Palestina

Si possono troncare i rapporti familiari per delle semplici differenze politiche?

Famiglie divise

Amira Hass
Fonte: Internazionale
Il link di quest'articolo:
http://www.internazionale.it/firme/articolo.php?id=3859 - 16 luglio 2003



Squilla il telefono: “Amira Hass?”, chiede una voce maschile, in ebraico. “Sono io”. “Mi rivolgo a voi (il voi in ebraico suona molto strano) per una questione personale”.

La voce è esitante. “Mi dica, ma a chi si riferisce il ‘voi’?”. “Da dove vengo io non ci si rivolge a una donna usando il singolare”. Capisco: è un ebreo ortodosso. “Ho una cugina, G., che ha fatto il vostro nome diverse volte, così ho pensato che potreste aiutarci a rintracciarla. Ha troncato i rapporti con noi quattro anni fa. Oggi è il suo compleanno ed è terribile che non possiamo nemmeno farle gli auguri. Cosa le abbiamo fatto di male?”.

(Mi ricordo di G., un’attivista che ha partecipato a iniziative congiunte israelo-palestinesi. Credo che sia andata a vivere con un palestinese). “Posso chiedervi se vivete in un insediamento?”. “Sì”, breve pausa, “forse è per questo. Ma anche prima vivevamo qui, e siamo sempre stati in contatto anche se eravamo schierati su fronti opposti”. “Io non la conosco bene, ma posso dirvi che mio padre, che adesso è morto, rifiutava di avere contatti con i nipoti che vivevano nelle colonie. Diceva che vivevano grazie a una terra rubata, come un gruppo privilegiato, in contraddizione con l’educazione che lui aveva ricevuto nella sua famiglia ebrea ortodossa”.

“Ma ci sono ladri e assassini che non vengono abbandonati dai familiari, malgrado i loro crimini. Non si possono troncare i rapporti familiari per delle semplici differenze politiche”.


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