Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

Smettiamo di fingere d'essere ciò che non siamo

Siamo un popolo di guerrieri?

E' inutile che l'Italia si dichiari a favore della pace, se poi agisce preparandosi alla guerra. Il varo della portaerei ne è solo l'ultimo esempio. Sarebbe meglio essere sinceri e dichiarare pubblicamente di non poter fare a meno di eserciti e di guerre.
1 agosto 2004
Santi Greco

Vorrei fare una proposta a coloro che da qualche mese sostengono che è necessario effettuare una riforma della Costituzione Italiana. Suggerirei di modificare il primo articolo della costituzione nel seguente: “L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro e sull’esercito”.
Del resto le ultime vicende politico – militari hanno dimostrato come sempre più l’esercito rappresenti una possibilità di lavoro per chi ne è privo e così sarà ancora di più con l’abolizione della leva obbligatoria. Molti degli uomini e delle donne che si arruolano volontariamente lo fanno spinti dalla speranza di poter guadagnare e portando in cuore il sogno di poter difendere la patria, senza pensare che potrebbe esser chiesto loro di uccidere. Credo che nella maggioranza siano contrari alla guerra, vedendo nell’esercito un modo per poter essere d’aiuto agli altri, a ciò spinti dalla veste di missioni umanitarie che si da alle spedizioni di guerra. Così si trovano ad uccidere per difendersi da un nemico che mai avevano pensato di dover considerare tale.
Inoltre, l’Italia sta spendendo enormi risorse economiche per dotarsi di armi; pensiamo al recente varo della portaerei Cavour. Risorse che si sarebbero potute utilizzare diversamente. Però se si considera l’esercito come un datore di lavoro, esse sono state spese nel modo migliore: offrono nuove possibilità di occupazione.
Allora perché non dichiarare apertamente che l’Italia ha fatto voto di diventare una nazione di guerrieri e di rinunciare ad essere sostenitrice di pace?
Questa scelta potrebbe spiegare anche le altre che si stanno compiendo. Pensiamo al modo rude e severo con cui vengono accolti i disperati in fuga dalle loro nazioni, lasciati ad attendere una decisione politica in balia delle onde del mare o stipati in centri di accoglienza che sono solo centri di smistamento per la loro espulsione.
Uno stato bellicista ha l’obbligo di comportarsi in questo modo, non può indulgere alla pietà, deve tenere a freno ogni sentimento, deve considerare gli altri, soprattutto se stranieri, non persone ma ostacoli da eliminare, in difesa della propria libertà.
Uno stato pacificatore avrebbe indirizzato le sue risorse per favorire l’accoglienza di chi è rifiutato dalla sua terra, per ridurre la disoccupazione che soffoca i suoi cittadini, per farsi promotore di accordi di pace tra le nazioni.
Uno stato che intendesse convertirsi alla pace trasformerebbe la sua agognata portaerei in una casa di accoglienza galleggiante, facendo della difesa della vita la sua bandiera.
Allora meglio modificarla questa Costituzione. Eviteremo di vivere di illusioni.

Articoli correlati

  • Nuova condanna al carcere militare per tre obiettori di coscienza israeliani
    Pace
    Oryan, Itamar e Yuval

    Nuova condanna al carcere militare per tre obiettori di coscienza israeliani

    Nonostante il clima di guerra nel paese, Mesarvot, la Rete israeliana di obiettori di coscienza israeliani, continua a sostenere chi rifiuta di servire nell'IDF, l'esercito israeliano. Itamar Greenberg si è detto convinto di appartenere a una generazione che porrà fine all’occupazione dei territori
    9 settembre 2024 - Mesarvot
  • Disarmare la Rheinmetall: affondare l'industria bellica!
    Disarmo
    L'alleanza antimilitarista Disarm Rheinmetall

    Disarmare la Rheinmetall: affondare l'industria bellica!

    Appello per un campo d’azione antimilitarista dal 3 all’8 settembre 2024 a Kiel nella Germania settentrionale
    5 agosto 2024 - Rossana De Simone
  • Contro la logica della vendetta: perché la guerra non è la risposta
    Editoriale
    Israele ha annunciato un nuovo attacco contro l'Iran

    Contro la logica della vendetta: perché la guerra non è la risposta

    Come pacifisti chiediamo che l'intera comunità internazionale, in sede ONU, prenda le distanze dal ciclo infinito di ritorsioni, superando le divisioni e mettendo da parte i calcoli geopolitici in nome di un solo obiettivo: allontanare il più possibile lo spettro di una terza guerra mondiale
    16 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • "War is Over!", il corto di animazione ispirato alla celebre canzone
    Cultura
    Sean Ono Lennon sul palco degli Oscar 2024

    "War is Over!", il corto di animazione ispirato alla celebre canzone

    La guerra, gli scacchi, due sconosciuti che si affrontano in una partita a distanza
    La storia si preannuncia toccante e potrà servire a stimolare dibattiti e passi in avanti nella risoluzione dei vari conflitti, piccoli e grandi, "if you want it"
    18 marzo 2024 - Maria Pastore
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)