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Oltre la Nonviolenza…pensieri in ricerca…

Questa sezione, intitolata “Oltre la Nonviolenza…pensieri in ricerca”, vuole introdurre all’interno della riflessione più o meno consolidata sui valori e le prospettive della nonviolenza una ricerca e un approfondimento personale.
22 settembre 2004
Paolo delli Carri

Sono convinto, infatti, che la scommessa della nonviolenza così come dell’educazione alla pace si giochi, al di là della sua efficacia teorica e pratica generale, sulla possibilità di interpretarla e dimostrarla innanzitutto a livello personale e quotidiano, nei “luoghi” (in famiglia, sul lavoro, nel gruppo di appartenenza) misteriosamente a noi “destinati”. D’altro canto, ritengo ci sia un prima (e di conseguenza un oltre) della nonviolenza che è la difesa e il sostegno della vita, sulla quale è naturale e lecito fare distinzioni (quale visione di vita?, quali finalità? Quali modelli?...) ma disumano e ingiusto fare separazioni, pena la degenerazione delle condizioni stesse di esistenza, relazione e convivenza…

1. Nonviolenza e solidarietà

Credo nella nonviolenza
di chi ha toccato la violenza,
di chi la conosce sulla propria pelle.

Credo pure che bisogna combattere
tutto ciò che è male per l’uomo,
pur non chiamandosi violenza.

Credo infine che non bisogna rifiutare
ad ogni costo la violenza
se questo significa allontanarsi dall’uomo
e rifuggire dalla solidarietà con la sua condizione.

2. Dove comincia la violenza?

Non è quando avremo battuto la violenza che avremo assaggiato la pace.
Non è quando avremo sanato la povertà che avremo fermato lo sfruttamento.

La violenza è una conseguenza di una guerra iniziata
già dentro le speranze che abbiamo verso gli uomini.
Verso questo uomo, verso questo infinito di uomo, che diventa nemico!

3. La spaccatura della relazione

Non si sono trovati ancora metodi sicuri per questo problema:
noi uomini non siamo divisi tanto
dalle appartenenze politiche, religiose, nazionali e culturali quanto
dall’egoismo, dai nostri singoli egoismi!
Banale, ma innegabile…

Non chiedeteci di essere più scientifici nel linguaggio:
dinamiche di gruppo, contrasti personali insanabili,
conflitti di interesse, scontri di potere,
contese dialettiche e istinti di superiorità
hanno devastato in lungo e largo i migliori sforzi umani
di rispetto, parità e reciprocità!

4. Nonviolenza e paura

La pace non viene vista perché è innanzitutto gioia di vivere.
Ma la gioia di vivere lascia il posto alla difesa e alla sfiducia
quando serpeggia la paura…

Perché l’uomo ha paura?
Perché l’uomo che cerca la verità senza la violenza ha paura?
È questo che gli operatori di pace e i “credenti” della nonviolenza
dovrebbero tornare a chiedersi.

Disarmarsi ?

Se veramente siamo disposti a disarmarci,
dobbiamo essere disposti a rinunciare
a muri e spine che ci proteggano…

A volte, pur prevedendo che saremo
raggirati, dimenticati o lasciati dietro,
se amiamo, ci inabisseremo per la parte buona
che si nasconde nella libertà ormai malata del fratello…

La guarigione di coloro che ci battono
verrà dalla speranza che avremo donato, contro ogni coerenza,
a quell’uomo che attendiamo diventi sempre più Uomo.
E dalla verità che avremo conservato, nonostante ogni delusione,
a quel mondo al quale torniamo sempre più come Casa…

5. Più della nonviolenza ?…

Come vedere i propri nemici non come nemici?

Come trasformarli in avversari,
vederli come “infiniti tu”,
convertirli con la verità che già alberga in loro…

Ma chi si avvede che già qualcuno ha detto qualcosa in più?
Amate i vostri nemici…
Come fare? Come ha fatto?
Perdono, riconciliazione…

Di più: restando con loro,
“condividendo-loro” e, udite - quale scandalo per ogni uomo giusto! -,

chiedendo loro,

infine

lasciandosi amare da loro!...

e noi?......

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