Trecentomila pacifisti a New York. La maggioranza degli americani è contro la guerra
Moore aveva attaccato Bush nei giorni scorsi in quanto durante la guerra del Vietnam si imboscò nella Guardia Nazionale, dove non rischiava di essere spedito al fronte e dove prestò - indicano documenti resi pubblici - un servizio militare saltuario ed episodico.
"Vogliamo la fine immediata dell'occupazione dell'Iraq", dice Leslie Cagan, la coordinatrice della coalizione United for Peace and Justice, che ha lavorato un anno e mezzo per portare in strada oggi decine, forse centinaia di migliaia di persone. "Da domani - aggiunge la 'pasionaria' del movimento anti-Bush - i repubblicani lanceranno il loro messaggio di guerra e le loro bugie. Noi siamo arrivati da tutta l'America per dire, con una sola voce, il nostro 'basta'".
E' il gran giorno dei pacifisti americani. E non solo. Di tutti i militanti anti-Bush degli States. Oltre 250mila persone sono attese per le strade di New York per dire "no" alla guerra in Iraq e alle politiche dell'amministrazione del attuale inquilino della Casa Bianca. Una vibrante protesta, nel cuore di Manhattan, che si svolgerà a due passi dalla Convention repubblicana nel corso della quale Bush riceverà l'investitura per concorrere alla rielezione di novembre.
La popolarità di Bush è in picchiata sull'Iraq: per il 54% degli statunitensi è una guerra sbagliata. Solo il 44 per cento degli intervistati dall'istituto Gallup per conto della Cnn, ritiene che sia valsa la pena attaccare. Dopo le molte vittime fra i soldati e lo scandalo delle torture ad Abu Ghraib, solo il 41 per cento ritiene che il presidente stia facendo un buon lavoro in Iraq, contro il 58 che disapprova. (1)
La conferma viene dallo staff di Bush: meglio non portare il discorso sulla guerra.
Con l'avvicinarsi dell'apertura della convenzione nazionale repubblicana lunedì a New York, ed in piena campagna elettorale per le presidenziali del 2 novembre, i repubblicani esortano George W. Bush a non parlare di guerre, ma solo di terrorismo. (cfr.http://www.osservatoriosullalegalita.org/04/comm/08agosto/2800ricobush.htm).
A guidare l'imponente marcia per la pace ci sarà uno striscione con su scritto "Il mondo dice no al programma di Bush", slogan che raccoglierà i mille volti del pacifismo americano schierato in modo compatto contro il presidente e il suo entourage.
Il grande evento di oggi è stato organizzato da 'United for Peace and Justice', una maxi associazione cui fanno capo 800 associazioni locali e nazionali.
Il sito di 'United for Peace and Justice' è http://www.unitedforpeace.org
La Tavola della Pace (http://www.tavoladellapace.it), il coordinamento delle associazioni pacifiste italiane, invita ad appoggiare la manifestazione di New York contro Bush: "Nonostante l'opposizione del Sindaco e la sconcertante decisione della Corte Suprema di New York, almeno duecentocinquantamila persone parteciperanno domenica 29 agosto alla grande manifestazione per la pace convocata a New York per protestare contro la politica di Bush nell'immediata vigilia della sua seconda candidatura alla Presidenza degli Stati Uniti. La manifestazione, promossa dalla coalizione americana “United for Peace and Justice”, avrà inizio alle ore 10.00 e passerà accanto al Madison Square Garden dove il giorno dopo si aprirà la Convenzione Repubblicana". (2)
Hanno dichiarato gli organizzatori: "Quando i Repubblicani arriveranno a New York con la loro agenda di guerra, odio e bugie, troveranno a riceverli una grande, bella e pacifica manifestazione nonviolenta di dissenso e protesta. Insieme manderemo un messaggio chiaro che non potrà essere ignorato: non possiamo più sopportare di continuare sulla strada in cui Bush ha trascinato il nostro paese”.
Più di 360 gruppi, inclusi i veterani della guerra in Iraq, le famiglie dei soldati e i familiari delle vittime dell'11 settembre, hanno aderito all'appello. Centinaia di altre manifestazioni con lo stesso obiettivo si stanno già svolgendo in tutti gli Stati Uniti.
Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, ha inviato un messaggio di sostegno del movimento per la pace italiano che non ha mancato di far sentire la propria voce il 4 giugno scorso in occasione della visita di Bush a Roma: “Il popolo italiano fedele alla propria Costituzione - ha dichiarato Lotti - è al vostro fianco. La vostra protesta è la nostra protesta. La vostra speranza è la nostra speranza. Il vostro impegno è il nostro impegno: costruiamo insieme un mondo di pace più giusto e democratico”.
“La barbara uccisione di Enzo Baldoni –continua Flavio Lotti- e le stragi degli innocenti che si susseguono quotidianamente in Iraq non ci possono lasciare indifferenti. Quella guerra è anche la nostra guerra perché, contro il volere della stragrande maggioranza degli italiani, il governo Berlusconi ci ha resi complici del crimine che si sta perpetrando. Tutti i responsabili della politica italiana hanno la responsabilità di alzare la voce per mettere fine a questa tragedia”.
(2) Ufficio Stampa Tavola della pace
Alessandra Tarquini 347/9117177 - Anada Francesconi 328/8347853
stampa@perlapace.it
http://www.tavoladellapace.it
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