L'ambiguo ritiro israeliano da Gaza e la sua contropartita
Secondo il quotidiano israeliano Yedioth Ahronot il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha autorizzato la scorsa settimana la costruzione di 3500 nuove case nei territori palestinesi della West Bank illegalmente occupati da Israele. In particolare è stata approvata la costruzione di due nuovi quartieri che connettano le colonie israeliane di Maaleh Adumin a Gerusalemme Est. Il progetto è quello di accerchiare la città araba con insediamenti israeliani e di isolarla definitivamente dalla West Bank con la costruzione del muro e con una nuova strada che bypassando l'intera area colleghi Ramallah (a nord di Gerusalemme) a Betlehem (a sud di Gerusalemme).
Tale direttiva si inserisce in un piano coerente di azioni tese a rafforzare la presenza coloniale israeliana nella West Bank ed in particolare a Gerusalemme Est, in totale contraddizione con gli impegni di ritiro dai territori occupati. Ciò che sembra emergere è la volontà di scambiare il ritiro dalla Striscia di Gaza occupata con l'annessione de facto degli insediamenti nella West Bank, lungo una linea di confine che, allontanandosi dalla green line, si andrebbe disegnando lungo il tracciato del muro, illegalmente ancora in costruzione.
La costruzione di nuovi avamposti israeliani in Palestina viola il piano di pace della Road-Map, il quale chiede a Israele di smantellare immediatamente le colonie erette dopo il Marzo del 2001 e di bloccare tutte le attività di insediamento nei territori palestinesi illegalmente occupati nella guerra del 1967. E' altresì vietato l'allargamento delle colonie già esistenti prima del 2001.
Fonti governative israeliane confermano il report del Yedioth, tuttavia non confermano il numero delle case.
Un funzionario del governo Sharon ha dichiarato: "Continueremo a costruire Maale Adumin, Gush Etzion e Ariel, perchè queste aree non saranno mai trasferite all'Autorità Palestinese".
Gush Etzion è a sud di Gerusalemme e la città di Ariel si trova nel nord della West Bank, entrambe in territorio palestinese.
Funzionari palestinesi accusano Israele di malafede negli sforzi per il processo di pace.
"Israele è responsabile per ogni conseguenza risulti dalle sue continue violazioni della Road Map", ha detto il ministro alla pianificazione Ghassan al-Khatib. "Non penso che la leadership palestinese ed il suo popolo possano tollerare tutto questo".
Il premier Mahmud 'Abbas ha raggiunto un accordo di cessate il fuoco con Sharon il mese scorso, con il quale Israele si impegnava a riconsegnare ai palestinesi cinque città della West Bank occupate dall'esercito israeliano dall'inizio della seconda intifada.
La scorsa settimana Israele ha consegnato la prima, Gerico, e lunedì scorso Tulkarem. Il ritiro dell'esercito dalle altre tre città, Betlemme, Qalqilya e Ramallah, non è ancora in programma.
Sul ritiro israeliano da Tulkarem: http://www.aljazeera.com/me.asp?service_ID=7434 (english)
Sul piano di pace Road Map: http://www.haaretz.com/hasen/pages/ShArt.jhtml?itemNo=281192&contrassID=2&subContrassID=1&sbSubContrassID=0&listSrc=Y (english)
Sulla costruzione di nuove colonie a Gerusalemme Est: http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/4368297.stm (english)
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