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Patrizia Mainardi si racconta

L'Antifascismo di padre in figlia

"Mobilitarsi significa agire, partecipare, manifestare e rivendicare il rispetto delle fondamentali esigenze della convivenza sociale". Intervista alla Presidente Anpi Salsomaggiore Terme, figlia di Anteo, il Partigiano "Canto".
Laura Tussi6 agosto 2020

Incontriamo Patrizia Mainardi, Presidente Anpi Salsomaggiore Terme (Parma), che ci racconta la sua visione del mondo e la sua storia. Patrizia è figlia di Anteo, il Partigiano "Canto".

Patrizia Mainardi si racconta

Chi era il Partigiano "Canto"?

Anteo Mainardi partigiano “Canto” (mio padre) assieme a tanti altri partigiani della 31ma Brigata Garibaldi d’Assalto “FORNI” alla fine della seconda guerra mondiale diede vita alla sede ANPI sezione di Salsomaggiore Terme (Parma). Io sono nata nel 1957 e sono cresciuta assieme a mia sorella (nata 1950),  facile immaginarlo, con quei valori che ancora oggi guidano la mia vita. Naturalmente mi riferisco ai valori che hanno mosso i partigiani nella lotta di Liberazione al nazifascismo.

Perchè il suo nome di battaglia era proprio "Canto"? E quali furono le sue scelte?

“Canto” (aveva una bellissima voce) ha sempre vissuto coerentemente e con onestà quei valori per i quali aveva fatto una scelta precisa portandola avanti con costante instancabile impegno nella vita quotidiana e nel suo ruolo di  presidente della sezione ANPI per ben 55 anni fino al 2000, quando, per sua stessa decisione, volle che una donna, la prof.ssa Silvia Cabassi, lo sostituisse nella guida dell’associazione.

Raccontami la tua storia con ANPI di Salsomaggiore Terme (Parma)

Dopo 10 anni nel 2010 subentro io dopo aver comunque ricoperto il ruolo di segretaria per circa 15 anni.

Già negli anni ’80 iniziai ad avvicinarmi all’attività della sezione ANPI cercando di partecipare il più possibile alle numerose iniziative e ricorrenze, ero già diventata mamma nel 1975 alla giovanissima età di 17 anni e questo mi limitava non poco.

Avevo però il grande aiuto di mia madre che ovviamente condivideva i valori resistenziali.

Quali sono stati gli insegnamenti di tuo padre? e come li hai messi in pratica?

Mi è sempre piaciuto molto essere al fianco di mio padre che nell’ANPI ha proseguito la lotta per i diritti e quindi per l’attuazione della Costituzione Repubblicana, la partecipazione alla vita dell’associazione mi ha portato a conoscere tanti altri partigiani e a credere in modo sempre più convinto che il mio impegno e la mia collaborazione con l’ANPI non erano solo un fatto di condivisione ma una precisa convinzione di svolgere, nei limiti delle mie capacità e della mia personalità, un’azione di sensibilizzazione della coscienza individuale perché si trasformi in coscienza collettiva.

Cosa significa fare memoria della lotta di Liberazione?

Fare memoria della lotta di Liberazione, di coloro che  persero la vita, agire attivamente all’interno dell’associazione sollecitando la partecipazione, intraprendere azioni nella nostra comunità cittadina al fine di incrementare le forze e la capacità dell’associazione stessa sono per me una costante della mia vita.

Qual è il tuo ruolo nell'ANPI? e quali sono i valori più importanti?

La lotta per i diritti umani, il fatto che per migliorare lo stato delle cose esistenti è necessario prendere coscienza del proprio ruolo e della propria capacità di contagio mi hanno convinto che la mia appartenenza all’ANPI, come presidente o anche in altro ruolo, non finirà mai perché facendone parte riesco a concretizzare il mio impegno, la mia mobilitazione.

Cosa significa mobilitarsi per gli ideali dell'ANPI?

Mobilitarsi significa agire, partecipare, manifestare e rivendicare il rispetto delle fondamentali esigenze della convivenza sociale.

Dal nostro direttivo di sezione ho sempre avuto appoggio e condivisione. Le attività che svolgiamo rispecchiano appieno quanto sopra detto, siamo tutte e tutti certi che la presenza della nostra sezione ANPI di circa 240 iscritti sia un punto di riferimento per la nostra comunità è perciò nostra precisa responsabilità rendere conto del nostro operato sempre in piena sintonia con l’ANPI NAZIONALE.

Da 10 anni anche mia sorella fa parte del Comitato Direttivo e per me è sempre stata, non solo per quanto riguarda l’associazione, un punto di riferimento importantissimo, devo confessare che la mia emotività mi ha spesso condizionata e grazie anche al suo aiuto ora ho superato, un po’, il problema.

Quali sono gli ideali al centro della tua vita?

La PACE, l’accoglienza, l’uguaglianza, la solidarietà, il rispetto, la giustizia, la fratellanza, la libertà, la dignità sociale e personale. LA COSTITUZIONE, l’art. 3 della Costituzione sono e saranno sempre al centro della mia vita personale e della nostra sezione ANPI  A. Mainardi “Canto” di Salsomaggiore Terme (PR).

E' importante la partecipazione?

Ho potuto verificare personalmente che la Partecipazione cioè il presenziare, il lasciarsi coinvolgere nel confronto/scontro sempre, naturalmente, non violento, lo sforzarsi di esserci fisicamente e psicologicamente anche se a volte costa un po’ di fatica a lungo andare porta ad una consapevolezza e ad una sensibilità sempre più profondi.

Oramai ho la certezza che la mia emozione nel partecipare alle ricorrenze dei combattimenti dove persero la vita tantissimi giovani per la nostra “vita libera” non sia dovuta alla mia sensibilità oppure alla mia età, ma semplicemente alla sempre maggiore comprensione e immedesimazione di ciò che avvenne, di ciò che subirono e della forza morale che li spinse a lottare per la costruzione di una nuova vita fondata sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Tu sei "ribelle per amore"?

Per questo consiglio e sollecito sempre ogni persona a partecipare e spendere un po’ del proprio tempo per ciò che è il “bene comune”, in qualsiasi associazione o settore della nostra società che condivide gli ideali dell'Antifascismo e non sarà difficile che naturalmente e quasi inconsapevolmente si diventi “ribelli per amore”, partigiani e non più indifferenti a tutto ciò che ci accade intorno.

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