Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

Il disertore

10 febbraio 2003
Boris Vian

In piena facoltà
egregio presidente
le scrivo la presente
che spero leggerà.

La cartolina qui
mi dice terra terra
di andare a far la guerra
quest'altro lunedì

Ma io non sono qui
egregio presidente
per ammazzar la gente
più o meno come me

Io non ce l'ho con lei
sia detto per inciso
ma sento che ho deciso
e che diserterò.

Ho avuto solo guai
da quando sono nato
i figli che ho allevato
han pianto insieme a me.

Mia mamma e mio papà
ormai son sotto terra
e a loro della guerra
non gliene fregherà.

Quand'ero in prigionia
qualcuno mi ha rubato
mia moglie e il mio passato
la mia migliore età.

Domani mi alzerò
e chiuderò la porta
sulla stagione morta
e mi incamminerò.

Vivrò di carità
sulle strade di Spagna
di Francia e di Bretagna
e a tutti griderò.

Di non partire più
e di non obbedire
per andare a morire
per non importa chi.

Per cui se servirà
del sangue ad ogni costo
andate a dare il vostro
se vi divertirà.

E dica pure ai suoi
se vengono a cercarmi
che possono spararmi
io armi non ne ho.

Note: Originale "Le deserteur" testo di Boris Vian - musica di Boris Vian e Harold Berg, 1956
Traduzione italiana Giorgio Calabrese - Arrangiamento Ivano Fossati
Incisa in Lindbergh (Lettere da sopra la pioggia) di Ivano Fossati, 1992

La canzone è stata scritta ai tempi della guerra di Indocina ma in breve è divenuta un manifesto contro la presenza coloniale francese nell'Algeria che lottava per la propria libertà.
In Italia è stata ripresa per la prima volta da Margot, Margherita Galante Garrone (figlia di Alessandro Galante Garrone, moglie di Sergio Liberovici e madre di Andrea) nel periodo dei Cantacronache (1958/1960), poi è rimbalzata negli Stati Uniti incisa da Peter, Paul and Mary durante i moti di Berkeley, quindi ci sono state 4 traduzioni italiane, a cura di Paolo Villaggio, Luigi Tenco, Giorgio Caproni e Giorgio Calabrese. Ornella Vanoni l'ha inserita nella scaletta del suo tour nel 1971, ma la prima incisione italiana è stata curata da Ivano Fossati nel 1992, riprendendo la traduzione di Calabrese.
Moulodji è stato l'interprete francese ed ha dovuto subire un esilio di circa 10 anni dal mondo della canzone francese, mentre Boris Vian, che pure morirà pochi anni dopo, spesso dovette esibirsi o scrivere sotto pseudonimo, tanta era stata la reazione delle destre francesi, De Gaulle in testa.
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)