Corteo di Roma: i pacifisti isolano i violenti
Il corteo è aperto dallo striscione con la scritta "No War - No Bush" ed è contrassegnato da migliaia di bandiere di diverse sigle, soprattutto quelle arcobaleno della pace.
I manifestanti pacifisti hanno isolato e disarmato, senza tanti complimenti, i violenti incappucciati.
L'Ansa riferisce: "Alcuni manifestanti si sono lanciati contro i no global che aveva scagliato le bottiglie contro le forze dell'ordine, per isolare gli atti di violenza. Molti manifestanti continuano a gridare "corteo corteo". La situazione nel corteo, che ha superato piazza Venezia e raggiunto via del Teatro Marcello, e' tornata calma. I disobbedienti hanno isolato il centinaio di persone che con il volto coperto avevano tentato un assalto alle forze dell'ordine schierate a guardia dell'altare della patria".
Adn-Kronos: "A Circo Massimo, le forze dell'ordine sono dovute intervenire con i lacrimogeni e caricando un gruppo di autonomi che, con il volto coperto, lanciava nuovamente bottiglie e sassi. Dopo il breve scontro gli incappucciati si sono dispersi mentre venivano contestati dagli altri partecipanti al corteo".
Repubblica.it: "CARICA AL CIRCO MASSIMO. Lacrimogeni ad altezza uomo sparati al Circo Massimo Almeno 300 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri hanno caricato. Panico generale. Nel prato non c'erano soltanto i black bloc, ma anche manifestanti non violenti che tentavano una mediazione tra forze dell'ordine e incappucciati. PREFETTO: "SOLO QUALCHE LANCIO BOTTIGLIA". Il Prefetto di Roma, Achille Serra, ha ridimensionato quanto accaduto a Piazza Venezia, sostenendo che non vi sono stati tafferugli. "Pochi manifestanti - ha detto - hanno lanciato alcune bottiglie, ma sono stati subito isolati e non vi è stata alcuna reazione da parte delle forze dell' ordine". C'è stata invece una rissa tra incappucciati e manifestanti che cercavano di respingere gli infiltrati. MANIFESTANTI DISARMANO VIOLENTI. Alcuni manifestanti hanno disarmato tre o quattro persone che si erano riforniti di mazze e bastoni in un cantiere per poi distribuirli".
Il leader di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti invita a non farsi sviare dagli slogan su Nassirya e a cogliere il vero significato della giornata di oggi. ''Se di fronte a una grande manifestazione per la pace - dice - non violenta e coloratissima, si vuole vedere soltanto gli slogan su Nassiriya, e' una operazione sbagliata. Quegli slogan non cambiano la realta' di questa grande manifestazione di pace. Un corteo per la pace contro la violenza di Bush''.
Panorama.it: "In particolare, uno slogan, "10, 100, 1.000 Nassiriya", è stato accolto con stizza dai leader presenti alla manifestazione partira nel pomeriggio.
"Non so se questa frase sia stata detta o meno. È evidente che se qualche ragazzotto ha urlato uno slogan tanto becero si tratta di un qualcosa assolutamente in contrasto con quanto il movimento ha sempre dichiarato".
Vittorio Agnoletto, portavoce del Social Forum, commenta così lo slogan "10, 100, 1.000 Nassiriya" scandito stamani da alcuni appartenenti ai Cobas.
"Noi come movimento - sottolinea Agnoletto - ci siamo sempre battuti per la vita, ma soprattutto contro la guerra e contro il terrorismo, che sono speculari e si alimentano a vicenda. Noi non avremmo voluto i morti di Nassiriya e nemmeno i morti iracheni e le torture"".
D'ALEMA: "SLOGAN DISGUSTOSO, MA PROVOCATORI ISOLATI". "Per il resto, tuttavia - ha proseguito D'Alema - la manifestazione si è svolta complessivamente in modo pacifico".
PRODI: "HA VINTO SENSO RESPONSABILITA'". "Meno male, è andato tutto bene. Ha vinto il senso di responsabilità. E' andata come speravamo".
PECORARO SCANIO: "CORTEO E' STATA LEZIONE DI CIVILTA'". "Oggi si vede che per i veri pacifisti era importante partecipare. Quella di oggi si profila come una grande lezione di civiltà da parte dei pacifisti e dei nonviolenti". Lo ha detto il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio da poco arrivato a porta San Paolo. "Solo la grande partecipazione nonviolenta e pacifista ha bloccato e cacciato provocatori, incappucciati e teppisti - ha aggiunto il leader del Sole che ride -. E' una lezione di civiltà a chi nella Cdl auspicava gli scontri e a quelle frange violente estranee al movimento pacifista. E' stato importante partecipare, evitando di lasciare la città e le ragioni del no alla guerra in balia di pochi estremisti".
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