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I cittadini europei e italiani cosa pensano dei disertori?

Più armi non porteranno più pace

Attraverso la nonviolenza possiamo trasformare i conflitti grandi e piccoli in equilibri inediti. Il Movimento Nonviolento chiede all'UE di creare corridoi umanitari per chi fugge dalla coscrizione obbligatoria, siamo pronti?
Maria Pastore25 settembre 2023

Perché dovrei uccidere mio fratello? Questo domandano i russi che sono riusciti a scappare dal loro Paese e dall'arruolamento obbligatorio. Anche molti ucraini sono scappati per non fare la guerra.
E gli europei? Cosa pensano gli europei della chiamata alle armi? Cosa pensano dei disertori? E dell'obiezione di coscienza militare? Kiev, muro della commemorazione dei soldati ucraini

Quando a febbraio 2022 tutti parlavano dell'attacco della Russia all'Ucraina, ho pensato a una notizia sentita in radio un mese prima. In Kazakistan nel gennaio 2022 da settimane c'erano manifestazioni di protesta in piazza per l'aumento vertiginoso del prezzo del Gpl, di cui il Paese è anche produttore, e la polizia aveva ricevuto l'autorizzazione a sparare sui manifestanti, e aveva sparato, lasciando a terra decine di persone. Intanto le autorità stavano chiudendo tutti i canali di comunicazione con l'esterno per non fare trapelare altro, e Russia e altri Paesi ex-sovietici del Trattato di sicurezza collettiva stavano inviando lì contingenti militari. Un dispiegamento di forze spropositato per piegare una popolazione, tutto ciò non lascia presagire nulla di buono.
Molti governi in quell'area sono militari, con capi in carica da decenni e leggi liberticide.

Zelensky, per difendere l'Ucraina, ha restaturato la coscrizione militare per gli uomini dai 18 ai 60 anni e vietato a questi di lasciare il Paese. Aveva altre soluzioni?

Tornando all'Italia e ai nostri limiti, salvo qualche occasione i nostri media trattano questa e le altre guerre dal punto di vista alto, burocratico, strategico, così spostano la narrazione su livelli comprensibili soltato agli esperti e provocano verosimilmente un sentimento di straniamento in noi spettatori. Decidiamo di fidarci di chi "ne sa di più", "tanto" pensiamo "che posso fare io?".
Sempre in Italia i giornalisti e gli intellettuali che hanno provato a dire che "la guerra è sempre sbagliata e da evitare" sono stati definiti filoputiniani e ricoperti di ridicolo, "Come Italia siamo parte della NATO e non possiamo sottrarci ai nostri obblighi" si sono sentiti rispondere, oppure con stravolgimenti dell'art. 11 della nostra Costituzione che in realtà invita a intraprendere le direzioni della pace e non quelle della cobelligeranza.

Quindi, la versione ufficiale del nostro Paese è che dobbiamo aiutare l'Ucraina che chiede più armi e rifiuta tutti i tavoli di negoziato.

Dall'Ucraina abbiamo visto immagini di città distrutte, di fosse comuni, di gente in lacrime ma, attenzione, la voce a commento è sempre quella della guerra. Può un cittadino ucraino dire che la guerra non è giusta? In Russia non si può dire. E può essere che stringere relazioni economiche e belliche con l'Ucraina incrini la nostra già debole democrazia?


In questo articolo ho deciso di raccogliere alcune testimonianze di persone provenienti da quell'area geografica. Le ripropongo in questo articolo per doppiarle, perché le considero preziose, sono storie e parole che meritano attenzione e che disposte tutte insieme come in un collage rendono bene quale complessità di voci può esserci in una popolazione che vorrebbe unanime solo la pace, subito.


TV - RAI 3 - in seconda serata
Il Fattore Umano - La guerra del dissenso - di Lorenzo Giroffi, Tatsiana Khamliuk, Andrea Sceresini - puntata della stagione 2022

In Russia i manifestanti per la pace vengono fermati e registrati come dissidenti e traditori.
Costretta ad espatriare vive da anni in Finlandia, la giornalista Oksana Chelysheva "La Russia fa parte di me quanto l'Ucraina, la mia famiglia è sia russa che ucraina, come si può pensare che io rifiuti metà della mia storia? Appartengo ad entrambi i Paesi. Oksana Chelysheva, giornalista russa

Quando mi definiscono una dissidente mi sento un po' a disagio perché vorrebbe dire che sono sgradita, difficile, pericolosa. Io sono una giornalista, è nel mio ruolo fare domande. La prima vittima delle guerre è la verità e c'è da preoccuparsi quando si restaurano il nazionalismo armato, l'estremismo e un certo uso del folklore"... "Chi si esprime contro la versione ufficiale viene mandato in prigione, come Ilya Yashin, oppositore politico, sta scontando 9 anni di carcere per avere diffuso informazioni su Bucha diverse dalla versione ufficiale, informazioni scomode e dichiarate false dal potere."

Abubakar Yungulbaev avvocato e attivista ceceno per i diritti umani è in fuga, si trova in Europa ma non resta nello stesso rifugio per più di due settimane, non ha una SIM card perché potrebbero rintracciarlo, per questo neppure i suoi famigliari sanno dov'è, e non accetta volentieri di essere intervistato.
Dal 2015 lui e la sua famiglia sono perseguitati da Kadirov, braccio destro di Putin in Cecenia, che li ha sequestrati, interrogati, torturati. Al grido di "traditori!" foto della famiglia Yungulbaev sono state bruciate dalla folla riunita per una manifestazione in onore delle forze armate e della Patria, nel 2022.



Z come guerra - di Natacha Rostova e Kirilli Ryabokon - https://www.arte.tv/

Natacha e Kirilli "Molti dei nostri amici sono fuggiti per evitare la mobilitazione, anche noi dopo le riprese andremo in un altro Paese. In Russia è permesso fare foto e riprese video solo alle emittenti della propaganda. I conservatori fedeli alle politiche di Putin dicono che l'operazione speciale in Ucraina è una guerra di difesa dalle minacce dell'Occidente che ha come unico obiettivo quello di indebolire la Russia. La propaganda televisiva sta facendo del suo meglio per far credere che l'Europa non ha più nulla da mangiare e che non può riscaldarsi senza il gas russo" ... "Dal 24 febbraio 2022 ho voluto contare il numero dei soldati della mia regione morti al fronte, presto ho capito che mi sarebbe stato impossibile avere cifre affidabili, il numero delle vittime aumenta costantemente. I cimiteri dei piccoli centri non possono nascondere le numerose tombe dei caduti, su di esse sventolano i vessilli delle squadre di appartenenza. L'argomento è tabù. Filmare al cimitero può essere considerato un atto di provocazione. La chiesa ortodossa impone ai suoi pope il silenzio sul tema della guerra". In una registrazione fatta di nascosto a un pope "Anche io sono triste, tanti ragazzi che conoscevo stanno tornando morti. L'unica cosa che posso dirvi con certezza è che coloro che pregano torneranno vivi. La preghiera è garanzia di ritorno."


Nelle aree remote della Russia l'esercito è il principale datore di lavoro. I soldati godono di una buona posizione sociale.
Un soldato russo: "Se solo Putin venisse a dare un'occhiata di persona capirebbe subito in che situazione si trovano i nostri soldati. Per me al Presidente vengono date informazioni sbagliate. Riferiscono che va tutto bene ma non è così. Lo stesso vale per le attrezzature, le tende, le munizioni", e una donna nel più rigido patriottismo in difesa del presidente "Io penso che Putin non sia circondato da una buona squadra e che si trovi nella difficile situazione di difendersi da nemici esterni ma anche interni." Kiev, muro della commemorazione dei soldati ucraini


Regione di Tbilisi, Georgia
Molte persone sono passate di qui, anche ragazzi appena maggiorenni. In Russia al compimento del 18esimo anno viene consegnato un documento di idoneità al servizio militare, quando a settembre 2022 Putin ha proclamato la mobilitazione parziale molti hanno iniziato a farsi delle domande.


Storia del giovane Nikita, partito come volontario, ucciso a 32 anni da un drone. Lascia madre e sorella nel profondo dolore. Arina sua sorella ha conservato la loro chat e l'ultimo messaggio che lui ha ricevuto ma non ha letto. Le autorità locali hanno organizzato una manifestazione in onore di Nikita, celebrato come eroe nazionale, hanno inaugurato una targa commemorativa nel suo paese. La responsabile regionale per la gioventù nel suo discorso commosso e affettato "I soldati russi si stanno comportando da veri eroi. Spiridonov Nikita, insignito dell'Ordine del Coraggio". Ancora una volta la propaganda usa la sofferenza della gente per giustificare la politica di Mosca. Il pope della regione di Tver "Questa targa, che è il nostro orgoglio, insieme alla nostra bandiera che sventolerà sulla nostra terra e sul nostro popolo ...". Mentre i soldati russi versano in condizioni precarie l'ufficio militare invia alle famiglie risarcimenti sostanziosi per la perdita dei loro uomini. Dice Arina "La gente del posto chiamava mia madre al telefono e le chiedeva quanto avesse ricevuto. Chiedevano un prestito o un dono. Era insopportabile questo loro accanimento. Sarebbe meglio avere mio fratello vivo. [...] Due settimane dopo il funerale ci sono arrivati i primi 13 mila euro, poi altri 65 mila, poi altri 80 mila circa".

Dall'inizio della guerra quasi 20 mila persone sono state arrestate in Russia durante le manifestazioni contro il conflitto e la mobilitazione. Se tra questi ci sono dei giovani di sesso maschile vengono portati direttamente all'ufficio di reclutamento.

Da altri filmati su https://www.arte.tv/

Vladena Sakenkova
regista e giornalista per un canale russo che ora non esiste più.
"Vi chiedete dove vadano tutti i russi che non sono più benvenuti quasi in nessun Paese? Il problema è il passaporto russo. Solo il 30% dei russi ne ha uno, quindi il restante 70% non può andare all'estero, eccetto alcuni Stati con cui la Russia ha concordato l'ingresso senza visto, come la Bielorussia. Ma il passaporto non è l'unico problema. Polonia, Finlandia, Repubblica Ceca e Stati Baltici ora vietano ai russi di entrare con un visto turistico. Si stima che abbiano lasciato il Paese circa un milione di uomini russi, allo stesso tempo solo in Germania ci sono un milione di rifugiati ucraini, grandissima parte di loro è composta da donne che celebrano i morti in guerra come eroi, appoggiano la causa di Zelensky e nutrono profonda avversione per la popolazione russa".


Alisa Kovalenko

documentarista ucraina, quest'anno al Festival Internazionale del cinema a Berlino ha presentato "We will not fade away", un documentario su un gruppo di adolescenti della regione mineraria nel Donbass, sulla loro semplice vita, sui loro sogni. Un ritratto della loro forza e della loro luce in questo quadro deprimente. Alisa Kovalenho, regista ucraina

Il progetto è nato però in un luogo diverso; l'autrice aveva deciso di partecipare di persona alla guerra, in una squadra di volontari e documentare la vita dei soldati, creare un suo archivio personale e decidere in seguito come utilizzarlo. Ha resistito quattro mesi, l'ultimo dei quali la linea dove si trovava è sempre stata sotto attacco. Quando il comandante ha detto che li avrebbe spostati nell'esercito regolare ha deciso di non continuare. Fare un film sui più giovani è consegnare al mondo, attraverso la cultura, un messaggio di speranza, un invito a una trasformazione emotiva.



Octavian Coman
, giornalista
Molti disertori ucraini fuggono in Romania
Le guardie di frontiera si alternano nei pressi di Tiachiv, al confine tra Ucraina e Romania. Attraversando le montagne e il fiume Tibisco molti ucraini stanno raggiungendo la Romania per sfuggire all'arruolamento nell'esercito. Prosperano le reti di contrabbandieri, si fanno pagare anche più di 3000 euro a persona, e la traversata avviene soprattutto di notte, questo moltiplica le difficoltà per chi fugge e anche il rischio che qualcuno muoia. Sul versante rumeno gli agenti di frontiera portano coperte e vestiti per gli uomini arrestati vicino al fiume.
Da febbraio 2022, data dell'invasione russa in ucraina, le autorità rumene hanno arrestato quasi 7000 ucraini che cercavano di sfuggire alla mobilitazione. In alcuni casi si sono rifiutati di collaborare perché temevano di venire riconsegnati alle autorità ucraine, ma non hanno motivo di temere, infatti in Romani possono chiedere asilo. Al momento dell'intervista il numero di persone che attraversava il confine era di circa 200 persone al mese.



TV - RAI 3 - in seconda serata
Il Fattore Umano - Dov'è la vittoria - Giuseppe Borello, Matteo Delbò, Andrea Sceresini, Duilio Francioli -- stagione 2023

A un anno e mezzo dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina i combattimenti non si fermano. Oltre 200 mila le vittime da entrambe le parti, mentre il numero dei feriti si aggira attorno ai 180 mila. Intere città andate distrutte causando almeno 8 milioni di profughi in Europa. Non tutti però possono fuggire.
Dall'inizio della guerra l'Ucraina ha imposto agli uomini dai 18 e i 60 anni di non lasciare il Paese per rispondere all'eventuale chiamata alle armi. Anche la Russia ha incrementato i reclutamenti: solo nella scorsa primavera Mosca ha inviato 52 mila cartoline di coscrizione.


Hanna Bilobrova
film-maker e attrice lituana, moglie del regista lituano Mantas Kvedaravicius assassinato ad aprile durante le riprese del film "Mariupol 2", presentato da Bilobrova al Festival di Cannes 2022.
"In molti vorrebbero sentire da me frasi contro i russi, perché è sotto i loro colpi che è morto mio marito, come se questo bastasse a spiegare tutto. Ma la verità non è mai solo bianca o nera, se sei una persona comune non pensi da che parte stare, ci sono famiglie che hanno perso i propri figli, mariti, fratelli, e quindi a quale vittoria dovrebbero aspirare queste persone?" Hanna Bilobrova  Il 75° Festival di Cannes - Film "Mariupolis 2" presentato nell'ambito di Proiezioni Speciali - Cannes, Francia, 19 maggio 2022. La produttrice Nadia Turincev, la co-regista Hanna Bilobrova e la montatrice Dounia Sichov partecipano a un'intervista con Reuters (Reuters/Eric Gaillard)

... "Eppure non ho mai sentito un soldato che dicesse "sì, ho sempre voluto andare in guerra e uccidere". Sono persone comuni che d'improvviso sono costretti a uccidere. Penso che almeno 3 generazioni siano perdute sia in Russia che in Ucraina. Questa è la vera follia. Il mondo intero ha già perso" ... "Il film documenta la vita dei civili ucraini che si erano rifugiati in una chiesa, la quotidianità della guerra, la disperazione e la speranza di tanti che vivono tra le macerie e si sentono dimenticati dal mondo. Non ha niente a che vedere con la propaganda di guerra".


Ucraina. Un uomo nella città di Kharkiv guida i giornalisti tra gli edifici diroccati, si guarda intorno, molto agitato. Imbocca un viale di case ancora in piedi, entra in un edificio, salendo le scale prega gli operatori "non facciamoci sentire, non facciamoci vedere, i vicini potrebbero chiamare qualcuno". Una volta al sicuro nella sua casa inizia a raccontare "È come essere in galera. Ormai la mia città posso vederla solo da quassù con un binocolo, mi metto qui e guardo come è ridotta. Chi poteva dirlo? Stavamo vivendo serenamente, e poi è arrivata la morte" ... "Io non voglio combattere. Se uscissi mi prenderebbero, mi consegnerebbero la cartolina di arruolamento e via, in guerra!" ... "Prima ero una persona normale, ero allegro e amavo la vita, da quest'estate sono iniziate le crisi di nervi, quando arrivano mi sembra di non respirare. Ho perso il lavoro, ed è impossibile trovarne uno ora." Mostra sul cellulare filmati amatoriali di chi per strada ha assistito alla cattura di uomini da parte di gruppi in divisa. "La gente non vuole combattere invece in televisione sostengono che tutti gli ucraini appoggiano Zelensky e che tutti vogliano andare al fronte, allora perché così tanti scappano? La verità è che chi va al fronte è costretto a farlo. Continuano a dirci che dobbiamo combattere fino all'ultimo, parlano di armi, della NATO."


Regione di Erevan (Armenia)
Danil B. russo, tenente di riserva, esperto in comunicazione di propaganda, disertore e Danil O. renitente alla mobilitazione russa
"Viviamo in questo piccolo paese da 6 mesi, è un luogo tranquillo. Siamo un gruppo, viviamo insieme in una casa. Siamo tutti scappati dalla guerra dopo che la Russia ha aggredito l'Ucraina, in quei giorni circolavano tante voci, si diceva che la Russia avrebbe chiuso i confini. Per noi gli ucraini sono come fratelli, come potremmo ucciderli? Abbiamo viaggiato su un pullman, al confine della Georgia c'era una fila di auto lunga 5 Km, praticamente immobile. La gente scendeva dalle auto e continuava a piedi. C'è chi ha vendeto la propria auto lì sul posto a 1/10 del suo valore, anche a meno. Le bici al confine costavano tantissimo, quindi abbiamo preferito continuare a piedi."

In Trentino Alto Adige da Kharkiv
Ivan D. "A febbraio ho iniziato a ricevere messaggi, non ci stava credendo nessuno, la Russia aveva attaccato l'Ucraina, poi ho visto le file di auto sulla strada principale, la gente cercava di scappare"..."Io ho pagato 2500 euro per attraversare il confine con la Moldavia, sono stato guidato attraverso il GPS e un profilo Telegram"..."In guerra ci vanno due tipi di persone: o credi nell'Idea e quindi combatti per il tuo Paese oppure lo fai per soldi. L'economia in Ucraina è distrutta, non c'è lavoro, un soldato può guadagnare anche 4 volte quanto un operaio in fabbrica. Se è fortunato e non lo ammazzano una volta tornato a casa può avviare un'attività, ha i soldi per ricominciare, questo convince molti. A me possono anche dirmi che sono un traditore io non mi sento in colpa. La mia morte al fronte non può servire a niente."


Darya Berg
Associazione Go by the forest, Russia
"Il nostro scopo è offrire supporto a tutti coloro che rifiutano di partecipare a questa sanguinosa guerra che la Russia ha scatenato in Ucraina. Noi aiutiamo le persone a disertare dall'esercito, è difficile ma non impossibile. Poi le aiutiamo a fuggire dal Paese e forniamo loro un supporto economico. Ci siamo organizzati subito dall'inizio della guerra, chi è più esposto ha dovuto lasciare la Russia, da allora abbiamo aiutato più di 4000 persone, si sono messe in contatto con noi grazie a un boot di Telegram, gestito da 300 volontari. Forniamo aiuto psicologico e legale anche per i parenti che rimangono in Russia." Kateryna Lanko dall’Ucraina, Darya Berg dalla Russia, Olga Karach dalla Bielorussia insieme per la mobilitazione pacifista Europe for Peace

Katerina Lanko, pacifista ucraina
"In Ucraina è famoso il motto Gli eroi non muoiono mai. Basta andare in cima alla strada, ci sono muri e muri ricoperti di morti chiamati eroi." Si riferisce al muro della commemorazione realizzato dalla Chiesa Ortodossa ucraina del Patriarcato di Kiev, dal Museo nazionale di storia militare dell'Ucraina e da comitati culturali e museali. Coperto di foto di soldati ucraini morti, foto che i parenti affiggono personalmente. Ci sono tante foto che il muro non basta più. Nella piazza adiacente al muro i bambini giocano sopra dei carrarmati, posti lì in mostra, come fosse un parco diverimenti. "I bambini vivono immersi nella guerra, e probabilmente cresceranno convinti che uccidere qualcuno sia normale", una azione da celebrare. "Ci raccontano che stiamo combattendo per la libertà e per i valori dell'Europa ma da quando la guerra è iniziata abbiamo sempre meno libertà nel nostro Paese. Io mi sono avvicinata al pensiero pacifista da quando è iniziata questa guerra, sono convinta che i problemi non possono venire risolti con la violenza. Nel mio Paese oggi ditrutto i pacifisti non erano benvisti anche prima. La propaganda che in ogni modo invita a prendere le armi impedisce la strada della pace e il diritto alla vita, invece è importante mostrare strade alternative. Il rifiuto della guerra, la strada della nonviolenza è difficile ma è l'unica via possibile. Il nostro Paese ha chiuso tutte le frontiere agli uomini tra i 18 e i 60 e questo è davvero intollerabile."


Darya Berg e Katerina Lanko più una terza attivista bielorussa Olga Karash, si sono incontrate per la prima volta di persona in Italia, nei loro Paesi sarebbe stato impensabile. Grazie a Mao Valpiana e il Movimento Nonviolento, alla rete internazionale War Resisters e all'Ufficio Europeo per l'obiezione di coscienza (BEOC) hanno portato la loro testimonianza a Modena, Ferrara, Verona, Brescia e Milano.
Hanno dichiarato "Un anno di guerra è troppo, bisogna creare una diplomazia dal basso per evitare un'escalation." All'UE e al governo italiano il Movimento Nonviolento chiede l'asilo e la protezione di chi intende sottrarsi all'obbligo militare in Russia in Ucraina e Bielorussia, l'apertura di corridoi umanitari per questi giovani e il riconoscimento per loro dello status giuridico di rifugiati politici.

Olga Karach, un selfie insieme a lei in Bielorussia può essere punito con 2 anni di prigione, da Lukasenko e il suo centro di potere è considerata una terrorista e una estremista ma è una attivista per la pace e i diritti umani e la sua organizzazione Our House in Bielorussia fa parte della War Resistence International.
"Abbiamo iniziato a mobilitarci da subito, le prime truppe russe entravano dal territorio bielorusso. Uno dei nostri slogan è No means No, che abbiamo preso dalla lotta femminista sul consenso, crediamo che tutti gli uomini abbiano il diritto di evitare questa guerra e di rifiutare di imbracciare le armi. Siamo sotto attacco dei media bielorussi anche se ci siamo spostati in Lituania, al punto che il nostro avvocato è stato arrestato con l'accusa di spionaggio. In questi giorni (marzo 2023) il Parlamento di Lukasenko ha approvato una legge che punisce con25 anni di carcere fino alla pena di morte i disertori di questa guerra, un fatto gravissimo per il quale chiediamo l'intervento della comunità internazionale.
La nazione bielorussa non vuole la guerra. Pensate che il ministro dell'Interno bielorusso ha inviato 43 mila cartoline per l'arruolamento e ne ha raccolte in risposta solo 6000, molti stanno cercando di lasciare il Paese. Per la propoganda di guerra in Bielorussia bisogna partecipare alla guerra per sconfiggere i nazisti in Ucraina. Non c'è nessuna libertà di informazione, gli unici canali indipendenti bielorussi di informazione lavorano dall'esilio." ... "Lukasenko e il suo ministero per la difesa, in questi mesi (marzo 2023) ha avviato campi di addestramento per 18mila bambini, dai 6 anni in su. Equipaggiati, imparano a marciare, a sparare e la retorica di guerra. L'obiettivo quale può essere se non formare bambini soldato nel clima della guerra in Ucraina?"

Mao Valpiana, Movimento Nonviolento
"La Campagna di obiezione alla guerra lanciata dal Movimento Nonviolento all'indomani del fuoco russo sull'Ucraina ha l'obiettivo principale di sostenere gli obiettori di coscienza, i disertori e i renitenti alla leva dei Paesi coinvolti nel conflitto, Russia Ucraina e Bielorussia. Essi rappresentano l'elemento più importante, più significativo, più concreto per togliere forza a chi alimenta e realizza la guerra. Gli obiettori russi, ucraini e bielorussi sono per noi sullo stesso piano, tra di loro già si parlano, hanno progetti comuni e lavorano ogni giorno con grande sforzo. Non è impossibile! Si deve lavorare oggi con mezzi pacifici per raggiungere domani obiettivi sempre più grandi. Il nostro obiettivo politico è costruire corridoi umanitari per il maggior numero di persone e convocare il prima possibile una Conferenza Internazionale di pace, mettere le basi per la risoluzione di questo conflitto."
È stato assunto l' avv. Nicola Canestrini come osservatore dei processi che interessano Vitaliy Vasyliovych Alekseienko, un obiettore di coscienza ucraino, dove l'UNBA (Ukrainian National Bar Association - l’Ordine Nazionale degli Avvocati Ucraini) è totalmente a favore della guerra. Il Trial Monitoring non difende direttamente l'imputato ma serve a dimostrargli vicinanza, osservare, apprendere direttamente le informazioni, incontrare persone chiave, spostare le decisioni a favore dei diritti umani. Presenziare alle udienze mostra al Tribunale che quello che succede in Aula è sotto l'occhio della opinione pubblica.


La guerra non è una calamità naturale, viene agita dagli uomini, può quindi trasformarsi in altro grazie agli uomini, se loro stessi cambiano. Invece che tanta distruzione, e spreco di risorse, e tempo e vite, tutto potrebbe procedere grazie a negoziati pacifici e rispettati. Invece delle parole di ostilità che si pronunciano, delle semplificazioni, della convinzione che il conflitto armato sia connaturato alla specie umana e perciò inevitabile, abbiamo bisogno di accrescere il numero delle occasioni di incontro e di apprendimento, abbiamo bisogno di un altro modo di guardare alla complessità della vita sociale, di un altro modo di vivere il presente e la politica.
Sul piano delle libertà si avanza e si retrocede insieme. La nonviolenza è l'unica via percorribile e non si improvvisa, richiede competenza e esperienza, e dobbiamo impegnarci in questo senso. 


“They have the guns, we have the poets. Therefore, we will win.”
"Loro hanno le armi da fuoco, noi abbiamo i poeti. Per questo, noi vinceremo"
― Howard Zinn 

 

Note: Link di riferimento per proseguire insieme il percorso nonviolento e per la difesa degli obiettori di coscienza e chi diserta
https://www.azionenonviolenta.it/objectwarcampaign-campagna-internazionale-per-la-protezione-degli-obiettori-di-coscienza-russi-bielorussi-e-ucraini/
https://www.azionenonviolenta.it/ucraina-il-pacifismo-non-e-un-crimine-negli-stati-democratici-venga-ritirata-laccusa-contro-yurii-sheliazhenko-freepeacespeech/
https://wri-irg.org/en
https://www.osce.org/odihr/480251 OCSE 2021, Scheda sui diritti umani del personale delle Forze Armate: l'obiezione di coscienza al servizio militare
https://ebco-beoc.org/ sito del European Bureau for Conscientious Objection
https://ebco-beoc.org/sites/ebco-beoc.org/files/attachments/2023-05-12-EBCO_Annual_Report_2022-23.pdf ultimo Report annuale del EBCO Obiezione di coscienza al servizio militare in Europa (in lingua inglese)

Fonti per questo articolo
https://www.raiplay.it/video/2022/06/La-guerra-del-dissenso---Il-Fattore-Umano---Puntata-del-20062022-a67391f5-2f71-49e4-88e4-ea909f051553.html
https://www.raiplay.it/video/2023/07/Dove-la-vittoria---Il-Fattore-Umano---Puntata-del-07082023-15ad9acc-e549-4822-b2c0-991ed75681da.html
https://www.arte.tv/it/videos/115990-000-A/i-disertori-ucraini-fuggono-in-romania/
https://www.radioradicale.it/scheda/691078/un-anno-di-obiezione-di-guerra febbraio 2023
https://www.radioradicale.it/scheda/692644/its-ukraine-report-su-una-missione-per-difendere-il-diritto-di-obiettare-alla-guerra
Go by the Forest https://kovcheg.live/en/ark/#living e https://iditelesom.org/en/
https://it.wikipedia.org/wiki/Muro_della_memoria_dei_caduti_per_l%27Ucraina
https://www.azionenonviolenta.it/la-denuncia-in-bielorussia-campi-di-addestramento-militare-per-bambini/

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