Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

Iraq, c'è chi dice no

Le famiglie dei soldati a Bush: tornino a casa

Le famiglie dei militari Usa hanno fondato un'organizzazione di familiari di circa 1500 soldati di stanza in Iraq. Hanno deciso di inondare la presidenza degli Sati Uniti di lettere ed e-mail di protesta.
17 aprile 2004
Red

Mentre in Italia i genitori degli ostaggi soffrono dolore o ansia, e' stato rapito un soldato USA, perfettamente riconoscibile in un video trasmesso da Al Jazira. (1)

Cio' non fara' che acuire la pressione su Bush da parte di alcune famiglie dei soldati distaccati in Iraq, le quali reclamano il ritorno a casa dei loro cari. Esse si sono opposte all'occupazione in Iraq, ed hanno dimostrato l'altroieri di fronte alla Casa Bianca, per chiedere al presidente Bush l'immediato rimpatrio dei soldati, proprio mentre si stabiliva di prolungare la ferma per 20000 per altri tre mesi.

Addirittura le famiglie dei militari hanno fondato un'organizzazione di familiari di circa 1500 soldati di stanza in Iraq e che hanno lasciato a casa mogli e figli. Alcune famiglie hanno potuto gia' riabbracciare i propri cari l'anno scorso, ma altre non sono state cosi' fortunate e i loro congiunti sono morti combattendo.

L'associazione di familiari dei soldati ha anche tenuto una conferenza stampa di protesta nella quale sono emersi rabbia e disgusto per la decisione di Bush di entrare in guerra in modo illegale. Hanno anche citato il petrolio e gli appalti come causa della guerra.

Le famiglie hanno detto che Bush non puo' comprendere le loro paure e il dolore inflitto a coloro che perdono un familiare, perche' non e' lui a pagare le conseguenze della guerra. Le famiglie si sono anche rivolte al Congresso per chiedere di non spendere piu' in Iraq nemmeno un giorno, nemmeno una vita. Aprile e' stato il mese in cui sono morti piu' soldati dall'inizio della guerra.

Come reazione le famiglie hanno deciso di inondare la presidenza degli Sati Uniti di lettere ed e-mail di protesta. Giorni fa era venuto alla luce lo scandalo dei giubbotti antiproiettile mancanti, che aveva spinto le famiglie dei soldati a dotarne i congiunti in partenza a proprie spese

Note: (1) I miliziani armati che hanno rapito Keith Matthew Maupin, il soldato USA di vent'anni, hanno chiesto di effettuare uno scambio di prigionieri con Iracheni catturati dalla coalizione.
Fonte: http://www.osservatoriosullalegalita.org/04/notizie/aprile2/1788maupin.htm

Articoli correlati

  • "Salvador Allende era un pacifista"
    Storia della Pace
    Le parole dello scrittore cileno Jorge Baradit Morales

    "Salvador Allende era un pacifista"

    "Era un pacifista che, nei momenti in cui trionfava la via armata, insisteva che la via era la pace e la democrazia. Oggi Salvador Allende è una figura mondiale al pari di Martin Luther King, Mahatma Gandhi e altri che 'in nome dell’amore' per l’umanità furono assassinati dai mercanti di morte".
    27 giugno 2024 - Alessandro Marescotti
  • Con l'appoggio dell'estrema destra passa il nuovo patto militare fra Stati Uniti e Svezia
    Disarmo
    Ieri il parlamento di Stoccolma ha approvato il controverso patto DCA

    Con l'appoggio dell'estrema destra passa il nuovo patto militare fra Stati Uniti e Svezia

    La Società svedese per la pace e l'arbitrato ha criticato duramente l'accordo, sottolineando che, a differenza di patti simili firmati con Norvegia e Danimarca, il DCA svedese non contiene riserve contro l'introduzione o lo stazionamento di armi nucleari.
    19 giugno 2024 - Redazione PeaceLink
  • Gli Usa militarizzano l'Ecuador
    Latina
    Il Sofa – Status of Forces Agreement è un accordo militare capestro

    Gli Usa militarizzano l'Ecuador

    Approvato da Guillermo Lasso e poi ratificato dall’attuale presidente Daniel Noboa, l'accordo permetterà agli Stati Uniti di gestire la sicurezza sul territorio ecuadoriano trasformando il paese latinoamericano in una sorta di colonia
    10 giugno 2024 - David Lifodi
  • Quando cade un tabù: una democrazia può commettere crimini di guerra?
    Editoriale
    L'arresto richiesto dal presidente della Corte Penale Internazionale del premier Netanyahu

    Quando cade un tabù: una democrazia può commettere crimini di guerra?

    La reazione indignata del primo ministro israeliano Netanyahu, che ha respinto con veemenza il paragone tra lo "Stato democratico di Israele" e Hamas, tocca la diffusa convinzione che una nazione considerata "democratica" sia immune dall'accusa di crimini contro l'umanità. Il caso di David McBride
    22 maggio 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)