Bisogna uscire dalla logica bellica sulla quale si fondano tutte le politiche di potenza
Ucraina: siamo parte della soluzione o del problema?
Condannare l'aggressione militare di Putin è necessario, ma non sufficiente. E se a farlo sono quelli che hanno condotto occupazioni militari ventennali in Afghanistan ed Iraq, provocando immani catastrofi umanitarie, non è neanche credibile: questi sono parte del problema, non della soluzione.
25 febbraio 2022
Pasquale Pugliese

Condannare l'aggressione militare di Putin è necessario, ma non sufficiente. E se a farlo sono quelli che hanno condotto occupazioni militari ventennali in Afghanistan ed Iraq (per tacere del resto), provocando immani catastrofi umanitarie, non è neanche credibile: questi sono parte del problema, non della soluzione.
Bisogna uscire dalla logica bellica sulla quale si fondano tutte le politiche di potenza che hanno portato, come concause, a questa situazione. Ma la banalità del male della guerra è, ovunque, già dentro la maggior parte delle menti - occupate dalla logica amico/nemico - pronte a schierarsi di qua o di là. Per questo gli arsenali stracolmano, le guerre si moltiplicano così facilmente sui terreni di battaglia e i profitti delle industrie degli armamenti crescono senza fine.
O smilitarizziamo le menti e impariamo a risolvere i conflitti senza violenza - con un lavoro costante e quotidiano - o la violenza distruggerà l'umanità, più prima che poi. Altra alternativa non c'è.
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ucraina
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