Il ferroviere di San Siro. Giuseppe Pinelli e la ripresa dell'Unione Sindacale Italiana a Milano
Recensione su Rivista Anarchica - A n. 432 Marzo 2019
Franco Schirone (a cura di)
Il ferroviere di San Siro.
Giuseppe Pinelli e la ripresa dell'Unione Sindacale Italiana a Milano.
Libro di Franco Schirone
Coedizione Associazione Culturale "Pietro Gori" - Milano e Unione Sindacale Italiana -USI-CIT
Recensione di Fabrizio Cracolici[1]
Che dire ancora di Giuseppe Pinelli, Anarchico e Partigiano, che con la sua coerenza e tenacia ha saputo dare un grande contributo all’attivismo anarchico e non violento del secolo scorso.
Devo dire, con piacere, che il curatore Franco Schirone è riuscito a far emergere aspetti dell’impegno di Pinelli che poco sono stati sviluppati, pur se menzionati nei numerosissimi testi su Pinelli e su Piazza Fontana pubblicati in quasi cinquant'anni da quella strage di Stato perpetrata da criminali fascisti giostrati da organi dello Stato e da militari.
L’opera viene introdotta da una intervista molto profonda e attuale, realizzata dalla giornalista Laura Tussi, alla figlia Claudia Pinelli, dove emergono parole e significati trasmessi da una famiglia che ha subito una gravissima ingiustizia, un assassinio, ma che al contempo ha saputo trasformare la vicenda in una grande lotta di verità e giustizia. Silvia Pinelli scrive "come un partigiano anarchico, un ferroviere, sia riuscito a inceppare la macchina dello Stato e a smuovere una coscienza civile".
L’esperienza dell’USI - Unione Sindacale Italiana- a Milano, abbraccia quel periodo di forte pulsione sociale e di grandi rivendicazioni del mondo del lavoro sempre più deluso dall’azione dei sindacati confederali. Giuseppe Pinelli è tra i principali promotori, responsabile della sezione USI-Bovisa e lo ricorda in una interessante intervista Ivan Guarnieri raccontandone l’attività.
Enrico Moroni, nella sua testimonianza, parla della seconda sezione, l'USI-Centro, con sede in una piazza molto particolare...appunto Piazza Fontana, in uno stabile occupato, l'ex hotel Commercio in disuso da diversi anni trasformato in Casa dello Studente e del Lavoratore da studenti e lavoratori che non potevano permettersi di pagare un affitto. L'ex Hotel Commercio rappresenta anche la lotta contro le carovane dello sfruttamento dei lavoratori.
Viene fatta anche un’approfondita analisi della lotta alla Fiat di Milano per rivendicare un salario dignitoso e maggiori tutele e diritti. Il testo, inoltre, è ben documentato da immagini, volantini e articoli di quel periodo storico di grandi lotte sociali: il 1969.
Negli anni, molte sono state le iniziative a ricordo di Giuseppe Pinelli. Sono ricordate in particolare quelle allo spazio occupato Micene, in quanto considerato il luogo della memoria, a poca distanza da quella che all’epoca del suo assassinio era l’abitazione di Giuseppe Pinelli e della sua famiglia. Un toccante pensiero di Claudia Pinelli, "A mio padre", fa capire al lettore quelle vibrazioni e sensazioni che attraversano la vita di una bambina con la perdita di ciò che più le era caro, il padre: "il freddo è intenso", "eravate belli", "quanto impegno nella tua vita" e altre parole e frasi intense che colpiscono il lettore. A chiudere l’opera, la famosa ultima lettera di Giuseppe Pinelli a Paolo Faccioli dove, in tono elevato e perentorio, Pinelli descrive l'essenza dell'Anarchia: "l’anarchismo non è violenza, la rigettiamo, ma non vogliamo nemmeno subirla: essa è ragionamento e responsabilità".
Ammetto che la lettura di questo libro trasmette un pezzo di storia e di valori che adesso sento ancora più miei. Un invito alla lettura affinché la violenza del potere sia annullata dalla forza della verità.
[1] Presidente ANPI Sezione Emilio Bacio Capuzzo Nova Milanese (Monza e Brianza)
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