PeaceLink e Unimondo - Oltre la narrazione
Le potenzialità dell’autobiografia e del racconto di sé sono sviluppate quando la narrazione diviene scrittura, che stimola consuetudini introspettive e autoconsapevoli, suscitando il ripiegamento riflessivo sul proprio sé interiore.
La scrittura della personale storia di formazione, della propria vita e esistenza, apre la psiche al mondo esterno e all’io interiore, stimolando processi di autoriflessione, per cui la rielaborazione delle dinamiche riflessive permette al narratore sempre nuove evoluzioni psichiche, riassorbendo e trasformando pensieri, sentimenti, sensazioni e stati d’animo, in un processo naturale di esperienze vissute e intuizioni, salvaguardando tutta la ricchezza della comunicazione interpersonale. La scrittura della propria interiorità offre al narratore la potenzialità di un processo di rielaborazione per tradurre le riflessioni e il pensiero autoreferenziale e permetterà di trascrivere percorsi, trame di significato, tracce di pensiero interiori per una più acuta capacità di analisi e consapevolezza di sé. Attraverso la scrittura è possibile attuare un approccio interpretativo, attraverso la stessa attenzione richiesta dalla comprensione testuale, in un circolo virtuoso nell’ambito dei rimandi vicendevoli tra scrittura e pensiero autobiografico.
I momenti di transizione
Lo spazio potenziale sviluppa un sé differenziato dalla matrice ultima, ossia una più matura istanza psichica interiore, facente parte della realtà esterna, che si emancipa così dal rapporto con-fusionale con l’origine, il cosmos. Nello spazio tra fusionalità e mondo oggettivo esterno si colloca l’area transizionale al cui interno si impara a controllare e sopportare l’angoscia di separazione ed individuazione. Con la maturazione si passa oltre il fenomeno transizionale, attraverso esperienze culturali, creative, ludiche o religiose e proprio in tali ambiti si sviluppano e si collocano le produzioni di diari e autobiografie. L’esperienza della scrittura rappresenta un’area di confine che crea una dialettica tra vita privata e mondo esterno. Scrivere un diario è dunque un’esperienza transizionale imperniata di creatività, tramite cui si coglie e si avvia l’importanza della scrittura di sé nella realizzazione della personalità creatrice.
La presunta rimozione della morte
Gli scritti autobiografici intaccano la morte come distruzione della memoria e del ricordo nell’oblio, in quanto subentra in essi il riferimento alla paura della morte nella trasposizione scritta che diviene tentativo di contrastare la scomparsa assoluta, perennizzando artificialmente la vita, per esorcizzare la fine ultima come avviene nei riti apotropaici e taumaturgici. La scrittura autobiografica diventa un antidoto, una strategia per rubare alla morte la sua aura spaventosa, nella paura di essere dimenticati, nel timore dell’oblio che non lascia più niente di sé. L’esigenza di essere ricordati trova espressione nell’autobiografia o nel diario quali documenti permanenti della propria interiorità, come testimonianza ineluttabile e indelebile della propria esistenza, prolungando la presenza del proprio ricordo oltre i limiti della vita terrena, in una sorta di immortalità, legata al tema terrificante dell’oblio, in quanto si scrive non solo per essere ricordati, ma anche per ricordarsi del proprio io, della propria personalità ed esistenza, per fissare i ricordi affinchè non vengano eliminati dall’inesorabile trascorrere del tempo.
Laura Tussi
Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui Pressenza, Peacelink, Ildialogo, Unimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti. Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.
Articoli correlati
- Un uomo libero
Vent'anni senza di te
Assolutamente autodidatta, disegnava e realizzava mobili d’arte bellissimi di cui rimane traccia in molte case leccesi. Era un uomo generoso, leale, capace di scelte difficili. Era stato deportato nel Campo di lavoro di Buchenwald per non aver aderito alla Repubblica di Salò27 febbraio 2019 - Adriana De Mitri - Chiedeva di amici ormai lontani, di fratelli che non c’erano più, ma che danzavano nella sua mente
A mio padre
Confuso, spaesato, ha camminato nel cuore della notte, per raggiungere la sua casa paterna, per suonare a quella porta, e scoprire che solo lui stava vivendo quel tempo, che il tempo era passato e in quella casa non c’erano più suo padre, sua madre, i suoi fratelli, i suoi nipoti amatissimi.1 febbraio 2021 - Adriana De Mitri - Lo sguardo dell’autobiografia
I percorsi delle storie di vita
L’autoriflessione biografica è una modalità di apprendimento che permette di riscoprire se stessi tramite l’analisi di aspetti dell’esperienza troppo spesso relegati all’oblio1 settembre 2021 - Laura Tussi - Ci ha lasciati Piergiorgio Cattani, Direttore di UNIMONDO
Arrivederci Piergiorgio! Arrivederci Direttore!
Viviamo un misto di dolore per la tua improvvisa partenza e di gratitudine per aver camminato insieme per tanti anni godendo della tua amicizia, competenza e insaziabile amore per la vita. Siamo vicini alla tua famiglia, ai tanti che ti hanno voluto bene.11 novembre 2020 - Laura Tussi
Sociale.network