La Rete Italiana Pace e Disarmo chiama il mondo dell’associazionismo, del sindacato, della cultura, le amministrazioni locali, le scuole, le Università e le reti di società civile a far sentire la propria voce, invitando tutti e tutte ad un percorso di mobilitazione comune e condiviso il più esteso possibile.
Nell'appello alla mobilitazione si legge: "Il Libano sta diventando la nuova Gaza, l’ennesimo passo verso l’allargamento della guerra a tutto il Medio Oriente. Dopo i tremendi attentati dei cercapersone e dei walkie-talkie dei giorni scorsi, anche la data scelta per lanciare la nuova offensiva su un Paese sovrano – il giorno di apertura a New York dell’Assemblea generale dell’Onu – è indicativa non solo del disprezzo per le sofferenze verso la popolazione civile, ma anche di ogni norma del diritto internazionale".
Al centro c'è la questione del rifornimento di armi a Israele, su cui Rete Italiana Pace e Disarmo è molto chiara: "Proseguire il rifornimento di armamenti verso Israele – nonostante 41 mila morti e il lancio sulla popolazione di Gaza di oltre 80 mila tonnellate di bombe – rappresenta una vera e propria luce verde per la costruzione, “dal Giordano al mare”, della “Grande Israele” in cui i palestinesi sono cancellati e i loro territori confiscati ed annessi". E ancora: "Questo nuovo fronte di guerra non vede come attori solo il governo estremista e fondamentalista di Netanyahu e le milizie di Hezbollah, ma anche gli Usa e l’Unione Europea che non hanno voluto adottare sanzioni efficaci verso Israele e attenersi agli obblighi previsti dalle prescrizioni della Corte Internazionale di Giustizia in merito alla potenziale violazione di diversi articoli della Convenzione contro il genocidio".