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Sara' trasmesso il 24 e 25 giugno

Raitre: un film su don Primo Mazzolari, profeta della pace

In onda in prima serata su RaiTre e realizzato in digitale da troupe del CPTV della Rai di Milano, “L’uomo dell’argine” è un lungometraggio in due parti dedicato alla figura del mantovano don Primo Mazzolari.
15 giugno 2004
Redazione

In onda il 24 e 25 giugno, in prima serata, “L’uomo dell’argine” è il nuovo Tv movie di RaiTre dedicato alla figura del prete mantovano don Primo Mazzolari. Nato da un’idea di Ennio Chiodi, per la sceneggiatura e la regia di Gilberto Squizzato, “L’uomo dell’argine” è la storia del parroco di Bozzolo (1890-1959), una delle voci più alte del cattolicesimo italiano del secolo scorso. 0ppositore intransigente del fascismo, precursore del dialogo con i non credenti, ispiratore dell’impegno politico dei cattolici nella Resistenza e nella democrazia repubblicana nonché anticipatore dei grandi temi del Concilio (la “chiesa dei poveri”, l’uso della lingua del popolo nella liturgia), Primo Mazzolari ha molto colpito il regista Rai.
“La fusione fra fiction e immagini dell’archivio storico Rai è sicuramente una novità – ci ha riferito Squizzato - , come del resto è interessante la figura del mantovano don Mazzolari al quale questo lavoro è dedicato Fondamentalmente è un film "in costume" ambientato fra 1915 e il 1945, costato poche centinaia di milioni di lire e realizzato da una troupe del CPTV della Rai di Milano”.
Il tv movie “low budget” in due puntate di Squizzato è interpretato da Emanuele Fortunati, che dà il volto a don Primo nel periodo dal 1915 al 1932 (gli anni della missione pastorale nello sperduto borgo di Cicognara, sulle rive del Po), e da Maurizio Tabani per gli anni della sua lunga missione a Bozzolo, fino al 1959, anno della morte. Le rarissime, commoventi immagini originali di don Primo compaiono negli ultimi minuti di questo tv movie, che costituisce un’inedita forma di racconto televisivo.
Non si tratta infatti di un documentario, ma di un vero e proprio film che inserisce però organicamente nel racconto le autentiche immagini di archivio dell’epoca (i filmati dell’Istituto Luce e di Combat Film) per descrivere i fatti storici e le condizioni di vita del tempo, dalla vita dei contadini padani alle lotte della Resistenza.
Vero “uomo del Po” che trascorse tutta la vita “fra l’argine e il bosco”, come recita il titolo di uno dei suoi romanzi, don Primo proprio da quei due paesi in cui era stato relegato per la sua opposizione al regime propugnò quella “rivoluzione cristiana” che doveva concretizzarsi a suo avviso in profonde riforme economiche e sociali capaci di riscattare la secolare miseria dei contadini. Il ras di Cremona, Farinacci, non perse occasione per farlo colpire e censurare, i suoi libri furono proibiti dal Minculpop, la sua stessa vita subì attentati da parte di sicari del regime, finché, durante l’occupazione tedesca, Mazzolari fu prima arrestato dai repubblichini e più tardi obbligato a nascondersi per otto mesi fino alla Liberazione.
“L’uomo dell’argine” è stato girato nei set reali della campagna lombarda, sulle sponde del Po, fra Pavia, Cremona, Mantova. In scena, accanto ad alcuni attori scelti dal regista proprio per la loro capacità di offrire una recitazione scarna, sobria e realistica (Simona Nasi, Adriana De Guilmi, Federica Restani, Giorgio Gentile, Rossella Gardini, Natale Ciravolo, Thomas Kadman) ecco centinaia di attori presi dalla vita: veri contadini, pescatori, operai, vecchi e bambini scelti da Squizzato per dare volto al mondo semplice e povero della campagna lombarda di quegli anni.

Note: http://www.ildialogo.org/donprimo/index.htm
http://www.giovaniemissione.it/testimoni/mazzolari.htm
http://www.monasterovirtuale.it/Il_soffio_dello_Spirito/Primo_Mazzolari/mazzolari.html
http://lists.peacelink.it/pace/msg07813.html

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