L’ortodossia liberista della Banca Mondiale non è mai stata scalfita in oltre sessant’anni. E anche le timide aperture dell’era Wolfensohn (“neo liberismo compassionevole”) sono state cancellate dall’ex fedelissimo di Bush. Oggi la struttura di Bretton Woods vive una crisi, da molti giudicata strutturale. Riuscirà il neo presidente Zoellick a risollevarla?
10 settembre 2007 - Pasquale De Muro
Intervista alla vicepresidente della Banca Mondiale Gressani
Lotta alla corruzione e Africa rimangono due capisaldi dell’istituzione. «La Banca ha imparato che imporre la propria opinione a un governo non funziona. Diamo solo suggerimenti. Se non sono accettati, preferiamo non erogare prestiti».
10 settembre 2007 - Gianni Ballarini
Tutte le difficoltà sono segnali dell'autocreazione dell'Essere,
di cui facciamo parte e di cui dobbiamo responsabilizzarci
Non dobbiamo dare la colpa dei mali
a qualcuno o a qualcosa in particolare.
Significherebbe confermare e rafforzare il procedimento naturale di forza;
che invece dobbiamo superare col procedimento razionale umano in ritorno.
8 settembre 2007 - Mario Ragagnin
Riordineremo il mondo gradualmente: basta sapere che lo possiamo e lo dobbiamo fare
Dagli incontri ecumenici (nuovo cervello dell'umanità) partiranno le direttive che modificheranno i rapporti di potere (di cui le ideologie sono il paravento "giustificativo") nelle regioni dei conflitti
Travolti dagli scandali saltano i vertici dei due organismo nati a Bretton Woods. E La crisi del Fondo monetario e della Banca mondiale coinvolge anche il Wto. Emerge l'inadeguatezza rispetto alla globalizzazione in atto
6 luglio 2007 - Antonio Tricarico
Dalla cronaca di questi giorni alle considerazioni riguardanti assetto politico ed economico della regione. Iraq tra ieri e oggi...
Per la diplomazia internazionale il compito più urgente è impedire che la violenza incontrollata che regola la vita quotidiana in Iraq prosegua e si estenda anche al Nord. Compito non facile, eppure dobbiamo sperare che vertici come quello che ai primi di maggio ha raccolto a Sharm-el-sheik i ministri degli esteri di 50 Paesi, riescano a produrre effetti concreti, riportando speranze di pace nell'intera regione.
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