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Bush approva il piano di Ariel Sharon. E legittima il terrorismo

George Bush ha affossato il piano di pace israelo-palestinese , perche? perche' ha più paura della lobby israeliana che del suo elettorato, secondo Fisk
18 aprile 2004
Robert Fisk - trad. Patrizia Messinese
Fonte: The Independent

.

di Robert Fisk
The Independent, 17 aprile 2004

MEDIO ORIENTE

George Bush ha affossato il piano di pace israelo-palestinese. Va bene così.
Gli insediamenti israeliani saranno destinati esclusivamente agli ebrei dei
territori occupati. Va bene così. Porteranno via ai palestinesi la terra che
hanno posseduto da intere generazioni. Va bene così. La risoluzione n. 242 del
Consiglio di Sicurezza dell'ONU dice che quella terra non può essere acquisita
tramite una guerra. Chissenefrega. Va bene così.

Ma.. George Bush., in realtà, lavora forse per Al Qaeda? Cosa vuol dire tutto
questo? Forse che a George Bush importa più della sua ri-elezione che del
Medio Oriente? O che George Bush ha più paura della lobby israeliana che del
suo elettorato? Niente paura, è vera l'ultima ipotesi.

Il suo linguaggio, la sua dialettica, le sue dissertazioni durante queste
ultime tre settimane sono state talmente farciti di menzogne che mi chiedo per
quale motivo ci preoccupiamo di andare anche ad ascoltare le sue noiose
conferenze stampa. Ariel Sharon, l'esecutore materiale del massacro di Sabra e
Chatila (nel quale sono stati uccisi 1.700 civili palestinesi) sarebbe un "uomo
di pace", anche se secondo il rapporto ufficiale di Israele del 1993 sul
massacro lui ne sarebbe "personalmente responsabile". Oggi, Bush si dice
entusiasta del piano di Sharon di rubare ancora più territorio ai palestinesi,
definendolo "un atto coraggioso e di portata storica".

Che Dio ci aiuti. Basta solo che Israele rinunci a quei miseri, e illegali,
insediamenti a Gaza e tutto si risolve. La confisca dei territori da parte dei
coloni, il rifiuto di concedere il permesso di ritornare in Israele a quei
palestinesi che là avevano vissuto, quello va bene. Bush, che aveva dichiarato
di aver cambiato il Medio Oriente con l'invasione dell'Iraq, adesso dice che
per merito di quell'invasione sta addirittura cambiando il mondo! Benissimo!
Non c'è nessuno che dica "Smettila! Basta così!"?

Due sere fa, quest'uomo estremamente pericoloso, George Bush, parlava di
"libertà in Iraq". Non di "democrazia" in Iraq. No. La parola "democrazia" non
è più stata menzionata. La "democrazia" è stata semplicemente eliminata dal
progetto. Adesso si parla solo di "libertà": libertà da Saddam, piuttosto che
di libertà di nuove elezioni. Ed in cosa dovrebbe consistere questa "libertà"?
Un gruppo di iracheni scelti dagli americani dovrà cedere il potere ad un altro
gruppo di iracheni scelti dagli americani. Questo sarà lo storico "passaggio di
consegne" alla "sovranità" irachena. Si, io capisco perfettamente perché George
Bush voglia vedere questo passaggio di sovranità: "i nostri ragazzi" devono
andarsene via dal fronte. Che siano gli iracheni a fare da bersaglio.

La storia dell'Iraq è già stata scritta. I marines usa hanno perpetrato il
massacro di centinaia di donne e bambini oltre che guerriglieri nella città
sunnita di Falluja, come rappresaglia per l'uccisione brutale di quattro
mercenari (si, mercenari, è questo che erano) americani. L'esercito Usa ha
dichiarato che la maggior parte delle vittime erano militanti della guerriglia.
E' falso, dicono i medici. Comunque le centinaia di persone uccise, molte delle
quali erano indubbiamente civili, rappresentano un esempio vergognoso del tipo
di feccia che ha comandato e diretto quegli attacchi indisciplinati
dell'esercito americano a Falluja. Molti sunniti a Baghdad dicono che nel
"Nuovo Iraq" - nella versione irachena, non quella di Paul Bremer - Falluja
dovrebbe essere proclamata capitale.

Gran parte dei territori palestinesi occupati faranno parte di Israele, adesso,
grazie al presidente Bush. La terra che appartiene ad un altro popolo verrà
adesso confiscata da Israele, perché altre strade non sarebbero "realistiche".
Bush sarebbe quindi un ladro? O un criminale? Potrebbe essere accusato di
complicità in un crimine? Potrebbe quindi anche l'Iraq dire adesso al Kuwait
che non è "realistico" pensare che i confini con la Turchia non possano essere
cambiati? Il territorio palestinese comprendeva tutto ciò che adesso si chiama
Israele. Evidentemente non viene considerato "realistico" neanche cambiare
questo fatto, neanche in proporzione del 2 per cento.

Dovremmo allora ripescare Saddam Hussein, rimetterlo in sesto e affidargli di
nuovo il comando dell'Iraq, visto che alla luce delle precedenti
considerazioni, la sua invasione del Kuwait del 1990 dovrebbe quindi essere
considerata "realistica"? Oppure perché la sua invasione dell'Iran (quando lo
aiutammo nel tentativo di distruggere la rivoluzione dell'Ayatollah Khomeini)
era stata "realistica", dato che inizialmente aveva attaccato solo le aree di
lingua araba (e quindi,di origine "irachena")?

Oppure, visto che Bush adesso pare che sia diventato un appassionato di storia,
dovremmo forse restituire Danzica e i Sudeti ai tedeschi? O all'Austria? O
forse dovremmo ricostituire i possedimenti coloniali degli ultimi 100 anni?
Non è forse "realistico" che anche i Francesi si riprendano l'Algeria, o parte
di essa, basandosi sulla considerazione che là parlano tutti francese, che una
volta quel territorio faceva parte della Francia? E gli Inglesi? Dovrebbero
forse riprendersi Cipro? O Aden? Oppure l'Egitto? Non dovremmo forse lasciare
che i Francesi si riprendano il Libano e la Siria? E perché gli Inglesi non
potrebbero riprendersi gli Stati Uniti e cacciar fuori a pedate quei fastidiosi
"terroristi" che si opposero al regno di Re George 200 e passa anni fa?

E' esattamente a questo che potrebbe portare la pazzia e la fragilità di George
Bush. Tutti noi abbiamo una terra che "Dio" ci ha dato. Forse la Regina Mary
non morì con il nome di "Calais" nel cuore? La Spagna non ha forse dei diritti
sui Paesi bassi? O la Svezia su Norvegia e Danimarca? Ogni potenza coloniale,
compreso Israele, potrebbe avanzare queste assurde pretese.

Bush, in realtà, non ha fatto altro che spianare la strada al sionismo
cristiano. I fondamentalisti cristiani che appoggiano la confisca israeliana
dei territori del West Bank, basano la loro convinzione sul fatto che sarebbe
proprio la legge divina a stabilire che quello debba essere esattamente il
territorio dello Stato di Israele, fino alla seconda venuta. Infatti loro
credono che Gesù ritornerà sulla terra - e questo è anche il credo del
movimento cristiano "Christian Sundie" al quale aderisce Bush - e che gli
Israeliti dovranno quindi convertire tutto il mondo al cristianesimo e sfidare
la morte, nella battaglia di Armageddon.

No, non sto celiando. Questo è il credo dei fondamentalisti cristiani, che
trova seguaci perfino nell'ambasciata Israeliana a Washington, negli incontri
di preghiera dei Cristiani Sionisti che si svolgono là settimanalmente. Ogni
proclama di Osama Bin Laden, ogni affermazione secondo la quale gli Stati Uniti
rappresentano il Sionismo ed appoggiano l'appropriazione indebita dei territori
arabi, si è dimostrata vera per milioni di Arabi, anche per quelli ai quali non
importava niente di Bin laden. Quale addetto al reclutamento migliore di Bush
poteva chiedere Bin Laden? Ma non si rende conto delle conseguenze che le sue
posizioni su Israele potranno avere per i giovani soldati americani in Iraq?
Oppure gli Israeliani sono più importanti delle vite degli americani in
Mesopotamia?

Tutto quello che i governi USA avevano fatto per consolidare la propria
posizione di "mediatori" in Medio Oriente, adesso è stato gettato alle ortiche
dalla vigliaccheria di questo presidente, George W. Bush. Il fatto che metterà
ancor più a repentaglio la vita dei suoi soldati non lo preoccupa. Lui,
comunque, non va ai funerali. Il fatto di essere andato contro il concetto di
diritto naturale non lo preoccupa. Che le sue affermazioni siano contrarie alle
leggi internazionali, per lui non è importante.

Eppure, dobbiamo andare a rimorchio di quest'uomo. Se veniamo colpiti da Al
Qaeda sarà colpa nostra. Se il 90 per cento della popolazione spagnola dice
chiaramente di essere contraria alla guerra, allora loro sono a favore dei
terroristi e si lamentano se 200 dei loro civili sono stati uccisi da Al Qaeda.
Prima gli Spagnoli si oppongono alla guerra, poi devono subirne le conseguenze,
e poi ancora, se dichiarano che i loro mariti, le loro mogli, i loro figli non
si meritavano di morire, vengono condannati dal regime di Bush e da quei
pusillanimi dei suoi giornalisti, per aver troppo "indebolito" le proprie
convinzioni.

Se questo è il loro destino, scusate, ma io vorrei avere un passaporto
spagnolo, così potrei condividere con loro la mia "vigliaccheria"! Se Sharon è
uno che "fa la storia" ed è un "coraggioso", allora anche gli assassini di
Hamas e della Jihad islamica hanno tutto il diritto di dichiararsi altrettanto.
Bush ha legittimato il "terrorismo" questa settimana. Chiunque verrà ferito,
subirà mutilazioni o perderà la vita d'ora in avanti potrà ringraziare lui per
il privilegio, e, ho paura, anche il Primo Ministro Blair per la sua
vigliaccheria.

Note: Tradotto da Patrizia Messinese, il 18 aprile 2004. L'utilizzo di questa
traduzione e' liberamente consentito citandone la fonte (Associazione
PeaceLink) e l'autore (Patrizia Messinese).

articolo originale: http://news.independent.co.uk/world/fisk/story.jsp?story=511850

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