L'esempio di Duccio Galimberti
La dignità dei Resistenti attuali
Duccio Galimberti. E nacque la Resistenza
Gli insegnamenti dei Resistenti e le sfide dell'oggi
"Sulla facciata del Palazzo Comunale di Cuneo fu posta questa lapide, dettata da Piero Calamandrei in occasione dell’ottavo anniversario della morte di Duccio Galimberti, nel dicembre del 1952".
Piero Calamandrei - lapide "ad ignominia"
di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
L'esigenza oggi di fare memoria e di attingere da grandi figure del passato come Duccio Galimberti è quanto più necessaria.
Duccio Galimberti nasce a Cuneo nel 1906, avvocato penalista, è un antifascista mazziniano rigoroso.
Accostandosi al Partito d’Azione, il 26 luglio 1943 dalla finestra del suo studio su una piazza centrale di Cuneo (che oggi porta il suo nome) arringa la folla chiamando tutti alla lotta: “La guerra continua fino alla cacciata dell’ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle ultime vestigia del partito fascista”.
Importantissimo il patto di Barcellonette, il primo trattato internazionale dell’Italia libera, sancito il 30 maggio del 1944 fra i partigiani italiani di Giustizia e Libertà e una delegazione dei partigiani francesi, sulla collaborazione politico-militare fra i due fronti.
Arrestato dai fascisti, il 28 novembre 1944, seviziato e ridotto in fin di vita, non parla. Viene fucilato il 4 dicembre 1944.
Come sostiene il noto cantautore Franco Battiato nel testo di forte denuncia questa nostra martoriata e povera patria viene schiacciata dagli abusi e dalla tracotanza del potere gestito da gente infame che non conosce il minimo senso del pudore. Questi loschi politicanti e i loro accoliti si credono potenti e credono che gli appartiene tutto. I governanti e i loro proseliti e sottoposti sono perfetti e inutili buffoni, mentre questo paese è devastato dal dolore con tanti corpi in terra senza più calore sfiniti dalle onde del mare in tempesta. Speriamo che grazie ai grandi moniti e esempi delle nostre madri e dei nostri Padri Partigiani non esistano mai più dittature. Duccio Galimberti è un grande esempio da cui tutto ha avuto inizio. La Resistenza ha avuto inizio.
L'inizio per contrastare tutto ciò che è falsità. Per esempio una religione bigotta e stantia che non si basa sull'aiuto degli ultimi, ma sul loro sfruttamento, con le fedi fatte di abitudini e paura, dove imperversa una politica che si basa solo sulla competizione e la losca ambizione di carriera, ammantata da perbenismo interessato e come cita un altro noto cantautore Francesco Guccini la dignità fatta di vuoto con l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto. Così continua l'orrore nei campi di sterminio con i miti della razza avallati dagli odi e dalle beghe partitiche.
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