Scuola e diritto alla pace
Subentra la necessità di un’innovazione, di una trasformazione che consideri comunque i valori e i principi della carta costituzionale, per aprire a contesti di dialogo finalizzati alla realizzazione di ambiti didattici che educhino alla pace tramite un aggiornamento formativo e informativo continuo, sviluppando anticorpi cognitivi, idee culturali e parole generatrici di cambiamento e trasformazione della realtà costituita di dettami imposti dal sistema, dai media, dai mainstream ortodossi e convenzionali.
Non risulta facile concretizzare e realizzare l’obiettivo della trasformazione e dell’educazione alla pace, perché è forte il condizionamento dei mass media che ingenera un clima di paura e incertezza, insicurezza e sfiducia nel cambiamento e è causa di spirito di rassegnazione. Essere cittadini liberi, capaci di futuro, nella nostra società, controllata dai mezzi di comunicazione di massa, significa concepire la scuola, educazione comune, come una importante alternativa, come luogo di contropotere e baluardo di verità e libertà, dove gli educatori devono tornare a essere soggetti sociali culturalmente sovversivi, che sostengano la verità e promuovano concetti, idee innovative, per concepire i contesti di pace globali e proporre la risoluzione dei conflitti armati a livello mondiale.
In questa situazione di disgregazione sociale e di sfarinamento delle istituzioni, i singoli individui sono catturati dalle manipolazioni del sistema e dei mass media. Ogni considerazione in merito alla necessità di trasformare la realtà deve tener conto del potere del contesto mediatico, in quanto i media non sono mezzi di informazione veritieri che collegano il mondo, ma costituiscono forme stantie di potere che disorientano i cittadini. Per questo nei paesi occidentali si transita verso forme di democrazie non più rappresentative, con la crisi della politica, delle istituzioni, dei partiti politici e dei sindacati, il cui operato è prevaricato dal populismo mediatico e dal regime mediocratico.
In questo contesto di imbarbarimento del sistema e crisi delle istituzioni, l’educazione diventa un’impresa difficile e quasi impossibile. Per questo la scuola ha il compito di costruire un’alternativa, un baluardo e un’azione di contropotere, decostruendo e ricostruendo le idee, indicando ai giovani la possibilità di scegliere tra un pensiero conformista e allineato al potere e uno stile di vita libero e divergente, in cui le opinioni si formino attraverso canali informativi e educativi alternativi e orientati alla verità tramite processi leciti di messa in discussione e falsificazione delle notizie dettate dai media e di decostruzione dei miti del potere. Dunque per formare le nuove generazioni alla pace e alla cittadinanza attiva, globale, digitale e planetaria è necessario l’entusiasmo, l’impegno e l’azione attiva di educazione e di educatori che siano animati non da una ideologia di trincea arroccata sui presupposti menzogneri e fasulli del potere, ma ispirati da una cultura e da un’educazione orientate da un sentire collettivo che ripudi i conflitti armati e apra alle diversità, all’accoglienza, alla pace con creatività nell’attuale società complessa.
Articoli correlati
- Albert, il bollettino quotidiano pacifista
Educazione alla pace: la scuola come protagonista del cambiamento
Le scuole sono chiamate a diventare motori di cambiamento, proclamandosi "Scuole di Pace" e adottando programmi che promuovano valori di dialogo e risoluzione pacifica dei conflitti.20 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Modello di delibera
Collegio Docenti: dichiarazione di "Scuola di Pace"
Percorsi didattici, articolati in moduli tematici, per promuovere la rilettura della storia, della cultura e della scienza dal punto di vista della pace e l'importanza della nonviolenza come metodo di risoluzione dei conflitti, in linea con l'Obiettivo 4.7 dell'Agenda ONU 2030.20 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - In provincia di Savona un incontro il 19 ottobre
Simona Atzori a Finale Ligure
Nata senza braccia, ha superato ogni ostacolo per realizzare il suo sogno, quello di danzare e di creare. Il suo messaggio è chiaro: non esistono limiti impossibili da superare. Simona Atzori, ballerina, pittrice e scrittrice, racconterà la sua storia.12 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Marche
Cgil Cisl Uil: “No alla chiusura dell’Università per la PACE”
L’Università per la Pace è un soggetto che costruisce la Pace attraverso la formazione, la formazione delle coscienze, di una coscienza nuova, una coscienza di pace, perché la formazione è alla base di tutto ciò che si vuole costruire di nuovo.12 luglio 2024 - Redazione PeaceLink
Sociale.network