"Microcredito Solidale: come un sorriso" di Luisa Di Matteo
Microcredito Solidale: come un sorriso
L'esperienza dell'Associazione Micro Sol
di Luisa Di Matteo
Micro Sol Onlus
luisa.dimatteo.mastro@gmail.com
Viviamo tempi di crisi economica e finanziaria profonda, che hanno travolto le classi più svantaggiate anche nei paesi ricchi, ma a maggior ragione nei paesi poveri. L’accesso al credito delle banche è un lusso.
Le attività non riconosciute di piccoli contadini, artigiani, commercianti tentano di sopravvivere all’economia dell’esclusione. Le microimprese si presentano come fulcro della crescita del benessere delle comunità locali e la principale fonte di reddito per milioni di persone. Secondo le Agenzie dell’ONU vi sono nel mondo 500 milioni di microimprese, ma solo il 2% ha accesso al credito. Le microimprese sono fulcro della crescita delle comunità locali e dello sviluppo del territorio. Le loro attività con i loro progetti di riscatto economico-sociale possono insieme rappresentare fino al 50% di alcune economie nazionali. Puntando al potenziamento di queste attività si cerca pertanto di rinvigorire i settori economici più vitali, che possono consentire rilancio dell’occupazione, circolazione di risorse e opportunità di investimenti.
Il microcredito rivoluziona il modo di pensare l’aiuto allo sviluppo nei programmi di cooperazione internazionale. Si tratta infatti di uno strumento che stimola l’attività produttiva e la dignità delle persone, a cui viene data una possibilità di crescita che non viene regalata, ma “prestata”. Si abbandona così la logica del puro dono e di creazione di meccanismi di dipendenza. Quella che viene riconosciuta è la fiducia nella possibilità della persona: il credito prima ancora che monetario è fiducia al microimprenditore e al suo progetto. Lo sviluppo economico viene sostenuto in questo caso attraverso la responsabilizzazione dei microimprenditori, come protagonisti e fautori della propria crescita. Coloro che ricevono un prestito sono spinti a lavorare duramente per restituirlo: per loro è un occasione che, se fallisce, non si ripeterà facilmente.
Costituitasi formalmente alla fine di dicembre 2011, l’associazione MicroSol Onlus ottiene per silenzio assenso l’iscrizione alla Anagrafe Unica delle Onlus dopo averne fatto richiesta con domanda inviata alla Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Lombardia, il 30.03.2012.
E’ espressamente previsto dallo statuto l’utilizzo del microcredito destinato a beneficiari in paesi poveri. Si tratta di microcredito solidale perché ai prestatori italiani non viene offerto alcun tasso di interesse, e gli stessi si accollano il rischi della mancata restituzione. E’ credito inoltre peer to peer (p2p), da pari a pari: il creditore italiano sceglie sul nostro sito il beneficiario da sostenere, e partecipa con cifre anche molto basse (ad esempio 10 euro).
I profili dei potenziali destinatari di credito, i microimprenditori, ci vengono forniti da partners locali MFI (Micro Finance Institutions); i beneficiari sono scelti tra soggetti economicamente fragili, non bancabili, ma ugualmente meritevoli di fiducia.
Il meccanismo è chiaro visitando il nostro sito (http://microsol-onlus.org) .
In poco più di 4 anni di attività MicroSol ha sostenuto 135 microproduttori raccogliendo microcredito da 97 sostenitori italiani. A fine 2013 avevamo finanziato 29 microproduttori con un portafogli di 10000 euro. Ad oggi i profili finanziati sono 135 in tutto per un totale di più di 58.000 euro. Con precisione globalmente sono stati raccolti destinati a microcrediti 40896 euro, ma il totale del credito concesso è stato di 52090 euro, più circa 6000 euro di fondi attualmente disponibili nelle casse dell’associaizone per il microcredito, grazie alle prime restituzioni da parte dei partners. Il tasso di restituzione a MicroSol dei crediti concessi è attualmente del 91.5%. Il fondo rotativo funziona. Grazie alle restituzioni da parte dei partners abbiamo potuto offrire ai nostri sostenitori l’opzione reale di ritirare i propri soldi, esercitata di fatto solo da pochi. A parte la restituzione a pochi, abbiamo destinato tutti i fondi restituiti al sostegno di nuovi profili, accrescendo di anno in anno il numero dei microproduttori sostenuti e il portafoglio collocato in microcredito.
Nostri partnes all’estero sono due organismi nicaraguensi, Cooperativa 20 de Abril e Nitlapan, due in Burundi, Twitezimbere Microfinance e Buslin, ed uno in Rwanda, Nain Hope Gospel Ministries.
Nel fondare l’associazione ci siamo ispirati a importanti esperienze come quella di KIva negli USA e Babyloan in Francia; in Italia siamo i primi a proporre microcredito peer to peer attraverso la rete web.
Siamo partiti in 7 soci fondatori. Ad oggi i soci effettivi sono 15.
Noi proponiamo una solidarietà dal basso tra pari. Le banche non prestano: è necessario che la gente lo faccia da sé, da individuo a individuo, anche se appartenenti a popoli diversi. Quando chi presta e chi riceve il prestito appartengono alla stessa comunità, il microcredito favorisce la coesione sociale. Ma in un mondo globalizzato non dobbiamo temere di stendere reti e legami che attraversano il mondo, con l’aiuto di una piattaforma informatica, e rappresentano una delle possibili alternative dal basso alla crisi internazionale. Chi riceve il prestito è una persona reale, con un progetto reale e dei bisogni reali, che attende fiducia e un’occasione per ripartire, nel rispetto della sua dignità. Il microcredito peer to peer si fonda sul rispetto e sulla fiducia reciproca.
L’economia globale è iniqua e sbilanciata, tra l’altro concausa insieme alle guerre delle migrazioni epocali di cui siamo spettatori. Piccoli crediti per sostenere lo sviluppo dal basso sono il nostro modo di affrontare la situazione.
Si tratta infine di una forma di solidarietà accessibile a tutti, perché è molto poco onerosa: chi presta non si priva del proprio denaro, ma momentaneamente lo rende disponibile a qualcun altro. Il microcredito è come un sorriso: arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo concede.
Luisa Di Matteo
Micro Sol Onlus
luisa.dimatteo.mastro@gmail.com
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/volontariato/Notizie_1473676207.htm
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