Lieto fine per i tre ostaggi italiani: ora non rischino altri per il dio petrolio
Esprimiamo soddisfazione e sollievo per i tre ostaggi italiani liberati in Iraq.
Il movimento per la pace ha dato il suo contributo perché la situazione non precipitasse e venisse mantenuto aperto uno spiraglio di speranza.
La bandiera arcobaleno sui balconi delle famiglie dei rapiti, la manifestazione di Roma con i famigliari e il tentativo di Gino Strada e di Emergency: sono stati tutti gesti concreti e utili. Dalla tragedia dell'assassinio di Quattrocchi si è passati alla fiduciosa attesa di una svolta.
Un'Italia lontana dalle manifestazioni pacifiste ha toccato da vicino la tragedia di guerra, il senso umano del dolore e la preziosa necessità della pace.
Ci auguriamo che l'epilogo positivo non porti a dimenticare l'auspicio - diffuso fra gli italiani - che questa da questa guerra si debba uscire, presto, prima che altre tragedie si consumino e altre famiglie siano attraversate dall'angoscia. Questa vicenda sia occasione di riflessione e di monito.
"L'incubo è finito", hanno detto i familiari.
Il lieto fine di oggi non sia usato per proiettare un ottimismo insincero e irresponsabile su una missione che precipita nel caos. Lieto fine sì ma per dire: tutti a casa, facciamo finire l'incubo anche per altri. Il dio petrolio può aspettare e non chieda altri sacrifici.
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