Appello per Hannibal Gheddafi detenuto da sette anni senza processo
All’ambasciatore della Repubblica del Libano in Italia
Oggetto: appello per Hannibal Gheddafi, detenuto nelle carceri libanesi dal 2016 senza processo e senza alcuna ragione legale.
Signor Ambasciatore,
Peacelink è un’organizzazione italiana per la pace e i diritti umani nata nel 1991. Ci siamo spesso opposti, in questi decenni, alle guerre di aggressione dirette e per procura portate avanti dai paesi occidentali, compresa l’Italia.
Ci rivolgiamo rispettosamente, tramite la Sua persona, alle istituzioni libanesi – governo, magistratura, Parlamento – affinché operino per porre fine al più presto alla detenzione di Hannibal Gheddafi nelle carceri libanesi, dal 2016, senza processo e senza imputazioni specifiche.
Abbiamo letto del suo caso in occasione dello sciopero della fame intrapreso agli inizi di giugno, nell’intervista rilasciata dal suo avvocato alla Associated Press e in una nota della agenzia Reuters. In un servizio della Abc si legge che Hannibal Gheddafi, che aveva ottenuto asilo politico in Siria, l’11 dicembre 2015 fu prelevato e portato in Libano, a Bekaa da un gruppo armato. Dopo alcune settimane, la polizia libanese annunciò di aver trovato il detenuto a Baalbek ma invece di liberarlo e di arrestare i carcerieri, lasciò andare questi ultimi e lo incarcerò a Beirut. Da allora egli vive in una cella sotterranea.
Hannibal Gheddafi non ha avuto alcun processo, in violazione della Dichiarazione universale dei diritti umani (art. 10).
Riteniamo che il Libano sia un paese democratico e rispettoso dei diritti umani, e che questa situazione possa nuocere all’immagine del paese nel mondo. In omaggio anche alla divisione dei poteri, la magistratura libanese dovrebbe riconoscere, in assenza di processo e di imputazione specifica, che una persona non può essere tenuta in carcere dal 2016.
La preghiamo, signor ambasciatore, di inviare questa lettera alle autorità libanesi.
Voglia gradire i nostri saluti più cordiali.
Alessandro Marescotti
Presidente dell'Associazione PeaceLink
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.
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