Assange, simbolo mondiale della libertà di stampa
Julian Assange dimenticato da gran parte del mondo pacifista italiano
di Laura Tussi
L’Associazione PeaceLink – Telematica per la pace, vuole rilanciare le molteplici petizioni attive nel mondo a sostegno di Julian Assange, incriminato per aver rivelato i più efferati crimini di guerra e violenze di ogni sorta compiuti e perpetrati dagli Stati Uniti nelle ultime guerre, a partire da Iraq e Afghanistan.
Julian Assange, cittadino australiano, è divenuto un simbolo mondiale della libertà di stampa. Anche se attualmente è stato praticamente dimenticato da gran parte del mondo pacifista italiano. Era già stato accusato di avere cospirato, insieme all’ex analista militare statunitense, Chelsea Manning, per ottenere e pubblicare materiale riservato nel 2010. Durante l’era Trump, si è aperto un nuovo capitolo del braccio di ferro giudiziario tra il governo Usa e Assange.
Wikileaks, organizzazione internazionale, è un sito fondato, tra gli altri, da Julian Assange stesso, attivista informatico e caporedattore, e è nata con l’intento di rivelare corruzione e soprusi del potere, attraverso la pubblicazione di documenti segreti, come quelli sulle guerre americane e i crimini avvenuti in Iraq, Afghanistan e a Guantanamo (il carcere USA).
Sono numerose le petizioni per far riottenere ad Assange la sua libertà, con migliaia di firme da ogni parte del pianeta, a partire dal suo stesso paese d’origine, l’Australia. La sua condanna definitiva, in pratica una “condanna a morte”, come sottolineano molti osservatori, potrebbe condurre a una perdita di credibilità dello stesso governo statunitense in tema di diritti umani e libertà di informazione.
Ora la lunga battaglia giudiziaria per Assange, che non versa in buone condizioni di salute fisica e psichica, è giunta all’ultima fase, nel tentativo di evitargli l’estradizione negli Usa, dove è già stato incriminato per 18 capi di imputazione, 17 dei quali relativi ad accuse di spionaggio.
Nelle udienze, il tribunale ascolterà le argomentazioni del dipartimento di Giustizia Usa, che accusa il fondatore di Wikileaks di avere reclutato degli hacker per scovare materiale top secret da pubblicare.
Il 27 e il 28 ottobre 2021 a Londra si deciderà la sua sorte: ci saranno le udienze sulla richiesta di estradizione degli USA nei confronti di Assange.
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