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E' stato denunciato il rischio attuale di un conflitto armato globale

Mobilitazione pacifista mentre a Oslo i sopravvissuti all'olocausto nucleare ricevono il Nobel

A Roma un presidio ha protestato contro la Legge di Bilancio 2025, che prevede un aumento della spesa militare a 32 miliardi di euro. A Bari è stata illustrata l'adesione alla campagna ICAN per il Disarmo Nucleare. A Verona solidarietà con il Sudan, devastato da una guerra dimenticata.
11 dicembre 2024
Redazione PeaceLink

“Gli Hibakusha ci aiutano a descrivere l'indescrivibile”

“In risposta agli attacchi con la bomba atomica dell'agosto 1945, è nato un movimento globale i cui membri hanno lavorato instancabilmente per aumentare la consapevolezza sulle catastrofiche conseguenze umanitarie dell'uso di armi nucleari - scrive il Comitato - Gradualmente, si è sviluppata una potente norma internazionale, che stigmatizza l'uso di armi nucleari come moralmente inaccettabile. Questa norma è diventata nota come ‘il tabù nucleare’. La testimonianza degli Hibakusha, i sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, è unica in questo contesto più ampio”.

“Questi testimoni storici hanno contribuito a generare e consolidare un'opposizione diffusa alle armi nucleari in tutto il mondo attingendo a storie personali, creando campagne educative basate sulla propria esperienza e diffondendo urgenti avvertimenti contro la diffusione e l'uso di armi nucleari - prosegue il comunicato del Comitato Nobel per la Pace - Gli Hibakusha ci aiutano a descrivere l'indescrivibile, a pensare l'impensabile e a comprendere in qualche modo l'incomprensibile dolore e la sofferenza causati dalle armi nucleari”. (Fonte)

Mobilitazione pacifista

Il 10 dicembre, Giornata Internazionale dei Diritti Umani, ha visto una mobilitazione in tutta Italia a favore della pace e del disarmo. Tutto questo mentre a Oslo i sopravvissuti all'olocausto nucleare ricevevano il Nobel per la pace.
Il premio Nobel per la pace è stato consegnato al gruppo giapponese di sopravvissuti alla bomba atomica, Nihon Hidankyo, che si batte contro le armi nucleari, una minaccia tornata d'attualità quasi 80 anni dopo i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki. Qui uno dei sopravvissuti che ha ritirato il Nobel per la Pace.
L'iniziativa è stata organizzata dalla Rete Italiana Pace e Disarmo e da altre reti come Sbilanciamoci, Europe for Peace, Assisi Pace Giusta e Fondazione PerugiAssisi.
Questa mobilitazione ha chiesto "politiche concrete" che mettano al centro la pace e la solidarietà, partendo dalla difesa dell'articolo 11 della Costituzione italiana. Hanno espresso preoccupazione per le scelte di guerra intraprese sia dal governo italiano che dall'Unione Europea, che rischiano di trascinare il mondo verso un conflitto globale.

Focus bilancio militare e disarmo

A Roma, un presidio ha protestato contro la Legge di Bilancio 2025, che prevede un aumento significativo della spesa militare a 32 miliardi di euro. Dai un taglio alle spese militari
"Negli ultimi 10 anni - si legge su Avvenire - è più che raddoppiata, con un aumento del 132%. È la spesa militare, cui vengono destinati sempre più soldi dei contribuenti. Per gli investimenti in sanità, educazione e protezione ambientale, invece, i fondi non ci sono mai. E gli stanziamenti restano da anni praticamente invariati. Anche per il 2025 il Governo italiano annuncia di voler aumentare del 12% le spese militari nella manovra di bilancio, e ha già confermato 40 miliardi di euro per l’acquisto di nuovi sistemi d’arma entro il 2028".

A Verona i pacifisti sono scesi in piazza per il Sudan. Più di una decina di associazioni locali si sono riuniti per ricordare una guerra, quella nel Sudan, dimenticato dalla comunità internazionale occidentale e per esprimere attivamente la propria solidarietà al popolo sudanese. E' proprio di queste ore una strage di cento civili in Sudan per il bombardamento di un mercato. Gli aggiornamenti sono su Sociale.network in flusso continuo: https://sociale.network/tags/Sudan

Le organizzazioni che hanno aderito sono: Famiglia comboniana Movimento, Nonviolento Rete 10 dicembre Verona, Fondazione Nigrizia, Libera, Emergency, Il mondo di Irene, Cgil Verona, Mediterranea Verona, Gruppo Radici dei diritti, Comunità di base, Assopace, Donne in nero Verona.

A Bari è stata illustrata l'adesione della città all'Appello delle città di ICAN per il Disarmo Nucleare e il sostegno al Trattato TPNW. Ora sono oltre 100 i comuni italiani che sostengono questa iniziativa.
Attivisti per la pace

Un segnale importante nel giorno del Premio Nobel per la Pace

La scelta di Bari di aderire all'appello di ICAN proprio nel giorno della cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Pace all'organizzazione di sopravvissuti giapponesi Nihon Hidankyo è stata particolarmente significativa. Questo sottolinea l'importanza di mettere le armi nucleari fuori dalla storia, come sostenuto da decenni dagli hibakusha.
La mobilitazione del 10 dicembre dimostra che nella società civile italiana c'è un impegno a costruire un futuro di pace. L'appello lanciato dagli attivisti è chiaro: è necessario investire in politiche di pace e solidarietà, anziché alimentare la corsa agli armamenti.

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