Levo la mia voce contro le esercitazioni nucleari della NATO sul nostro territorio
I comitati per la pace della Puglia hanno lanciato un appello contro le esercitazioni nucleari condotte dalla NATO, che ancora una volta coinvolgono la Puglia, con le basi situate a Gioia del Colle, nella Provincia di Bari, e a Amendola, nella Provincia di Foggia
Come vescovo di Altamura, Gravina e Acquaviva delle Fonti, nonché come Presidente di Pax Christi, desidero esprimere la mia dichiarazione contraria alle esercitazioni aeree nucleari, già iniziate, per due motivi di fondamentale importanza.
Per prima cosa, è essenziale riflettere sul fatto che sono passati sessant'anni dell'Enciclica "Pacem in Terris" di Papa Giovanni XXIII. In questa storica enciclica, il Santo Padre affermò con chiarezza che, nell’era della bomba atomica, la guerra è fuori dalla ragione: “Alienum est a ratione”. Questo richiamo ci porta a riflettere e ci ricorda che, in presenza delle armi nucleari, la guerra è completamente irragionevole.
In secondo luogo, mi riferisco alla nostra amata Puglia, dove ho l'onore di servire come Vescovo da dieci anni. La storia di questa terra ci ricorda che in passato è stata scelta per l'installazione di missili nucleari, i missili Jupiter.
In questo contesto, mi torna in mente il messaggio di don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta e già Presidente di Pax Christi, che si oppose strenuamente alla militarizzazione della Puglia, in particolare alle attività nei poligoni militari dell'Alta Murgia. Don Tonino Bello, in uno storico messaggio, lanciò l'appello: "La Puglia arca di pace, non arco di guerra". Pertanto, in qualità di Vescovo della Puglia e Presidente di Pax Christi, alzo la mia voce contro queste esercitazioni nucleari della NATO sul nostro territorio.
È importante sottolineare che numerose associazioni, sia cattoliche che laiche, dedite alla promozione della pace e della nonviolenza, hanno già chiesto alle autorità italiane di firmare il trattato ONU per il divieto delle armi nucleari. Fino a oggi, l'Italia non ha aderito a questo trattato internazionale.
Il mio più grande auspicio è che il cielo sopra di noi sia attraversato da aerei che trasportano persone, compresi bambini, donne e anziani, e che tale attraversamento non abbia nulla a che fare con la guerra.
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