L'Europa del riarmo distrugge scuole e ospedali
ALBERT
BOLLETTINO PACIFISTA
La voce della ragione in tempi di guerra
Noi diserteremo: contro l’Europa del riarmo
L’appello di Michele Serra su Repubblica invita a scendere in piazza per difendere l’Europa, ma quale Europa? Non quella che abbiamo sognato e per cui ci siamo battuti. Non l’Europa di Willy Brandt e Olof Palme, di Giorgio La Pira e don Tonino Bello, di Enrico Berlinguer e Sandro Pertini. L’Europa per cui siamo scesi in piazza in passato era un progetto di pace, riconciliazione, cooperazione. Oggi, invece, ci viene chiesto di mobilitarci per un’Europa ben diversa. E' un'Europa che alza il budget militare, che costringe a tagliare i fondi alla sanità, alla scuola, alla cultura, al welfare per finanziare una corsa al riarmo senza fine.
“Dobbiamo riarmarci urgentemente” ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Ma a chi serve questo riarmo? Già oggi, l’Unione Europea e il Regno Unito spendono in armi tre volte più della Russia. Eppure, si continua a invocare un’escalation militare, mentre ogni prospettiva di negoziato viene rimossa. Il Parlamento Europeo ha approvato mozioni che spingono per colpire la Russia in profondità, avvicinandoci pericolosamente a una guerra diretta e incontrollabile.
Per questo, noi diserteremo. Non è indifferenza, non è equidistanza. È fedeltà a un’idea di Europa che rifiuta la logica del “si vis pacem, para bellum”. È rifiuto di un militarismo che cancella decenni di conquiste civili. Non possiamo accettare che l’Europa rinunci al suo ruolo di mediatrice per trasformarsi in un nuovo attore bellico, allineato alla NATO anche quando gli stessi Stati Uniti iniziano a interrogarsi sulla strategia in Ucraina.
Noi non saremo in piazza per questa Europa con l’elmetto. Saremo altrove: nelle scuole, nelle università, nei centri di ricerca, nelle strade dove si difendono i diritti umani, nelle associazioni che promuovono la cooperazione internazionale. Continueremo a lottare per un’Europa della pace, della giustizia sociale, della solidarietà.
Caro Michele Serra, il tuo appello ci è arrivato forte e chiaro. Ma noi diserteremo.
Alessandro Marescotti
Per aderire all'appello "noi diserteremo" scrivere a questo indirizzo: a.marescotti@peacelink.org
L'Europa del riarmo: ecco i profitti record dell'industria bellica
I colossi del settore difesa come Rheinmetall, Leonardo, BAE Systems e Dassault hanno recentemente registrato profitti record, spinti da una forte domanda di attrezzature militari. Ecco una panoramica dei loro risultati.
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: Nel 2023, Rheinmetall ha aumentato il fatturato del 12% raggiungendo circa 7,2 miliardi di euro 3. Nei primi nove mesi del 2024, i ricavi sono saliti del 36% a 6,27 miliardi di euro 7.
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: Il portafoglio ordini è aumentato significativamente, raggiungendo 38,3 miliardi di euro a fine 2023 e salendo a 51,9 miliardi nei primi nove mesi del 2024 3 7.
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: Il margine operativo ha raggiunto il 12,8% nel 2023 e Rheinmetall punta a superare il 15% entro il 2026 1 3.
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: Leonardo ha aumentato i ricavi del 12,4% nei primi nove mesi del 2024, raggiungendo 12,08 miliardi di euro 7.
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: Il portafoglio ordini è salito da 40,9 a 43,6 miliardi di euro 7.
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: L'utile netto ordinario è cresciuto del 22% a 364 milioni di euro 7.
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: Nei primi sei mesi del 2024, BAE Systems ha aumentato i ricavi dell'11,4% a 14,06 miliardi di euro 7.
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: Il portafoglio ordini è salito a 89 miliardi di euro 7.
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: Gli utili netti sono cresciuti del 5,2% 7.
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: Le azioni di Dassault Aviation sono salite del 14,7% recentemente 8.
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: Anche se non ci sono dati specifici sui ricavi o gli utili recenti, Dassault beneficia del trend positivo nel settore difesa.
Questi risultati sono influenzati dalla crescente domanda di attrezzature militari a livello globale, in particolare a seguito del conflitto armato in Ucraina e delle strategie di forte investimento militare in Europa.
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