Donne Unite contro la NATO: un coordinamento globale per la pace
Un coordinamento internazionale per dire "Basta"
Il mondo sta assistendo a un crescente movimento di donne che, provenienti da ogni angolo del globo, alzano la voce contro la NATO. Unite sotto la rete "Global Women for Peace - United against NATO", queste attiviste si sono fatte sentire in modo forte e chiaro, denunciando il ruolo dell'Alleanza Atlantica e chiedendo un futuro di pace.
Nata nel 2023 a Bruxelles, la rete ha rapidamente guadagnato slancio, riuscendo a mobilitare donne da ogni continente. In occasione del 75° anniversario della NATO, celebrato a Washington DC lo scorso luglio, le attiviste hanno organizzato una serie di manifestazioni e iniziative, dimostrando così la loro determinazione a contrastare la logica della guerra e dell'escalation militare.
Un video-messaggio potente
A testimonianza di questo impegno, è stato realizzato un toccante video, diffuso a livello internazionale e inviato ai principali decisori politici. Le immagini, provenienti da ogni parte del mondo, ritraggono donne di diverse culture e background unite da un unico obiettivo: la pace. La voce narrante di Nancy Price, accompagnata dalle immagini montate da Colin Walsh, trasmette un messaggio chiaro e inequivocabile: le donne non vogliono più guerre e sono pronte a lottare per un futuro più giusto e pacifico.
Un appello urgente
Il video, con il suo linguaggio universale e la sua forza emotiva, si rivolge direttamente agli Stati membri della NATO, ai parlamentari, ai media e ai funzionari dell'Alleanza. Le attiviste chiedono un cambio di rotta, un disinvestimento dalle spese militari e un maggiore impegno nella diplomazia e nella risoluzione pacifica dei conflitti.
Un movimento in crescita
La rete "Global Women for Peace - United against NATO" rappresenta un esempio concreto di come la società civile, e in particolare le donne, possa contribuire a costruire un mondo più giusto e pacifico. Il loro impegno costante e la loro determinazione sono un'ispirazione per tutti coloro che credono in un futuro senza guerre.
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