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Matteo annota accanto alla firma: "Che il governo sappia di non avere il nostro silenzio"

Mobilitazione contro gli euromissili: le voci che si alzano dal basso

La petizione online contro gli euromissili non è solo una raccolta di firme, ma un movimento di opinione che richiama l'attenzione sulle conseguenze potenzialmente catastrofiche delle scelte politiche legate alla deterrenza. E' una chiamata a raccolta dei pacifisti storici.
21 luglio 2024
Redazione PeaceLink

Firma contro gli euromissili

In queste ore tanti cittadini stanno firmando una petizione online contro la reintroduzione degli euromissili in Europa. La raccolta firme, ospitata sul sito PeaceLink (www.peacelink.it/noeuromissili), registra un'adesione crescente, con testimonianze che esprimono un deciso rifiuto della politica di riarmo e della terribile prospettiva di un confronto nucleare.

Angelo, da Milano, lascia un messaggio che risuona forte e chiaro: "Che il governo sappia di non avere il nostro silenzio". Le sue parole riflettono una diffusa inquietudine e la volontà di non restare passivi di fronte a decisioni che potrebbero avere conseguenze devastanti. Questo sentimento di resistenza civile è condiviso da molti, tra cui Norma da Genova, che scrive: "Ero a Comiso nell'83". La sua memoria va alla storica mobilitazione del 1983 contro l'installazione di missili nucleari nella base di Comiso, in Sicilia, un evento che ha segnato un'epoca di forte mobilitazione pacifista in Italia.

Matteo, anch'egli da Genova, esprime con chiarezza il suo pensiero: "Mutual Assured Destruction = MAD = Pazzia". La sua dichiarazione evidenzia il concetto di distruzione reciproca garantita (MAD), una dottrina della guerra fredda che continua a essere vista da molti come un assurdo paradosso della politica nucleare.

Questi commenti riflettono non solo un rifiuto delle armi nucleari, ma anche una profonda preoccupazione per la sicurezza globale e un desiderio di pace radicato nella coscienza sociale. Per la pace

La petizione contro gli euromissili non è solo una raccolta di firme, ma un movimento di opinione che richiama l'attenzione sulle conseguenze potenzialmente catastrofiche delle scelte politiche legate alla deterrenza. Una deterrenza che nominalmente si annuncia come convenzionale ma rischia di essere nucleare.

La mobilitazione in corso rappresenta una chiara dimostrazione di come la società civile possa ancora farsi sentire, unendo voci diverse in un coro comune per la pace. La storia ha mostrato che il potere delle persone può influenzare le decisioni governative, e questa iniziativa contro gli euromissili ne è un esempio lampante.

In un momento storico in cui le tensioni internazionali sono elevate, la voce dei cittadini che chiedono la pace non può e non deve essere ignorata. Questa raccolta firme è un richiamo alla responsabilità e un appello alla ragionevolezza, affinché la follia della guerra nucleare non torni a minacciare il nostro futuro.

Note: Testo realizzato da Alessandro Marescotti con l'assistenza linguistica di un LLM.

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