Padre Alex Zanotelli: le proposte al Comune di Taranto
Il 5 maggio sono già venuto a Taranto è ho potuto incontrare tanti amici.
Mi hanno detto tante cose su Taranto.
Nell'art.1 dello Statuto Comunale c'è scritto ad esempio che "Taranto è una
città operatrice di pace, libera da armi chimiche, atomiche, batteriologiche".
Il Municipio di Taranto ha in passato esposto la bandiera della pace, una
cosa molto bella. E' importante se in futuro l'amministrazione comunale
saprà valorizzare il ruolo di "Taranto città operatrice di pace", ad
esempio promuovendo incontri, dibattiti, concerti, presentazioni di libri,
recital teatrali.
A Taranto vi è un movimento di opinione contro l'inquinamento e il rischio
nucleare militare, un movimento che in passato ha dialogato con il Comune.
L'Amministrazione e il Consiglio Comunale possono svolgere un ruolo
insostituibile di tutela della popolazione. Chiedo se sia possibile dare
piena attuazione all'ordine del giorno del 6 settembre 2000 in cui il
Consiglio Comunale di Taranto ha chiesto che "si apra un confronto tra
l'Amministrazione Comunale coadiuvata da una Commissione di studi allargata
ad esperti e associazioni che si occupano concretamente del rischio
nucleare e i ministeri competenti (Interni, Difesa, Ambiente, Sanità)
affinché vengano date tutte le garanzie al mai verificarsi di possibili
incidenti nucleari nel porto di Taranto". E' una deliberazione
significativa che - se attuata - riconoscerebbe finalmente il ruolo attivo
delle associazioni contro il rischio nucleare e sappiamo - dopo Scanzano
Jonico - come sia importante il ruolo della società civile.
Andrebbe inoltre data attuazione a tale deliberazione del 6 settembre 2003
anche lì dove si dice che "venga rilasciata copia dei piani di emergenza
nucleare per la popolazione civile ai sensi della normativa vigente, la
quale prevede espressamente che la popolazione venga informata
preventivamente dell'esistenza di tali piani e delle connesse mobilità
operative". Fino ad ora solo PeaceLink (che non è un ente istituzionale) ha
informato la popolazione diffondendo una parte del piano di emergenza
nucleare, da cui emergevano gravi lacune di sicurezza.
So che a Taranto vi è una racconta di firme contro il progetto di una base
Nato a guida americana nel molo polisettoriale, ossia nel cuore commerciale
della città. Il rischio nucleare così non diminuisce ma aumenta!
Invito pertanto il Consiglio Comunale e l'Amministrazione a dichiarare la
propria contrarietà a nuovi insediamenti militari che - oltre ad accrescere
i rischi per la popolazione - dovessero sottrarre spazi allo sviluppo
civile della città.
La nostra volontà di pace non esprime solo dei no. Il movimento per la pace
sostiene uno sviluppo urbano basato su una migliore qualità della vita.
Perché allora non ampliare il verde cittadino? La tutela dell'ambiente e la
cura della qualità della vita può dare lavoro. So che avete un bel parco
sul mar Piccolo, il Parco Cimino. Mi dicono che la zona costiera a sud
della base navale di Chiapparo è di proprietà comunale e vi sono alberi di
eucalipto. Perché non creare lì, sul Mar Grande, un nuovo parco verde? Vi
invito a trasformare quella zona in un giardino ben curato e accogliente,
disponibile a tutti i cittadini, e a chiamarlo "Parco della pace": non
divenga mai zona militare!
padre Alex Zanotelli
missionario comboniano
Sociale.network