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Albert, il bollettino quotidiano pacifista

Fermiamo le guerre, fermiamo le armi, non voltiamoci dall'altra parte

Negli scorsi giorni, Luigi Borrelli, rappresentante sindacale di USB presso l’aeroporto civile di Montichiari di Brescia, ha denunciato pubblicamente movimenti sospetti di materiale bellico nello scalo bresciano e ha subito una contestazione disciplinare. Cresce la solidarietà nei suoi confronti.
23 ottobre 2024
Redazione PeaceLink

Albert

ALBERT - BOLLETTINO QUOTIDIANO PACIFISTA

Albert: la voce della ragione in tempi di guerra


Editoriale

Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora!

Sabato 26 ottobre, l'Italia scenderà in piazza in sette città, con Roma al centro di una mobilitazione nazionale straordinaria intitolata "Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora". Cinque reti promotrici, tra cui Europe for Peace, Rete Italiana Pace e Disarmo e la Fondazione Perugia Assisi per la Cultura della Pace, insieme a oltre 400 associazioni, movimenti e organizzazioni, stanno lanciando un appello potente: fermare le guerre e costruire un mondo di pace. Mobilitazione nazionale contro la guerra del 26 ottobre 2024

La manifestazione di Roma partirà alle 14:30 da Piramide e arriverà fino al Colosseo. Il messaggio è chiaro: basta con l’impunità, la complicità e l’inazione! Le guerre che devastano il mondo – da Gaza all’Ucraina, dal Medio Oriente alle altre aree in conflitto – devono cessare. Le associazioni chiedono una conferenza di pace dell'ONU, il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, e il riconoscimento dello Stato di Palestina.

Questa mobilitazione non riguarda solo la pace tra le nazioni, ma anche la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia. Chiediamo la risoluzione nonviolenta dei conflitti, il disarmo, e il rifiuto del riarmo e delle spese militari crescenti. Sabato scendiamo in piazza per dire no a tutte le guerre, no all’invio di armi e no alla produzione e diffusione di armi nucleari. La pace non è un’utopia, è una possibilità che va costruita insieme, ora.


Movimenti di materiale bellico all’aeroporto di Brescia: la denuncia di Luigi Borrelli

Negli scorsi giorni, Luigi Borrelli, rappresentante sindacale di USB presso l’aeroporto civile di Montichiari di Brescia, ha denunciato pubblicamente movimenti sospetti di materiale bellico nello scalo bresciano. E' scattata una contestazione disciplinare nei suoi confronti, ma il sindacato USB si è subito mobilitato in sua difesa. L’USB ha chiesto trasparenza sui carichi pericolosi che transitano nell’aeroporto, alcuni dei quali potrebbero includere armi ed esplosivi.

I lavoratori non vogliono essere complici di una guerra per procura e chiedono risposte chiare. Già in passato erano state segnalate simili attività, e la richiesta di maggiore chiarezza continua a crescere.


Vittoria della mobilitazione studentesca a Milano: congelati i rapporti con la Reichmann University di Israele

Dopo mesi di mobilitazione, gli studenti dell’Università Statale di Milano hanno ottenuto una vittoria straordinaria: l’ateneo ha deciso di congelare i rapporti con la Reichmann University di Israele. La Reichmann University è strettamente intrecciata con le istituzioni militari israeliane.

Gli studenti palestinesi e i sostenitori del movimento studentesco hanno espresso la loro soddisfazione. Questa vittoria fa parte di una mobilitazione globale che si sta espandendo in tutto il mondo, e gli attivisti chiedono che altre università seguano l’esempio, ponendo fine ai legami con le istituzioni che supportano la guerra e l’occupazione.


Appello a tutte le realtà che si oppongono alle guerre Il calendario del sito di PeaceLink

Mentre ci avviciniamo alla grande mobilitazione nazionale del 26 ottobre, i segnali di resistenza civile e di lotta per la pace crescono. Dai sindacati che denunciano il trasporto di armi alle università che interrompono i rapporti con le istituzioni legate alla guerra, stiamo costruendo una rete di voci che si oppone al militarismo e si impegna per un futuro di pace. È il momento di fare sentire la nostra voce, di scendere in piazza e di lavorare insieme per costruire un mondo senza guerre.

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