Solitamente la materia scolastica che prevede l’analisi di brani antologici, raccolti negli appositi volumi didattici per l’insegnamentoscolastico, viene svolta e spiegata non sempre come un argomento di importanza fondamentale, ma lasciando ad essa quasi una funzione ludica e distensiva e attribuendole connotati ricreativi per gli allievi. Non che tutto questo sia negativo o rappresenti un orizzonte pedagogico da sottovalutare, ma occorre sollecitare sempre i ragazzi con espedienti didattici efficaci e coinvolgenti così da rendere anche la semplice lezione di lettura, di analisi e di sintesi dei brani quale funzioni ed operazioni necessarie all’esplicazione di un’evoluzione cognitiva completa e per favorire uno sviluppo metodologico competente, all’interno di una didattica cosciente e consapevole delle potenzialità dell’allievo.
Fornendo alla classe delle tecniche specifiche ricognitive d’analisi dei brani sarà possibile far emergere e scaturire un interesse motivato e motivante rispetto ad alcuni percorsi didattici che prevedono la tecnica di comparazione, di sintesi, di analisi paradigmatica di determinate sequenze, la suddivisione dei brani in sezioni consequenziali, il processo di astrazione di concetti narrativi da contesti predisposti, già dati per certi, editi da una logica ministeriale prestabilita.
Risulta possibile far prendere in esame alla classe due brani del libro di antologia a scelta e fare mettere in evidenza, in un’esercitazione a scadenza di tempo, le similitudini e le differenze di tipologia statistica, tecnica a livello di aggettivistica sul piano descrittivo, rispetto al percorso metodologico della descrizione. Il focus sotteso a codesto esercizio consta nel concepire il concetto di differenza e similitudine e attuarlo, esplicitarlo, praticarlo all’interno di un testo scritto dotato di una grammatica strutturante e implicita, con uno stile più o meno latente, con delle forme sintattiche articolate e declinabili in varie morfologie testuali e con una struttura narrativa e descrittiva ben specifica e determinata.
La procedura dell’individuazione del simile e del dissimile potrà condurre ogni singolo allievo a raccontare gli episodi che più lo hanno colpito all’interno dei due brani. In seguito si dovrà attribuire un senso, un significato ed una morale conclusiva agli episodi che sono stati scelti, per poi procedere ad un riassunto globale per ogni singolo racconto.
Dal riassunto generale dei testi individuati si ricaverà uno schema che permetterà di tenere sotto controllo, gestire, ottenere ed esercitare padronanza dei contenuti complessivi di ogni racconto. Da ciascuno schema rappresentante ognuno dei due brani antologici si ricaverà un testo riassuntivo, vale a dire l’allievo acquisirà abilità di astrazione di contenuti coerenti che formino un testo a partire dallo schema ricavato dal brano antologico, quindi il soggetto discente diventerà lui stesso autore di uno scritto considerato quale sintesi di un brano edito nella propria antologia, previsto dai programmi ministeriali.
Un nuovo esercizio che potrebbe sembrare un enjambement, ossia un salto stilistico letterario, consiste nel creare una nuova storia, completamente diversa, originale e autonoma dal contesto originario, inglobando le sequenze corrispondenti di ciascun brano, per esempio incastonando come in un mosaico o in un puzzle la prima sequenza con l’ultima e via discorrendo, intessendo così una trama, un tessuto, un intreccio di quadri narrativi. Si ricaverà un originale costrutto testuale dalla procedura ad intarsio delle varie sequenze come in un contesto ipertestuale, virtuale e in un arazzo multicolore.
In seguito con l’inizio del primo racconto si procederà nella narrazione di una trama differente da quella iniziale. Lo stesso procedimento si attuerà utilizzando la parte finale del secondo racconto, prima della quale si elaborerà un costrutto diverso. Tali procedimenti possiedono una finalità procedurale ad intarsio con una schematicità interattiva con il libro di testo, un’interazione che prevede l’investimento di energia creativa, di fantasia creatrice, di potenzialità di elaborazione scritta, di comprensione profonda della traccia iniziale fornita dalle parti del brano che si dovranno sviluppare o ricreare in forma originale.
Infatti il procedimento si concluderà con un’esercitazione al massimo livello di astrazione fantasiosa, vale a dire la produzione di un racconto a mosaico, a intarsio, ad arazzo, a intreccio, utilizzando tutte le parti scritte dall’allievo durante il compito, ossia tutte le trame elaborate, i tessuti narrativi svolti all’inizio e alla conclusione di parti di sequenze dei due brani antologici.
Tali esercitazioni facilitano nel ragazzo le facoltà astrattive, le capacità creative dell’astrazione, ossia del saper inventare, creare, fantasticare su del materiale edito, fornito dall’insegnante, cioè su racconti antologici in forma istituzionale previsti dai programmi ministeriali, di cui il ragazzo spesso teme l’implicita autorità sancita e sottolineata dall’insegnante stesso e dalla quale, così praticando, con tracce metodologiche alternative e innovative può prendere le distanze, può emanciparsi in maniera analitica e costruttiva da tutto ciò che appare istituzionale, rigido, schematico, autoritario.
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