La nonviolenza come imperativo morale
Solo con la nonviolenza ci si può opporre coerentemente ed efficacemente alla guerra; solo con la nonviolenza si possono efficacemente e coerentemente difendere i diritti umani.
Il movimento impegnato per la pace e per i diritti umani, tutte le persone di volontà buona che si vogliono impegnare contro i bombardamenti e contro la pulizia etnica, contro i massacri e contro le deportazioni, contro il terrorismo di stato e di bande, devono scegliere la nonviolenza come unico metodo di lotta lecito e coerente.
Tutti i movimenti pacifisti e umanitari e tutte le persone che solidarizzano con le vittime, con i profughi, con l'umanità innocente e sofferente; tutte le persone che hanno orrore delle devastazioni e delle catastrofi ecologiche che la guerra sta provocando nel cuore dell'Europa; tutte le istituzioni fedeli al diritto internazionale ed alla civiltà giuridica, alla democrazia ed al mandato fondativo del patto sociale su cui si reggono, che è quello di garantire la vita delle persone; tutti devono scegliere la nonviolenza.
Gandhi lo disse lapidariamente dopo l'esplosione della bomba atomica su Hiroshima: solo con la nonviolenza l'umanità avrà un futuro.
Tutti coloro che vogliono difendere i diritti umani, il diritto internazionale, la carta delle Nazioni Unite, i princìpi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, devono scegliere la nonviolenza.
Solo con la nonviolenza si può fermare la guerra e la barbarie.
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