Lettera aperta a Berlusconi e Rutelli
1 - Lettera aperta a Silvio Berlusconi:
Egregio Dott. Berlusconi,
come tutti gli italiani ho rivisto in Tv le immagini della sua visita a Nassyria. E ho sentito le sue dichiarazioni: "Bravi voi rappresentate l'Italia migliore, gli italiani sono fieri di voi". Credo che le sue parole siano state pressapoco queste. Vede, in questi giorni come tutti ho cercato di seguire il flusso di notizie in arrivo dall'Iraq. So di non appartenere "all'Italia migliore" e non ho quest'ambizione. Ma sinceramente non credo che chi ne fa parte si senta rappresentato molto in questi giorni. Come Lei stesso ha detto, l'esercito italiano è in Iraq a fianco degli USA. Le violenze di questi giorni nell'insaguinata terra mesopotamica hanno avuto inizio, come ben sa, un anno fa: quando iniziò la guerra. Pochi giorni fa abbiamo riportato un articolo di PeaceReporter, che ha inviati in Iraq, nel quale si denunciava il giro di abusi sessuali messo su dai soldati americani. Trova l'articolo qui: http://italy.peacelink.org/mediawatch/articles/art_4270.html. Un Ponte Per è in Iraq da 12 anni ininterrottamente. E in questi giorni ha denunciato uccisioni di civili e repressioni di manifestazioni da parte della coalizione. Altre notizie riportano di moschee e civili bombardati. I soldati feriti sono stati colpiti mentre effettuavano alcune di queste operazioni. Lei dice "siamo fieri di voi". Scusi, di cosa essere fieri? Del fatto che essi sono in guerra, in aperto contrasto con la nostra Costituzione? O dell'appoggio ai massacri della coalizione? E' una domanda che non può eludere. "Voi rappresentate l'Italia migliore", se l'Italia migliore è questa, ho paura di sapere qual'è la peggiore ...
Lei non più tardi di una settimana fa disse:"chi va in Iraq lo fa solo per fare passerella. Basta con la retorica dei bravi ragazzi, questi sono professionisti ben pagati, altro che bravi ragazzi". Non voglio discutere sul contenuto di queste dichiarazioni. Siamo in un Paese libero e Lei ha rilasciato libere dichiarazioni. Ma una domanda la pongo comunque: queste dichiarazioni non sono leggermente discrepanti con quanto da Lei affermato in visita ai soldati? Anche la sua è una passerella?
Distinti saluti. Buona Pasqua Sig. Presidente
2 - Lettera aperta al Leader della Margherita Francesco Rutelli:
Egregio On. Rutelli,
ieri come tutti gli italiani ho visto, e sentito, le reazioni alla visita del Presidente del Consiglio in Iraq. Tra le quali la sua. Tra le altre cose Lei afferma che in questo momento bisogna stringersi in nome della concordia nazionale. Le sue parole mi hanno ricordato i tempi degli anni di piombo. Una grave minaccia incombeva sull'Italia, e le forse liberali e democratiche si unirono per fronteggiarla. Un anno fa, anche se con qualche distinguo, Lei e il centro-sinistra vi schieraste contro la guerra in Iraq. In aperta violazione del diritto internazionale, dicevate. Poi Saddam è caduto, e l'Italia ha spedito le proprie truppe. Usando la classica formula della "missione umanitaria". E voi non vi siete più posti il problema del diritto internazionale. Oggi in Iraq c'è guerra, non possiamo negarlo. La guerra, se mai è finita, è riesplosa. In tutta la sua violenza. E il suo carico di civili uccisi. E Lei afferma che "dobbiamo stringerci". A chi scusi, On. Rutelli? A che è partecipe in questa guerra? Dov'è oggi il diritto internazionale? E il vostro NO ALLA GUERRA? Avete chiesto di poter sfilare il 20 marzo, avete rivendicato la vostra appartenenza al "popolo della Pace". E il milione di Roma vi ha accorti, memori del vostro NO di un anno fa. Oggi dov'è quel No? E l'appartenenza al "popolo della Pace"? Chi sfile con la bandiera arcobaleno non può stringersi a chi fa la guerra. Scelga dove stare Onorevole, noi la aspettiamo a braccia aperte. Ma deve scegliere e dirci: siete per la guerra o per la Pace?
Distinti saluti. Buona Pasqua, On. Rutelli
Alessio Di Florio
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