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Erano state sequestrate il 7 settembre

Simona Torretta e Simona Pari rilasciate a Baghdad assieme ai due iracheni rapiti con loro

Sono state trovate incappucciate in punti diversi della capitale. Stasera riabbracciano i loro cari. Una delle ragazze: "Ho passato momenti duri e scoraggianti".
28 settembre 2004
Redazione

Le nostre margherite, Simona e Simona appena liberate su Al Jazeera


DUBAI - L'incubo è finito: "Abbiamo passato momenti duri e scoraggianti". Dopo tre settimane Simona Torretta e Simona Pari sono state liberate e consegnate all'incaricato d'affari dell'ambasciata italiana a Bagdad. La notizia è stata data in prima battuta da Al Jazeera. Nel giro di pochi minuti sono arrivate le varie conferme, dalle famiglie delle due volontarie, da Intersos e dalle autorità. Fino a quella del presidente del Consiglio che ha precisato che le volontarie di "Un ponte per..." stanno bene e sono state prese in consegna dalla Croce rossa italiana. Il premier ha anche annunciato che le due ragazze riabbracceranno i loro cari già stasera. La diplomazia italiana sta accelerando le procedure per il rientro: appena arrivate a Roma, Torretta e Pari saranno sentite dalla magistratura. Le due ragazze sono già in volo per il Kuwait e in nottata saranno a Ciampino. Ad accompagnarle nel viaggio verso l'Italia è Maurizio Scelli, il commissario straordinario della Croce rossa.

Con Simona Torretta e Simona Pari sono stati liberati anche i due iracheni sequestrati con loro il 7 settembre: Manhaz, della ong Intersos, e Raed Ali Abdul Aziz. Le tre donne sono state rilasciate in tre posti diversi, incappucciate. A quanto pare, le italiane sono state tenute prigioniere sempre a Bagdad.

Nel susseguirsi vorticoso delle notizie e delle emozioni, è arrivata anche la prima dichiarazione di Simona Torretta. "Ho passato momenti duri e scoraggianti", ha detto la volontaria di "Un ponte per..." alla madre subito dopo la liberazione. A riferilo è stato il presidente del Municipio X, Sandro Medici, che ha sottolineato come Simona avesse "la certezza di essere liberata".

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