Spiritualità della Pace
PACE!
E subito la nostra mente si affolla di cortei, incontri, discussioni, conferenze, premi Nobel per la Pace e magari qualche bella testimonianza. Realtà tutte che ti caricano di entusiasmo, ma che alla fine ti fanno dire: "Beati loro!" e tu torni a casa dopo una bella manifestazione sulla Pace, con il cuore più in tumulto che mai.
Poi provi a scendere in campo, a operare in prima linea, a occuparti dei poveri, di coloro che vivono situazioni di ingiustizia, ma tanto vedi che non cambia niente e più ci entri dentro e più ti accorgi che il sistema è tutto corrotto e che l'unica possibilità è di cedere anche tu ai compromessi e alla corruzione.
E la delusione aumenta!
Ti chiedi "Ma dov'è quella beatitudine che il Signore ha promesso agli operatori di Pace? Beati gli operatori di Pace perché saranno chiamati figli". La conclusione a questo punto diventa ovvia: "Sono tutte balle! Mi faccio anch'io gli affari miei e ... mi metto, come suol dirsi, il cuore in pace! Tanto ... da che mondo è mondo le guerre ci sono sempre state, dentro e fuori il cuore dell'uomo."
L'unica Pace è la rassegnazione!
Poi un giorno ti ricordi che Qualcuno aveva detto: "Pensate che io sia venuto a portare la pace tra gli uomini? No, vi dico, ma la divisione".
Quel "Qualcuno" che la Parola di Dio chiama "Principe della Pace"!
Qui le cose non tornano o forse ...
"Vi lascio la mia Pace, vi do la mia Pace, non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbiate timore."
Pace che nasce dall'amore, di chi si ritrova donandosi e non agitandosi in un vuoto attivismo. L'Amore che genera la Pace è quella che dice "Mi interessi!", che si prende cura di quella situazione specifica, di quella situazione concreta. Se non c'è questa "compassione" gratuita, come quella di Gesù davanti alle persone e alle folle, il nostro fare qualcosa per la Pace, diventerà occasione per ostentare le nostre capacità, per sentirci importanti agli occhi degli altri e impegno sterile. I piani di pace hanno spesso prodotto macchine di guerra, per controllare gli equilibri strategici. E questo sia nelle grandi azioni politiche, che nei piccoli accordi di vita ordinaria: andiamo d'accordo se tu fai questo e io quest'altro, ma appena tu sgarri sono in pieno diritto di farti guerra, perché tu hai mancato all'accordo di pace!
La vera Pace che Gesù dona ai suoi apostoli, è pace pasquale che nasce da un amore capace anche di morire perché ci sia la Pace. "Spine tra le mani piangerai, ma un mondo nuovo nascerà".
Pace è verità e sai bene come spesso per la verità si devono affrontare lotte, divisioni e avversità.
Come dice S. Caterina, donna che ha tanto operato per la Pace:" La verità non tace quando è tempo di parlare, perché non teme gli uomini del mondo, né teme di perdere la vita, poiché ha già deciso di donarla per amore della verità. La verità tace quando è tempo di tacere e tacendo grida col grido della pazienza, perché ella non è ignorante, anzi sa discernere dove sta il maggior onor di Dio e la salvezza del prossimo".
Pace di chi è costantemente tormentato dal desiderio che ogni uomo si riconosca e viva da figlio di Dio e che perciò fa di tutto perché l'umanità diventi la bella famiglia dei figli di Dio, partendo ... dalla prossima persona che incontro.
Allora, visti gli obiettivi e gli atteggiamenti in cui vive la Pace, proviamo in conclusione a pianificare la nostra strategia di Pace.
Nel messaggio di quest'anno per la giornata mondiale della Pace, il Papa ci riconsegna l'antica massima: "Tutto vince l'amore!" e ci invita a impegnarci perché si affretti questa vittoria.
Come per ogni attacco di guerra anche per l'attacco di Pace è importante osservare la realtà e decidere come agire.
La beatitudine degli operatori di Pace è proclamata da Gesù dopo quella dei puri di cuore, cioè di coloro che sanno guardare con occhi buoni la storia.
C'è perciò una certa continuità, oserei dire necessaria: per essere operatori di Pace è necessario avere uno sguardo buono e vero sulla realtà.
Nella società globale in cui viviamo, osserviamo che avanza sempre più una forza di coesione, di interdipendenza. Ogni popolo può progredire grazie al progresso di un altro popolo. Passati gli anni della guerra fredda, non si dice più "controlliamolo per limitare il nemico", ma piuttosto "cooperiamo per non farcelo nemico".
Matura sempre più l'idea di interdipendenza. Si è e si ha solo ciò che si dona e si riceve.
Siamo nell'epoca della network, dove i beni rendono di più se messi in rete.
Siamo dentro questa cultura ed in questa cultura che dobbiamo elaborare una nuova cultura della Pace. Una santità in Rete! Ci sono in questa rete dei nodi, dei server che sono le diversità spiritualità, comunità, realtà sociali ed ecclesiali che si vivificano nello scambio.
La forza non sta più nell'attacco reciproco, ma nello scambio.
Facciamo dell'interdipendenza non solamente una legge di mercato, ma una legge di vita!
"Pace che il mondo irride, ma che rapir non può" (Dante) perché "nella Tua volontà è la mia Pace!".
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