CONVEGNO a Palermo
Mediterraneo, Nonviolenza, Pace
Sabato 29 Settembre 2018, Sala delle Lapidi Palazzo delle Aquile, Palermo ore 9,00
Un mare di Conflitti
Introduzione: Francesco Lo Cascio, portavoce della Consulta per la Pace, la Nonviolenza, i diritti umani, il disarmo
Il caso SOS Mediterranée e gli interventi in area SAR: Valeria Calandra, Antonio Mazzeo
Proposta di Pace per la Siria, Volontari Operazione Colomba
L'intervento nonviolento in area di crisi, Gianmarco Pisa (IPRI)
ICE Welcoming Europe: Gianfranco Schiavone, Asgi - Lorenzo Tondo, The Guardian
Mezza luna Rossa Palestinese, Bassam Al Zawaideh
Freedom Flottilla Coalition (gruppo di appoggio) Zaher Darwish
Collegamenti: Elly Schlein, Commissione per lo sviluppo parlamento europeo
Sabato 29 Settembre 2018, Sala delle Lapidi Palazzo delle Aquile, Palermo ore 16.00
Mediterraneo Denuclearizzato: iniziative ICAN, Disarmisti Esigenti, Wilpf, Senzatomica, Peace boat, Barcellona
Iniziative per i Porti Denuclearizzati, Alessandro Capuzzo
Collegamenti: Zizzo Bonaventura, legale di Turi Vaccaro - Laura Tussi, PeaceLink
Lunedì 1 Ottobre 2018, Fonderia Oretea ore 16.00
Mutamento Climatico e Minaccia Nucleare: Silvestrini, Direttore Scientifico Kyoto Club - Alfonso Navarra, Disarmisti Esigenti
Martedì 2 Ottobre 2018, Villa Niscemi, ore 17.00
Seduta della Consulta della Pace
Il Progetto delle Ambasciate di Pace: Francesco Lo Cascio, Alfonso Navarra, Carla Biavati (IPRI)
Concluderà Leoluca Orlando Sindaco della Città di Palermo
La follia del nucleare, Nuova Edizione Mimesis con prefazione di Alex Zanotelli
Contributi di
Mario Agostinelli, Virginio Bettini, Giuseppe Bruzzone, Luigi Cadelli, Fabrizio Cracolici, Michele Di Paolantonio, Giuseppe Farinella, Giuseppe Marazzi, Alessandro Marescotti, Roberto Meregalli, Luigi Mosca, Alfonso Navarra, Giovanna Pagani, Fabio Strazzeri, Laura Tussi, Alex Zanotelli
PRESENTAZIONE
ALFONSO NAVARRA,
MARIO AGOSTINELLI, LUIGI MOSCA
A più di 70 anni dai bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki, a 32 anni dalla catastrofe di Chernobyl, a 7 anni da quella di Fukushima e dal referendum popolare svoltosi in Italia subito dopo il disastro giapponese, tanto gli armamenti nucleari come i reattori nucleari sono tutt’ora in fase di netto sviluppo e modernizzazione, nonostante alcune riduzioni degli arsenali militari ed alcuni insuccessi soprattutto nel settore del nucleare civile. E’ vero che il 7 luglio 2017 abbiamo avuto la svolta storica del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari – TPAN, caratterizzata anche dal riconoscimento del ruolo della società civile con il premio Nobel conferito alla Rete ICAN (International campaign to abolish nuclear weapons), una coalizione di circa 500 organizzazioni diffuse in oltre 100 Paesi, di cui gli scriventi sono membri. Ma è altrettanto vero che una nuova “guerra fredda” sembra profilarsi all’orizzonte ed il rischio di conflitto nucleare, tra tensioni crescenti nelle aree “calde” del mondo, comincia a riaffacciarsi persino nella consapevolezza pubblica, grazie al clamore mediatico suscitato dalla spettacolarizzata crisi coreana. Il “percorso umanitario” verso il disarmo nucleare, sfociato nel TPAN, sembra aver rallentato la sua spinta propulsiva e nuovi percorsi complementari, in particolare l’integrazione nel percorso di Parigi per il contrasto al cambiamento climatico, sono solo nella fase ideativa e siamo proprio noi, “Disarmisti esigenti”, i pionieri della loro elaborazione. Sottolineiamo che la prospettata abolizione giuridica degli ordigni nucleari (bisogna aspettare 50 ratifiche prima dell'entrata in vigore del TPAN) sembra, con la loro “stigmatizzazione”, produrre da subito effetti positivi a vali livelli, ad esempio le scelte di disinvestimento nell'industria nucleare di grandi fondi pensione e di alcune banche, come ci riferisce il bollettino di marzo di Reaching Critical Will, il progetto della WILPF focalizzato sul disarmo. Ma, ad essere realistici, si tratta di eccezioni alla regola in una situazione caratterizzata purtroppo dal rilancio massiccio delle spese militari e nucleari (non solo da parte americana!) e dall'aggravamento di tutti i conflitti che insanguinano il Pianeta. (Continua)
PREFAZIONE
ALEX ZANOTELLI
FERMIAMO I SIGNORI DELLA GUERRA CHE PUO’ DEGENERARE IN GUERRA NUCLEARE
Trovo vergognosa l’indifferenza con cui noi assistiamo a una ‘guerra mondiale a pezzetti’, come con straordinaria lucidità la definisce Papa Francesco, le cui sanguinose manifestazioni e convulsioni locali più esplosive, dal Medio Oriente, all’Asia (crisi coreana), all’ Europa (e all’Africa!), alimentate da una corsa agli armamenti in pieno rilancio, aggravano una sempre più incombente minaccia nucleare globale. (Continua)
INTRODUZIONE
FABRIZIO CRACOLICI E LAURA TUSSI
RIFLESSIONI DI DISARMISTI E ANTIFASCISTI SULLA NONVIOLENZA EFFICACE IN UN MONDO IN PERICOLO
Celebriamo, dal luglio 2017, la svolta storica del Trattato di proibizione delle armi nucleari, un risultato fondamentale per le speranze di sopravvivenza dell'intera Umanità che solo qualche anno fa sarebbe sembrato impossibile e che è dovuto all'impegno sistematico e coordinato delle reti internazionali della nonviolenza, riconosciuto dal Premio Nobel per la pace attribuito ad ICAN (International Campaign to abolish nuclear weapons).
Anche dall'Italia, promuovendo iniziative di mobilitazione ed esercitando una metodica attività di lobbying sui parlamentari, i “Disarmisti esigenti”, che abbiamo promosso da incaricati di PeaceLink, hanno dato un contributo fattivo al raggiungimento dell'obiettivo. (Continua)
MOSAICO DI PACE - Libro di Alfonso Navarra e Laura Tussi
Vittorio Agnoletto - Recensione al libro "Antifascismo e Nonviolenza"
Prefazione di Adelmo Cervi
Contributi di Fabrizio Cracolici e Alessandro Marescotti
Recensione di Vittorio Agnoletto
Mimesis Edizioni
Un libro Antifascismo e Nonviolenza, di Alfonso Navarra e Laura Tussi, che si sforza di rintracciare i tanti fili che ancora oggi collegano strettamente la Resistenza con gli attuali ideali di pace, libertà, ambiente, economia alternativa, giustizia sociale.
Il testo - con la prefazione di Adelmo Cervi e i contributi di Fabrizio Cracolici e Alessandro Marescotti - ci ricorda che il “sogno” di molti partigiani antifascisti era certamente la sconfitta della dittatura, ma anche porre la guerra fuori dalla Storia. Una volta per tutte.
I contributi di tutti gli autori mostrano invece come in varie e continue occasioni le scelte praticate dagli Stati siano andate in ben altra direzione e tutt’oggi "attentano alla vita dell'unica famiglia umana".
I ragionamenti proposti, ben articolati e approfonditi, si muovono in una logica globale perché nel mondo attuale lo sguardo e la comprensione dei fenomeni non possono che essere universali; allo stesso tempo forte è l’insistenza sulla necessità di interventi "locali", con le radici ben affondate nelle dimensioni “territoriali”; unica garanzia per percorsi partecipati e condivisi.
Ma la Storia umana non segue un percorso lineare e raramente, e comunque per brevi, brevissimi tratti, può forse coincidere con i nostri sogni.
Le contraddizioni da affrontare sono tante: la Resistenza è stata anche lotta, scontro e uso della forza. Un mondo nonviolento per molti era l’obiettivo, ma l’uso della forza per sconfiggere il nazifascismo è stato necessario. E con questo è necessario confrontarsi.
Vittorio Agnoletto
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