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Albert - bollettino pacifista del 4 ottobre 2024

Droni USA: la verità è che 9 vittime su dieci erano civili

Cercavano disperatamente di rimettersi l'intestino nella pancia dopo essere stati sventrati dal drone, o di riprendersi il pezzo di braccio che avevano perso nell'attacco. "Pornografia militare", l'aveva definita Daniel Hale, tecnico USA dei droni. Ed è in carcere per aver rivelato la verità.
4 ottobre 2024
Redazione PeaceLink

ALBERT - BOLLETTINO PACIFISTA N. 10 Albert

Albert: la voce della ragione in tempi di guerra


1. Daniel Hale

E' ancora in carcere Daniel Hale, obiettore di coscienza americano che rivelato la sconoda verità sui droni USA

«DANIEL HALE, uno dei più grandi whistleblower, è stato condannato a quattro anni di carcere. Il suo crimine è stato dire questa verità: il 90% delle persone uccise dai droni statunitensi sono astanti, non gli obiettivi previsti. Avrebbe dovuto ricevere una medaglia» ha dichiarato Edward Snowden, altro noto whistleblower americano ricercato per aver rivelato in sistema di sorveglianza globale USA.

Nel silenzio che avvolge i segreti della guerra moderna, la storia di Daniel Hale è ancora poco conosciuta nel mondo del pacifismo. La condanna risale al luglio del 2021 ma Hale è ancora in carcere. Troppo poco stiamo facendo per lui. General Atomics MQ-9 Reaper

Daniel Hale è un analista dell’intelligence americana che, travolto dal peso della coscienza, ha deciso di rivelare ciò che il mondo non doveva sapere: i droni statunitensi, simbolo di precisione e forza tecnologica, hanno fatto più vittime innocenti di quanto le narrazioni ufficiali ammettessero. Per questo atto di trasparenza, Hale è stato condannato a 45 mesi di prigione, etichettato come traditore, ma per molti è un eroe morale.

Daniel Hale non solo ha detto scomode verità ma le ha documentate. Aveva infatti accesso al sistema di visione dei droni americani. Alcuni suoi colleghi vedevano e ridevano. E poi dopo cena si riunivano per divertirsi a rivedere le "scene migliori" di quando le vittime colpite cercavano disperatamente di sopravvivere, di rimettersi l'intestino nella pancia dopo essere stati sventrati dal drone, o di riprendersi il pezzo di braccio che avevano perso nell'attacco. "Pornografia militare", l'aveva definita Hale. Odiava questa curiosità da guardoni della sofferenza e della morte. Era come vedere un film dell'horror. Lui non ce l'ha fatta più. E ha denunciato.

La sua è una vicenda che incarna il conflitto interiore di chi, trovandosi a servire un sistema ingiusto, non può restare in silenzio di fronte alla distruzione insensata di vite innocenti. Il suo gesto non è stato solo una denuncia tecnica dei danni collaterali dei droni. È stato un atto di obiezione di coscienza, un rifiuto categorico di partecipare a un sistema che, come lui stesso ha detto, uccide "persone che non c'entravano nulla con l'11 settembre". Italiani per Hale

Hale ha pagato con la libertà il prezzo di una scelta difficile e coraggiosa. Ma il suo sacrificio non deve restare isolato. La campagna "Italiani per Hale", promossa da PeaceLink, ha l’obiettivo di riportare alla luce la sua storia e di mobilitare l’opinione pubblica per chiedere la sua liberazione. Come tutte le battaglie per la pace, anche questa richiede perseveranza, unione e una chiara consapevolezza del ruolo che possiamo svolgere nel diffondere la verità e combattere le ingiustizie.

Un messaggio fondamentale emerge dal caso Hale: non possiamo accettare la guerra anche quando ce la raccontano come chirurgica e intelligente. Perché - lo ha documentato Daniel Hale - così non è. Dobbiamo imparare a difendere chi, come lui, ha il coraggio di alzarsi in piedi contro la macchina bellica e a raccontare ciò che viene nascosto. Non dimentichiamo che dietro ogni rivelazione scomoda, dietro ogni voce che si leva per la giustizia, c’è un essere umano che lotta non solo per la propria coscienza, ma per la nostra comune umanità.

In un’epoca in cui la tecnologia può essere usata per distruggere o per connettere, per uccidere o per liberare, è più che mai urgente schierarsi dalla parte della verità, del coraggio e della pace. Per questo ti chiediamo di far conoscere la storia di Daniel Hale e di chiederne la liberazione.


2. Il Festival della Nonviolenza e della Resistenza Civile 2024

Oggi comincia la VI edizione del Festival della Nonviolenza e della Resistenza Civile. E' un importante atto di speranza e riflessione che Albert oggi sostiene e pubblicizza.

Organizzato dal Centro Studi Sereno Regis, il festival si tiene il 4 ottobre 2024, nella Sala Poli del Centro a Torino, dalle 17:30. Un evento che, più di un semplice incontro, rappresenta un’opportunità per discutere e promuovere la nonviolenza come risposta costruttiva ai conflitti che affliggono il mondo.

Il Centro Studi Sereno Regis è un punto di riferimento per la promozione della pace e della nonviolenza in Italia. Dal 1982, il Centro ha operato nel settore della ricerca per la pace, dell’educazione alla pace e della documentazione delle lotte nonviolente. La mission del Centro si articola in tre ambiti principali: ricerca, formazione e azione, con un approccio che unisce il lavoro accademico all'impegno diretto sul campo, coinvolgendo ampi strati della società.

Fondato in memoria di Domenico Sereno Regis, partigiano nonviolento e animatore dei primi comitati di quartiere nella Torino del dopoguerra, il Centro ha da sempre valorizzato la partecipazione consapevole e diffusa, ponendosi come uno spazio aperto alla riflessione sui grandi temi della pace e della giustizia sociale. Il nome di Sereno Regis richiama l’importanza dell’impegno individuale e collettivo per facilitare processi partecipativi e dare voce a chi non ce l’ha.

Il Festival di quest'anno rappresenta un ulteriore passo verso il consolidamento di una cultura della nonviolenza che non si limita a rifiutare la violenza, ma cerca attivamente di trasformare i conflitti in occasioni di crescita e convivenza. Con interventi di relatori come Francesco Vignarca (Rete Italiana Pace e Disarmo), Rossella Miccio (Emergency), Maria Perino e Gianfranco Crua, la giornata offrirà spunti su temi di cruciale importanza, come i danni ambientali della guerra, la violenza strutturale contro i migranti e la costruzione di un'economia di pace.

Il Centro Studi Sereno Regis continua a essere un luogo di approfondimento e confronto su queste tematiche, con una programmazione culturale che mira a coinvolgere un pubblico ampio attraverso un approccio inclusivo e cooperativo. Ogni evento del Centro, e in particolare il Festival della Nonviolenza, rappresenta un’occasione per contribuire alla diffusione di quella “cultura della nonviolenza” che è l'alternativa più radicale alla violenza profondamente radicata nelle nostre società.

Domani, sabato 5 ottobre, il Festival proseguirà con una giornata ricca di incontri presso la Sala Poli del Centro Studi Sereno Regis, con appuntamenti sia la mattina che il pomeriggio, incentrati su esperienze di pace, nonviolenza e sostenibilità. Un'opportunità imperdibile per continuare questo importante percorso di riflessione e condivisione. Per maggiori dettagli, potete visitare il sito dell'evento:

Festival della Nonviolenza e della Resistenza Civile 2024 – VI edizione.


3. Taranto si mobilita contro gli euromissili: mozione approvata dal Consiglio comunale

Oggi, il Consiglio comunale di Taranto ha approvato una mozione di grande rilevanza schierandosi apertamente contro il dichiarato dispiegamento dei nuovi euromissili, riallacciandosi alla memoria dei movimenti pacifisti antinucleari degli anni '80. Votazione contro euromissili, mozione approvata nel Consiglio comunale di Taranto

Premesse della mozione. La mozione parte dal riconoscimento del grave pericolo rappresentato dalla guerra e dall'uso di armi nucleari, evidenziando come queste minacce mettano a rischio la sopravvivenza stessa dell'umanità. Nel documento si fa riferimento agli storici accordi tra Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, che negli anni '80 portarono alla distruzione di 2.692 missili nucleari a corto e medio raggio, riducendo notevolmente le tensioni tra USA e URSS e abbassando il rischio di guerra nucleare. La mozione sottolinea con preoccupazione che tale trattato è stato annullato nel 2018 dagli Stati Uniti e che, di conseguenza, la NATO ha recentemente deciso di schierare nuovamente euromissili entro il 2026, violando il precedente accordo e riaprendo scenari di rischio nucleare.

Taranto, città operatrice di pace. Il Consiglio ricorda che secondo lo Statuto comunale, Taranto è ufficialmente definita una “città operatrice di pace”. Tuttavia, l'analisi dell'Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, ripresa da PeaceLink e da altre fonti, ha indicato Taranto come una delle città italiane più a rischio in caso di conflitto nucleare. Con le sue infrastrutture militari strategiche, la città sarebbe uno dei primi obiettivi in Italia, con una stima allarmante di 7.500 vittime e quasi 27.000 feriti.

Impegni per il futuro. Con questa mozione, il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a organizzare una mobilitazione cittadina per la pace, riprendendo quanto già stabilito nella mozione "Cessate il fuoco" approvata a giugno 2024. Il Consiglio comunale dichiara di aderire all'appello nazionale contro gli euromissili, sottolineando l'importanza di diffondere il messaggio di pace e di esporre simboli pacifisti in luoghi chiave della città.

Questa decisione rappresenta un passo fondamentale per Taranto, una città che da tempo si batte per un futuro libero dalle minacce della guerra e del nucleare. La mobilitazione della comunità è ora necessaria per far sentire una voce chiara e forte contro il progetto di dispiegamento dei nuovi euromissili.

Lavoratori aeroporto di Brescia contro invio armi il 4 ottobre 2024


4. Lavoratori aeroporto Brescia: "Non vogliamo essere complici"

Questa mattina, i lavoratori dell'aeroporto di Montichiari (Brescia) hanno organizzato un presidio per opporsi al trasporto di armi in un aeroporto civile. La manifestazione è stata motivata dalla volontà di non essere complici delle guerre in corso, con i lavoratori che esprimono preoccupazioni sia morali che di sicurezza riguardo alla movimentazione di materiale bellico attraverso lo scalo


5. Cosa possiamo fare noi per la pace?

Questo bollettino è dedicato a tutti coloro che credono nella forza della nonviolenza e che, oggi come ogni giorno, lavorano per costruire un mondo più giusto. "Save Gaza", Manifestazione ad Amsterdam, 29 settembre 2024

Come fare la spilletta "disertiamo"?

Scegli il produttore o il servizio

  • Online: molti siti web offrono servizi di creazione di spille personalizzate. Carichi il tuo file e scegli il formato, le dimensioni e altri dettagli. Disertiamo
  • Locale: cerca negozi di artigianato o laboratori che offrono questo servizio. Potresti avere più controllo sul processo e ottenere consigli personalizzati.

Per saperne di più su "disertiamo" (spilletta+campagna) contatta Valeria Poletti.

Note: LINK UTILI

Per altre informazioni utili sulla pace e la nonviolenza si segnala

Adista https://www.adista.it
Azione Nonviolenta https://www.azionenonviolenta.it
Centro di Ricerca per la pace https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Gaia https://ecoistituto-italia.org/cms-4/category/gaia-rivista/
Mosaico di Pace https://www.mosaicodipace.it
Pressenza https://www.pressenza.com/it/
Qualevita info@qualevita.it
Rete Italiana Pace Disarmo https://retepacedisarmo.org
Tera Aqua https://ecoistituto-italia.org/cms-4/tera-e-aqua/
Vignette Mauro Biani https://x.com/maurobiani
Vignette Natangelo https://natangelo.it

Se hai un sito utile da segnalare clicca qui https://www.peacelink.it/links/i/2849.html

Allegati

  • "Disertiamo"

    Valeria Poletti
    54 Kb - Formato jpeg
    Logo della campagna di "diserzione civile" che puoi liberamente scaricare e trasformare in una spilletta.

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