Contro l'escalation militare in atto si mobilita il coordinamento AGITE
Allo stato attuale nessuno dei contendenti esclude l’eventualità del ricorso alle armi e nessun osservatore esclude che si possa arrivare ad conflitto armato, anche nucleare, che potrebbe coinvolgere l’intera Europa.
Ciò avviene in un clima di esasperato riarmo con il quale gli eserciti sembrano cercare la supremazia invece che un equilibrio strategico che sia garanzia di pace futura.
È forse dall’epoca della crisi dei missili a Cuba che il rischio di un nuovo conflitto globale non è stato così palpabile.
Il coordinamento AGITE si unisce alla richiesta che la Rete Italiana Pace e disarmo ha fatto all’Italia e all’Europa di iniziative (di neutralità attiva per) atte a ridurre la tensione e favorire un accordo politico attraverso i seguenti punti:
• indisponibilità a partecipare e sostenere avventure militari;
• ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte;
• richiedere gesti di distensione da parte della Russia e della Nato, cioè il ritiro dei soldati russi dalla frontiera ucraina e la rinuncia a fare entrare l'Ucraina nella Nato;
• riportare la gestione della crisi all’interno dell'ONU;
• cessare le forniture di armi alle parti in conflitto.
Invitiamo la cittadinanza, tutte le associazioni amanti della pace, rappresentati del mondo politico e sindacale, nonché delle istituzioni locali ad un presidio, che si svolgerà sabato 12 febbraio alle ore 10:30 in piazza Castello (fronte prefettura), Torino
A tutti i Paesi coinvolti diciamo: fermatevi.
Deponete le armi e le minacce e trattate.
Per il Coordinamento A.G.i Te. contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi
Paolo Candelari
Torino, 11 febbraio 2022
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