Il rischio di sfruttamento dei minori nel sud-est asiatico: oggi ne parlano tutti, finalmente! e poi?
Milano, 4 gennaio 2005
Le Nazioni Unite, i Governi e numerose organizzazioni non governative a livello internazionale hanno avviato iniziative a favore dei bambini vittime della catastrofe asiatica.
Mani Tese ribadisce che l'impegno a favore dei nuovi orfani del Sud-est asiatico deve essere portato avanti affidandosi alle organizzazioni locali, promuovendo il sostegno e la crescita delle intere comunità in cui i bambini vivono.
Mani Tese, forte dei suoi 40 anni di esperienza di lavoro in India, sente il dovere di far sentire la voce di chi lavora sul campo a favore dell'infanzia: "E' necessario tornare al più presto alla normalità", dice Paul Baskar, direttore di Peace Trust, una ONG indiana che Mani tese da anni sostiene in progetti volti all'eliminazione dello sfruttamento del lavoro minorile "Nell'area costiera del Tamil Nadu, dove operiamo, ci sono molti bambini - continua Baskar - i cui genitori sono stati portati via dall'acqua. Ora si trovano nei campi allestiti per i profughi, ma bisogna organizzare al più presto per loro un'alternativa. Una casa, in cui offrire loro un sostegno psicologico e poter ritrovare un ambiente sereno per dimenticare quanto hanno vissuto in questi giorni."
Peace Trust ha attivato una rete di comunicazione e di informazione, attraverso la radio, per denunciare il rischio dell'abuso sulla libertà dei minori. E' fondamentale fornire a queste realtà le risorse necessarie affinché possano organizzare le proprie attività, e far sì che il maggior numero possibile di minori sia assistito in modo adeguato, salvaguardandone l'incolumità fisica e psicologica, per quanto possibile dopo un dramma delle dimensioni di quello vissuto.
Tra le azioni immediate, individuate come prioritarie da Peace Trust e che Mani Tese intende sostenere: 1. l'identificazione dei minori vittime; 2. l'assistenza psicologia e sanitaria; 3. azioni rivolte all'ospitalità dei bambini.
Peace Trust vuole istituire una struttura residenziale per accogliere i bambini orfani dei distretti di Nagapattinam e Caddalore, che potranno all'interno della stessa Special Home riprendere al più presto a frequentare la scuola.
Per sostenere, con Mani Tese, i progetti di Peace Trust:
C.C.P. 291278, intestato a Mani Tese, P.le Gambara 7/9, 20146 Milano.
Conto Corrente Bancario n° 40, Banca Popolare Etica, CAB 12100, ABI 05018, CIN X.
Per versamenti con carta di credito, telefonare al numero verde 800-552456.
Indicare nella causale: Emergenza Maremoto India, progetto n° 2060.
Per ulteriori informazioni: Erica Pedone - Ufficio Stampa Mani Tese - P.le Gambara 7/9 - 20146 - Milano. Tel. 02/4075165 - fax 02/4046890 - 338/9960030.
Articoli correlati
- Iqbal Masih, tredici anni, è stato ucciso a Lahore il 16 aprile 1995
Il tessitore dei diritti umani
Colpevole per essersi ribellato alla mafia dei tappeti, sfruttamento minorile e istigazione a seguire il suo esempio. A questo articolo è allegato un fumetto su Iqbal Masih da diffondere nelle scuole realizzato da World's Children's Prize Foundation e tradotto in italiano da PeaceLink.3 marzo 2018 - Giacomo Alessandroni Wars on demand, guerre nel terzo millennio e lotte per la libertà
Un libro a cura di Vicenza libera dalle servitù militari, che spiega in maniera dettagliata secondo quali dinamiche stiano cambiando gli equilibri geopolitici e narra le storie di chi quelle dinamiche le subisce e cerca di resistere.9 giugno 2014 - Antonio CasoI miliardari del gruppo italiano Riva potrebbero chiudere il loro più grande stabilimento
Una delle famiglie più ricche d’Europa sta fronteggiando una potenziale catastrofe dopo essere stata accusata di immettere nell'aria delle tossine che provocano il cancro ed avere visto confiscati quasi 2 miliardi di dollari in beni da parte di un giudice italiano26 gennaio 2013 - Kambiz Foroohar e Chiara RemondiniWashington rafforza la sua egemonia sull'area Asia-Pacifico
Nelle settimane e nei mesi a venire il Foreign Policy in Focus dedicherà dei servizi settimanali sul “pivot” militare dell’amministrazione Obama nell’area Asia-Pacifico, analizzando sia l’impatto geopolitico, sia la reazione dei gruppi della società civile in quell’area. Questo è il primo pezzo della serie.2 ottobre 2012 - Joseph Gerson
Sociale.network