Educazione: tra etica e politica
Nella prospettiva di ricerca nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza attiva e globale ci schieriamo chiaramente a favore di un cambiamento sociale umanizzante e umanizzatore, nella misura in cui è costruzione e creazione e sforzo di donne e uomini alla ricerca di senso e di vita piena.
Questo implica il contrapporre la logica del modello neoliberista predominante, centrato sul mercato e la mercificazione del soggetto e il consenso, il consolidamento di un’etica centrata sulla persona umana, che significa assumere in toto le implicazioni etiche dalle quali deriva il carattere politico dell’educazione alla cittadinanza.
Per la filosofia, il pensiero occidentale dei greci appare come il primo ad aver pensato in maniera sistematica l’etica e le sue relazioni con l’educazione di per sé.
La morale è sempre esistita nelle collettività umane, nella misura in cui una persona che si relaziona con un’altra assume un determinato comportamento considerato buono o cattivo.
L’etica, invece, intesa come una riflessione critica sulla morale sorge a posteriori, come prodotto della teorizzazione filosofica sull’ideale della vita umana, che si manifesterebbe attraverso il comportamento degli esseri umani. L’etica e la morale non possono ridursi all’ambito intimo della soggettività individuale, ma sono in relazione all’insieme del corpo sociale, ossia alla società e all’epoca in cui viviamo.
L’affermazione e il mantenimento, la costruzione e l’esplicitazione e la comunicazione di principi e valori etici significano una creazione umana che sostiene e rende possibile la vita in comune in quanto genere umano.
In questo modo, mentre la morale contribuisce all’adattamento rispetto alle condizioni storiche date, l’etica dà sostegno a quell’impulso di trasformazione proprio della permanente ricerca del senso della vita.
L’etica implica l’affermazione di una prospettiva che punta al conseguimento delle finalità più fondamentali: dalla realizzazione di una vita buona, al conseguimento della perfezione in ogni ambito, alla ricerca della felicità.
L’etica funziona da punto di riferimento per gli esseri umani che vivono in società, in modo da permettere a questa società di diventare un giorno più umana. E’ qui la base delle relazioni tra etica e educazione, intese come formazione integrale della persona per il pieno sviluppo delle proprie capacità. L’esigenza etica nell’essere umano ha a che vedere con una serie di tensioni e contraddizioni.
Queste contraddizioni ci porteranno ad affermarci e a confrontarci e a ricercare un senso lungo il corso della nostra vita sia per adattarci alla società in cui viviamo sia per trasformarla.
Nella costruzione di questo processo sorgono tanto l’educazione quanto la politica.
In tal modo, l’educazione e la politica divengono mezzi in funzione dei fini etici che perseguiamo.
Questi mirano a dare un senso alla nostra vita e alla storia che ci spetta realizzare individualmente e collettivamente. L’affermazione dell’etica non è nemmeno un fine di per sé stessa bensì un motore teleologico identificato in un’aspirazione utopica con un senso storico.
Utopia e realtà diventano quindi poli dinamici del nostro agire nella storia, tra i quali le nostre certezze e i nostri dubbi si agitano nella ricerca di una coerenza rispetto all’arte di saper vivere, ricerca che troverà le sue vie di realizzazione nell’educazione e nella politica.
In questo contesto, l’educazione gioca un ruolo decisivo come fattore di socializzazione, di trasmissione di regole morali, e fattori etici, ma anche nella costruzione di identità nella formazione dell’autonomia, nella costruzione di capacità trasformatrici, nella formazione di ideali.
Senza etica, l’educazione non è un mezzo né sostentamento. Educazione può essere vista solo nel quadro del senso dell’esistenza umana e della ricerca della sua realizzazione nella storia, come strumento fondamentale per esercitare l’arte del vivere bene, come destino e come possibilità, come imperativo e come progetto.
Ma l’essere umano secondo la celebre definizione di Aristotele è essenzialmente un 'animale politico', che si realizza pienamente solo nella collettività, come cittadino della Polis.
La politica grazie all’educazione può quindi essere vissuta come espressione ed esercizio della libertà della convivenza tra le persone, promuovendo condizioni di felicità per tutti, in una società intesa con principi etici come la responsabilità, l’autonomia, la coscienza dei bisogni comuni, la ricerca della coerenza, la giustizia, l’uguaglianza, il rispetto per i diritti economici, sociali, culturali e ambientali di tutte le donne e di tutti gli uomini di ogni età e gruppo etnico.
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