Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

Diritti umani violati a Taranto

Ilva, Strasburgo condanna l’Italia: “Inquinamento prolungato e nessun rimedio”

La Corte dei diritti dell’uomo rileva violazioni della convenzione europea che l’Italia ha sottoscritto. Le autorità italiane, si contesta, “non hanno adottato tutte le misure necessarie per garantire una protezione efficace” della popolazione.
24 gennaio 2019
Emanuele Bonini
Fonte: Eunews

  ILVA di notte

I residenti di Taranto sono stati lasciati a vivere in una zona altamente inquinata, con le autorità italiane che hanno fatto poco o niente per garantire la decontaminazione delle aree pertinenti e rendendo oltretutto impossibile per la popolazione avere “un rimedio efficace”. La Corte per i diritti dell’uomo di Strasburgo (che nulla ha a che fare con l’Unione europea) condanna l’Italia per il polo siderurgico dell’Ilva, la cui gestione ha determinato la violazione di due articoli della convenzione europea per i diritti umani.

Secondo i giudici di Strasburgo l’Italia è colpevole della “persistenza di una situazione di inquinamento ambientale”, che mette a rischio la salute di quanti vivono nell’area circostante l’impianto industriale. Le autorità italiane, si contesta, “non hanno adottato tutte le misure necessarie per garantire una protezione efficace” della popolazione. Non finisce qui. Secondo la stessa Corte, i comitati e quanti hanno fatto ricorso non avrebbero avuto a disposizione strumenti per presentare esposti e denunce presso le autorità nazionali.

Per queste ragioni l’Italia è stata condannata a pagare cinquemila euro di risarcimenti a ciascuna delle 180 persone che hanno sollevato il caso alla Corte. Dunque per l’Italia si tratta di un costo di 900mila euro.

La sentenza di oggi, non definitiva, rischia di rilanciare il dibattito politico in Italia, dove il partito di governo M5S aveva promesso di fermare l’impianto siderurgico, mantenuto invece operativo.

Articoli correlati

  • Ex Ilva: diffida a ministro dopo sentenza Corte Ue, stop Taranto
    Ecologia
    Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea su Acciaierie d’Italia

    Ex Ilva: diffida a ministro dopo sentenza Corte Ue, stop Taranto

    Le associazioni ambientaliste Genitori Tarantini e Peacelink hanno inviato una diffida al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e alla direzione Valutazioni ambientali del ministero, chiedendo di “volere immediatamente sospendere l’attività produttiva” della fabbrica di Taranto.
    11 luglio 2024 - AGI
  • Spiegazione della sentenza della Corte di giustizia dell'UE sull'ILVA
    Ecologia
    Piccolo Bignami per chi si fosse perso

    Spiegazione della sentenza della Corte di giustizia dell'UE sull'ILVA

    La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che le autorità nazionali devono effettuare una valutazione degli impatti sulla salute umana prima di autorizzare l'ILVA. In presenza di gravi rischi per l'ambiente e la salute, devono sospendere le operazioni piuttosto che concedere proroghe.
    25 giugno 2024 - Redazione di PeaceLink
  • Rifinanziamento attività gestione stabilimento ILVA e deroga alle norme sulla sicurezza
    Ecologia
    PeaceLink chiede invece di finanziare la sorveglianza sanitaria e la cura dei cittadini più esposti

    Rifinanziamento attività gestione stabilimento ILVA e deroga alle norme sulla sicurezza

    Dati sconcertanti emergono dall'audizione del presidente di PeaceLink al Senato: dal 1° novembre 2018 al 31 dicembre 2022, la gestione dell'ex Ilva ha accumulato passività globali per ben 4 miliardi e 700 milioni di euro, come confermato da fonti governative (esattamente 4.737.693.528 euro).
    28 maggio 2024 - Redazione PeaceLink
  • Palazzina LAF: un film sulla fabbrica, sul potere e sulla speranza
    Cultura
    E' un invito a non arrendersi mai

    Palazzina LAF: un film sulla fabbrica, sul potere e sulla speranza

    Michele Riondino, regista e attore protagonista, ricostruisce una pagina buia dell'ILVA di Taranto. Palazzina LAF è un "film necessario" ed è una "storia universale" che aiuta a riflettere sul potere e sulle sue vittime ma anche sulla capacità di riscatto dei lavoratori.
    Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)