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Tantissime iniziative in tutta l'Italia i prossimi 3, 4 e 5 aprile

Un fine settimana arcobaleno contro il riarmo, la guerra, la NATO

La piazza voluta da Michele Serra e il giornale Repubblica lo scorso 15 marzo, ufficialmente “a favore dell’Europa” ma nei fatti a favore del riarmo europeo in vista di una guerra UE contro la Russia, è stata un boomerang.
1 aprile 2025
Patrick Boylan

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Spezzone OSA/CambiarRotta al grandioso corteo barese contro il riarmo europeo, il 29 marzo. "Oggi Bari non è solo una città: è il cuore pulsante di un’Italia che non si rassegna alla logica del riarmo."

Anziché anestetizzare il mondo pacifista, la manifestazione di piazza del Popolo l’ha risvegliato. In quattro e quattro otto, gli attivisti hanno saputo organizzare ben due contro-manifestazioni a Roma per quel giorno (una indetta dalla Sinistra extraparlamentare a piazza Barberini e una, senza bandiere, a Bocca della Verità), oltre a raccogliere centinaia di firme prestigiose contro l’iniziativa di Serra e di Repubblica. Anche a Milano si è riusciti ad organizzare una contro-manifestazione il 15 marzo in via Mercanti, promossa dal Coordinamento per la pace. Ma non finisce qui. Nei giorni successivi, il mondo pacifista ha messo in cantiere, in tutta l’Italia, una serie di eventi contro il riarmo e per la pace, la maggior parte calendarizzata per il prossimo fine settimana (4, 5 e 6 aprile). Dunque, l’effetto Serra c’è stato – come no – e ha riscaldato… le anime.

"L'Europa deve riarmarsi, è finito il tempo della melassa", aveva detto Carlo Calenda alla folla in piazza del Popolo, dando il là al maxi raduno del 15 marzo. Il suo appello è rimasto senza contraddittorio: i rappresentanti della Marcia Perugia Assisi, venuti in piazza con un contro appello a favore del disarmo, si sono visti rifiutare il palco e gli organizzatori hanno "tentato in tutti i modi” di fargli chiudere la loro bandiera arcobaleno. Ampio spazio sul palco, invece, è stato lasciato a chi faceva discorsi sciovinisti sulla superiorità europea, discorsi che Guendalina Middei, nel suo articolo su L’Indipendente, ha denunciato come subdolamente neocoloniali e guerrafondai.

La viscida doppiezza della manifestazione voluta da Serra e Repubblica è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nei giorni successivi e grazie ad un tam tam sui social. i pacifisti lungo tutto la penisola si sono dati una serie di appuntamenti per contestare l’attuale Europa guerrafondaia. Ad esempio, i giovani romani di Esc Atelier hanno indetto un incontro nazionale di tre giorni (28, 29, 30/3) nella Capitale intitolato “Riarm? No! Reset against the war”, con campeggio nel prato dello spazio sociale Acrobax. A Firenze, venerdì scorso (28/3) ma anche il venerdì precedente, il Coordinamento Fiorentino contro il Riarmo ha organizzato presidi in piazza Sant’Ambrogio per raccogliere firme “contro l’attuale delirante progetto del riarmo europeo”. A Bari, sabato scorso (29/3), gli attivisti della Rete dei Comitati per la Pace di Puglia hanno riempito piazza Umberto con la parola d’ordine “No alla corsa al riarmo, fermare la guerra, tornare all’ONU”.

Ma la maggior parte delle iniziative è stata programmata per questo venerdì, sabato e domenica (4, 5, 6 aprile) e inserita in un calendario online creato dal neo Coordinamento Nazionale No NATO, fondato solo quattro mesi fa. Si tratta di una ventina di iniziative che si possono vedere, città per città, in questa tabella.

Prendiamo, a titolo di esempio, il ventaglio di iniziative promosse dal tavolo cittadino napoletano "Uniti contro la guerra". Per il 4 aprile, il tavolo terrà un flash mob per contestare l’anniversario della fondazione della NATO, davanti alla ex base NATO di Bagnoli che andrebbe riconvertita, dicono gli attivisti, in una struttura ad uso civile e sociale; il 5 aprile ci sarà una iniziativa a Casoria contro la militarizzazione delle scuole mentre il 6 aprile è previsto un incontro, nella Galleria Principe di Napoli, con la delegazione sudcoreana della PAM (Piattaforma Antimperialista Mondiale) contro le provocazioni belliche statunitensi nel Pacifico.

Ma di tutte le iniziative elencate dal Coordinamento Nazionale No NATO, spicca soprattutto un evento pacifista di inedito carattere collegiale, programmato per sabato prossimo (5/3) a partire dalle ore 13 a Roma, in piazza Vittorio Emanuele. Si tratta della manifestazione “Basta soldi per le armi – fermiamoli” promossa dal Movimento Cinque Stelle. Sorprendentemente, gli attivisti del Coordinamento, mettendo da parte le loro differenze ideologiche, confluiranno nell’evento M5S, naturalmente con i propri striscioni e con le proprie parole d’ordine. Si tratta di un insolito “gesto di unità” da parte del Coordinamento, gesto che è stato accolto con favore persino da gruppi storici anti-Establishment come Rete NoWar e Donne in Nero, che aderiranno all’evento M5S anche loro.

Non solo, ma l’idea di confluire nell’iniziativa cinque stelle è stata fatta propria anche da un folto gruppo di intellettuali ed attivisti italiani, progressisti ma non seguaci del M5S, come ad esempio lo storico Angelo D’Orsi, l’ex-ambasciatrice Elena Basile, l’autrice satirica Francesca Fornario, il docente Alexander Hobel e l’editor Giulia Abbate – in tutto, più di 400 firmatari di un appello di trasformare, il 5 aprile, “una manifestazione indetta da un singolo partito in una mobilitazione di massa […] contro la guerra e contro le politiche dell’Europa.” Anche Luciana Castellina, Luigi Ferrajoli e Gian Giacomo Migone hanno scritto un loro appello a essere presenti all’evento del 5 aprile.

Mentre la piazza voluta da Michele Serra il 15 marzo è stata lacerata da molteplici contraddizioni, la manifestazione del 5 aprile contro il riarmo sarà invece, verosimilmente, un momento raramente unitario tra le variegate forze realmente progressiste in Italia.


A D D E N D U M


la piazza europeista e guerrafondaia viene replicata domenica, 6 aprile, a BOLOGNA...

e ci sarà contromanifestazione, come a Roma lo scorso 15 marzo,

IN PIAZZA SAN FRANCESCO ALLE ORE 15.

La sicurezza è nel ripudio della guerra.

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