Alle donne e agli uomini che si oppongono alla guerra
Siamo ancora una volta qui - e ancora ci saremo le prossime volte - sotto il governo a palazzo Chigi, per puntare il dito contro chi ha dato ordine di occupare militarmente l'Iraq e appoggiare l'infame guerra imperiale di Bush e Blair. Dopo più di 30.000 morti ammazzati in Iraq dal 20 marzo del 2003 ad oggi - che si aggiungono ai milioni di morti da embargo e da uranio impoverito - e mentre sotto i nostri occhi si svolge il massacro di Falluja e del triangolo sunnita, c'è ancora chi tentenna sul ritiro delle truppe o vorrebbe aspettare le fantomatiche elezioni irachene del gennaio 2005. Elezioni / farsa che si faranno in un paese devastato, dopo una feroce e globale repressione della resistenza ,oppure fatte solo in una parte del paese, per fare da schermo al governo filoamericano e illegale di Allawi. Così la guerra illegale lascia il posto ad una occupazione militare illegale, ad un governo illegale, ad una Conferenza internazionale di Pace illegale, gestita dagli attuali occupanti/invasori. Questi ultimi non sono stati mai sanzionati dalla comunità internazionale o dal tribunale Penale Internazionale che dovrebbe invece condannarli come criminali di guerra ed imporgli non solo il ritiro immediato delle truppe e delle basi militari, ma l'abolizione delle leggi illegalmente imposte per il governo del paese e la rapina delle sue risorse, il risarcimento degli immensi danni prodotti con la guerra, il risarcimento delle vittime civili e delle infami torture nelle carceri dell'Iraq. I nostri soldati fanno da sentinella ai pozzi di petrolio dei contratti ENI a Nassiriya e il popolo irakeno è sottoposto ad una tragedia epocale ed a massacri inauditi, che colpiscono soprattutto le città ribelli. Laddove continua la resistenza, legittima difesa dall'invasore, che dobbiamo sempre distinguere dai gruppi terroristici, i cui metodi ripudiamo. Poichè l'occupazione militare dell'Iraq è un crimine internazionale, chiediamo che l'Italia si dissoci dalle complicità di guerra ritirando le truppe immediatamente e prima della cosiddetta conferenza di Pace, per isolare politicamente gli Stati Uniti e fare massa critica - insieme agli altri paesi che si sono dissociati da Bush, come la Spagna. Ma sappiamo che oggi chiedere il ritiro delle truppe non è più sufficiente perchè il problema cruciale è LA LIBERAZIONE DELL'IRAQ; infatti a queste truppe possono subentrare quelle della NATO, magari sotto comando ONU, oppure quelle della polizia irakena collaborazionista con gli occupanti. Nel frattempo la bandiera americana sventolerà arrogante sul suolo dell'Iraq e soprattutto sui suoi pozzi di petrolio e su tutti i suoi appalti per la ricostruzione. Perciò diciamo NO ad ogni ipotesi di invio di nuove truppe della Nato in Iraq, diciamo NO ALL'IMPEGNO MILITARE ITALIANO in Iraq, che è costato finora 600.000.000 di euro con i quali si potevano alleviare in Italia i problemi sociali più urgenti, dalle case per gli immigrati e i precari ai redditi di cittadinanza. BASTA CON LA GUERRA BASTA CON L'OCCUPAZIONE IRAQ LIBERO PARTECIPIAMO IL 30 OTTOBRE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA LIBERIAMO LA PACE. VIA SUBITO LE TRUPPE DALL'IRAQ
Bastaguerra (Roma )
ottobre 2004
Allegati
Volantino 30 Ottobre
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