Appello per la Cambogia: sosteniamo gli operatori antipedofilia di Afesip
"Sono disgustato! Qui le cose peggiorano invece che migliorare. Il fatto che una banda armata rapisca delle bambine è una cosa pazzesca. Il Governo deve muoversi. Casini, il presidente della Camera, conosce Somaly ed anche quella realtà. Noi come Nomadi però stiamo organizzando una petizione sul nostro sito, nomadi.it, con la quale ci rivolgeremo alle autorità italiane affinché si diano da fare".
Sono queste le parole del leader dei Nomadi Beppe Carletti. La notizia alla quale si riferisce Carletti è dell'8 dicembre scorso. Così viene riportata nel sito ufficiale del gruppo:
"Lo scorso 8 dicembre una trentina di persone armate ha fatto irruzione in uno dei centri Afesip a Phnom Penh, Cambogia, disarmando le guardie e rapendo oltre ottanta ragazzine che il giorno precedente erano state salvate da un hotel-bordello della città stessa. L'operazione era stata compiuta congiuntamente tra la polizia cambogiana ed Afesip. Pare che gli armati siano legati alla mafia cinese. Nel corso dello squallido raid gli operatori del centro sono stati minacciati di morte, e con essi Somaly Mam, presidentessa di Afesip Cambogia (membro di ECPAT Cambogia, finanziato da ECPAT Italia) nonché candidata al Nobel su proposta della regina di Spagna. I Nomadi, che sostengono Ecpat Italia, sono molto sensibili a questo genere di questioni."
Dal 2002 i Nomadi sostengono Ecpat, una rete internazionale contro lo sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile. In questi due anni varie sono state le iniziative di solidarietà messe in campo dal gruppo. Si è creata un rapporto intenso tra loro e gli operatori umanitari.
Sul sito ufficiale, http://www.nomadi.it , viene presentata una petizione da inviare via email alle autorità italiane (compresa l'ambasciata a Bangkok) per denunciare l'accaduto. Nell'appello si riporta l'accaduto, facendo riferimento anche a possibili responsabilità delle stesse forze dell'ordine cambogiane, e si chiede di intervenire in difesa di Afesip e delle bambine da loro sostenute. Chiunque può aderire all'appello. Gli indirizzi ai quali spedirlo sono:
presidenza.repubblica@quirinale.it
relazioni.pubblico@esteri.it
ambbang@samart.co.th
ambasciata.bangkok@esteri.it
Bisogna stare attenti a non dimenticarsi di aggiungere in fondo alla email i propri dati, perché in caso contrario l'email non viene presa in considerazione. Questo il testo da spedire:
L' 8 DICEMBRE 2004 SONO STATE RAPITE 83 RAGAZZINE DA UN CENTRO DI ACCOGLIENZA PER BABY-PROSTITUTE GESTITO DALLA ONG AFESIP/ECPAT A PHNOM PENH IN CAMBOGIA.
Tutto questo è accaduto a Phnom Penh, Cambogia. Il 7 dicembre la Polizia Cambogiana insieme alla Ong AFESIP (Agir pour les Femmes en Situation Précaire) ha fatto una retata in un'Hotel/bordello della città e ha trasferito 83 ragazzine in uno dei centri dell'associazione a Phnom Penh. Il giorno successivo un gruppo di trenta persone armate ha fatto irruzione nel centro di accoglienza prelevando le bambine e minacciando di morte gli operatori presenti tra i quali Somaly Mam (la presidente, candidata al Nobel per la pace), il marito Pierre Legros (direttore dei progetti della Ong). Afesip è membro di Ecpat Cambogia e finanziata da Ecpat Italia (End Child Prostitution, Pornography and Trafficking, www.ecpat.it) e combatte il fenomeno della prostituzione minorile. Dalle notizie giunte attraverso il Cambodia Daily e la Reuters ci pare ambiguo l'atteggiamento della polizia cambogiana (sembra esistere rivalità fra due fazioni della polizia). Il ministero degli Interni cambogiano ha smentito il rapimento, tale affermazione è stata a sua volta smentita dalla Ong. L'azione è stata condannata dall'ambasciata americana, in una dichiarazione in cui dice che "il Governo cambogiano deve arrestare i trafficanti e liberare le vittime: gli Stati Uniti sono tra i finanziatori del Centro".
Vogliamo inoltre ricordare che numerosi cittadini Italiani hanno sostenuto e sostengono Afesip/Ecpat e una cittadina italiana, Celinie Monzini, attualmente è in Cambogia per uno stage presso l'associazione.
In qualità di sostenitori e finanziatori di Afesip Cambogia e ECPAT Italia chiediamo l'intervento del Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azelio Ciampi, del ministro degli Esteri Gianfranco Fini e dell’Ambasciata Italiana in Thailandia, che rappresenta l'Italia in Cambogia, affinché il Governo Italiano prenda posizione sui terribili fatti accaduti a Phnom Penh, faccia pressione perché il Governo cambogiano indaghi a fondo su questi avvenimenti e porti i responsabili davanti alla giustizia e soprattutto protegga le donne e le bambine vittime di questo fenomeno.
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