Progetto Kimbau – sanità di base in Congo
Partner e beneficiari
Responsabile legale locale: Mons. Gaspard Mudiso, Vescovo della Diocesi di Kenge
Responsabile sanitario della Diocesi: Dr.ssa Chiara Castellani
Area del Progetto: Località Kimbau, Distretto di Kwango, Regione Bandundu (Diocesi di Kenge)
Beneficiari: 70.000 persone dell'area di Kimbau Attività sviluppate: sostegno all'ospedale di Kimbau attraverso: fornitura attrezzature, materiale sanitario e farmaci; formazione personale locale; educazione sanitaria; costruzione di una centrale idroelettrica
Il nostro intervento
* Obiettivo generale: Garantire l'accesso ad un'assistenza sanitaria adeguata ai bisogni della popolazione, con particolare attenzione verso i gruppi ad alto rischio attraverso il sostegno all'Ospedale Statale di Riferimento di Kimbau
* Obiettivi specifici: - Migliorare la qualità del servizio dell' Ospedale di Kenge - Migliorare l'attuazione del personale sanitario dell'Ospedale - Garantire l' approvvigionamento di energia elettrica e di acqua di buona qualità e in quantità sufficienti a rispondere alle esigenze dell' Ospedale, attraverso l' installazione di una micro-centrale idroelettrica sul fiume Nzasi Il progetto sostiene e potenzia le attività sanitarie di base, le attività formative in favore del personale sanitario locale e le azioni di educazione sanitaria (seminari e produzione di materiale informativo, promuovendo e stimolando una attiva partecipazione comunitaria). Al fine di migliorare i servizi offerti dall'ospedale di Kimbau, si forniscono attrezzature di base e farmaci per il trattamento precoce e la prevenzione delle principali patologie. Le attività di formazione del personale sono organizzate in collaborazione con l'Istituto Superiore di Scienze Infermieristiche (ISTM) di Kenge. Le attività del progetto si sviluppano in collaborazione con la Diocesi di Kenge e le Istituzioni governative locali. Ciò permette di organizzare un ventaglio di azioni congiunte, sanitarie, formative ed educative (promozione umana integrale). Nonostante l'Ospedale di Kimbau rappresenti l'unico punto di riferimento per una popolazione di circa 70mila persone, non esiste ad oggi alcun sistema d'approvvigionamento idrico, salvo delle cisterne che durante i quattro mesi di stagione secca si rivelano inadeguate per garantire uno standard minimo d'igiene. Anche l'elettricità manca, salvo un vecchio gruppo elettrogeno che, a causa della scarsità e del costo del gasolio, viene acceso solo una volta la settimana per le radioscopie. Per questo Aifo, oltre a portare avanti l'azione di sostegno sanitario, ha progettato un intervento per fornire all'ospedale acqua ed elettricità in modo continuo e sicuro. In sintesi il progetto prevede la costruzione di una diga sul fiume Nzasi, una centrale per la produzione di energia elettrica, una condotta per il trasporto dell'acqua e la ristrutturazione generale dell'ospedale. La quantità d'acqua che sarà pompata coprirà non solo i bisogni dell'ospedale, ma sarà sufficiente a garantire l'acqua a tutti i villaggi circostanti, alle scuole, e agli orti comunitari. In una zona estremamente povera, la disponibilità di acqua e di energia elettrica avrà una funzione importante per lo sviluppo locale e per la limitazione dei flussi migratori verso la capitale. AIFO si è impegnata a sostenere finanziariamente e tecnicamente questo progetto per la parte che compete la Diocesi (acqua e luce all'ospedale), mentre il Ministro dell'Energia si è assunto la responsabilità della distribuzione idrica ed elettrica ai villaggi circostanti. Nel corso dell'anno 2003 sono iniziati i lavori di costruzione della centrale idroelettrica, la cui inaugurazione è prevista per la fine del 2004.
Il paese
La Repubblica Democratica del Congo (ex-Zaire) è uno degli stati più estesi e più popolati dell'Africa Sub Sahariana, situato lungo il bacino del fiume Congo, nel cuore del continente. Ex colonia belga, fin dall'indipendenza del 1960 è stata teatro di infinite guerre scatenatesi principalmente a causa dei grandi giacimenti minerari strategici di cui il paese è incredibilmente ricco. Nel 1965 il comandante Mobutu Sese Seko prese il potere con un colpo di stato e nonostante corruzione, repressione e violenza fossero le caratteristiche principali del suo governo, per le grandi potenze occidentali fu innanzitutto un prezioso alleato all'interno dello scacchiere internazionale della guerra fredda e un amico delle compagnie minerarie transnazionali. Nel 1997 forze ribelli guidate da Laurent Kabila conquistarono la capitale Kinshasa e rovesciarono la trentennale dittatura di Mobutu, che aveva portato il paese alla rovina e alla fame. Ma nel 1998 gruppi armati fiancheggiati da Rwanda e Uganda iniziano una dura lotta contro il nuovo presidente, spalleggiato a sua volta da Angola, Namibia e Zimbabwe. Scoppia così una nuova guerra che vede coinvolti sei paesi africani, in corsa per il controllo dei ricchi giacimenti, dietro i quali si nascondono le potenze occidentali. Il paese si ritrova diviso in una parte orientale controllata dai ribelli, Rwanda e Uganda ed una occidentale in mano alle truppe di Kabila. Quest'ultimo viene assassinato nel 2001 e il figlio, Joseph Kabila, assume immediatamente la presidenza. Nel novembre 2003 gli accordi di Pretoria lasciano sperare in una risoluzione del conflitto, con il previsto ritiro delle truppe rwandesi. Questa guerra, ignorata dai mass media occidentali, ha provocato fino ad oggi 3,5 milioni di morti, soprattutto fra i civili.
Dati Generali
A Kimbau, nella regione di Bandundu, sorge un ospedale che venne costruito in epoca coloniale, la cui funzionalità risultava gravemente compromessa. In collaborazione con la diocesi di Kenge, l'AIFO si è impegnata a ristrutturare e ad equipaggiare l'ospedale che serve una popolazione di circa 70mila persone, altrimenti costrette a recarsi all'ospedale di riferimento più vicino, che si trova a Kenge (180 chilometri di distanza). La zona di Kimbau è caratterizzata da un suolo sabbioso, con vegetazione a savana scarsa di alberi, salvo le foreste a galleria (regno della mosca tze-tze, vettore della malattia del sonno) in corrispondenza dei corsi d'acqua. Nell'ultimo decennio il processo di desertificazione si è accelerato, con conseguenti carestie periodiche che si manifestano annualmente fra settembre e ottobre. A lungo termine questa situazione sta provocando un progressivo flusso migratorio dalle campagne verso la capitale Kinshasa, dove le popolazioni rurali, prive di risorse e semianalfabete, s'ingegnano a vivere di commercio ambulante e d'espedienti. Per questo in molti villaggi del sud della Diocesi la popolazione è costituita quasi esclusivamente da donne, bambini e anziani, perché tutti gli uomini sono a Kinshasa. Malattie ed epidemie (tra cui malaria, tubercolosi, morbillo, filariosi, hanseniasi, AIDS) rappresentano una realtà quotidiana e drammatica per una popolazione che non ha accesso ad una rete di servizi. La mortalità materno infantile ha raggiunto livelli molto elevati ed è stimato che la malnutrizione sia attualmente la causa del 50% dei decessi e delle principali malattie endemiche nell'infanzia, in particolare nei bambini sotto i 5 anni di età. A questo si aggiungono le malattie respiratorie, le infezioni a trasmissione oro fecale e soprattutto la malaria che rappresenta la prima causa di malattia. Il programma di intervento di Sanità Pubblica ha avuto inizio nel 1991 con l'intento di contribuire alla realizzazione delle strategie di "Salute per tutti entro il 2000".
Progetto Kimbau - infanzia
Partner e beneficiari
Responsabili locali: il Vescovo della diocesi di Kenge, Gaspard Mudiso, e la dr.ssa Chiara Castellani Partner in loco: la diocesi di Kenge Beneficiari diretti: gli scolari di 60 scuole della provincia del Bandundu Beneficiari indiretti: gli abitanti della medesima provincia
Il nostro intervento
Obiettivo generale: aumentare il tasso di alfabetizzazione nell'area corrispondente alla Coordinazione Sud della Diocesi di Kenge. Obiettivi specifici: fornire i sussidi didattici ed il materiale scolastico necessario per il funzionamento delle scuole dell'area; migliorare la gestione dei processi didattici attraverso la creazione di piccole biblioteche all'interno delle scuole dell'area; migliorare l'accesso alla scuola attraverso il pagamento di borse di studio; aumentare l'informazione in favore dei bambini nei riguardi delle principali malattie endemiche presenti nell'area Sono 120 le scuole presenti nell'area della Coordinazione Sud, di cui 87 primarie e 35 secondarie (totale 26.950 alunni, di cui 15.660 maschi e 11.290 femmine). Grazie alle attività svolte, attualmente le scuole coinvolte nel progetto sono 60 (di cui 23 gemellate con scuole italiane), per un totale di copertura del 50 %. (circa 13.000 bambini assistiti). In particolare, viene promosso un programma nelle scuole convenzionate cattoliche primarie e secondarie dell'area, dove vengono sviluppate attività di controllo ed educazione sanitaria rivolte agli studenti, con una partecipazione anche delle famiglie, nonché supporto alla scolarizzazione di base, attraverso campagne di informazione, fornitura di materiale didattico e borse di studio. Il materiale (didattico e di consumo) viene consegnato al Comitato dei Genitori/Insegnanti delle scuole beneficiate. Il Comitato, presente in ogni scuola, è responsabile per la gestione del materiale, per l'organizzazione delle biblioteche e per l'assegnazione delle borse di studio. Vengono sostenute le seguenti attività: - Fornitura di materiale scolastico (penne, matite, quaderni) che permette il regolare funzionamento delle lezioni. - Organizzazione di incontri di educazione sanitaria nelle scuole, con aumento dell'informazione dei bambini nei riguardi delle principali malattie presenti sul territorio. - Acquisto dei libri necessari per l'organizzazione di biblioteche scolastiche - Fornitura di borse di studio
Dati Generali
Il degrado socioeconomico del Paese e nello specifico della Regione del Bandundu fa sì che le famiglie che vi abitano non possono sostenere le spese per l'educazione dei loro figli. Ciò è dovuto anche al fatto che lo Stato, i cui introiti sono quasi totalmente utilizzati per le spese militari, contribuisce in maniera minima al funzionamento delle scuole. A causa della situazione descritta, la maggior parte della spese scolastiche dei bambini ricade sulle spalle dei genitori. Visto che le famiglie, in molti casi, non possono pagare la retta scolastica, il tasso di alfabetizzazione nell'area di intervento progettuale è molto basso. Oltretutto, il personale è scarsamente pagato e mancano quasi totalmente i sussidi didattici e il materiale scolastico (matite, penne, quaderni). Da ormai cinque anni, considerato il problema sopra descritto, l'AIFO sostiene un'azione specifica che favorisce l'accesso all'educazione dei bambini presenti sul territorio della Coordinazione Sud della Diocesi di Kenge, responsabile della supervisione delle attività scolastiche delle scuole primarie e secondarie pubbliche. Oltre alla promozione scolastica, il progetto promuove azioni di prevenzione ed educazione sanitaria nelle stesse scuole (malattie endemiche e trasmissione dell'AIDS).
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