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