Ism update
La situazione degli operatori di pace dell’Ism che hanno accettato il rimpatrio e’ la seguente:
Bill Capowski, Thomas Pellai, Saul Reid e Alex Perry sono tornati a casa sani e salvi sabato. Daniel Knuttson e’ stato messo su un’aereo per Amsterdam domenica mattina presto e oggi lo aspetta il benvenuto a casa a Stoccolma.
Frederik Lind, in accordo con il consolato danese sta ancora aspettando il rimpatrio alla stazione di polizia di Ariel dopo essere stato portato all’aeroporto e riportato indietro dalle autorita’ israeliane.
Tobias Karlson e Tariq Loubani rimarranno ad Ariel, dove sono da undici giorni, in attesa dell’audizione di fronte all’Alta Corte Israeliana in merito all’appello proposto dall’Ism.
La totale chiusura delle comunicazioni con i prigionieri imposta dalle autorita’ israeliane ha reso difficile il lavoro per l’Ism e per i suoi sostenitori. A coloro che sono rimasti ad Ariel sono state sequestrate le sim card, i fogli per scrivere e le penne, come punizione per i loro tentativi di mostrare solidarieta’ agli altri prigionieri.
Le condizioni ad Ariel, che non e’ una stazione di polizia e non e’ un posto attrezzato per detenzioni a lungo termine, non sono ideali: luci fluorescenti che non vengono mai spente, mancano di spazi all’aria aperta o spazi per fare esercizio fisico, per cui i detenuti sono costretti ventiquattro ore al giorno nelle proprie celle. Non c’e’ neppure bisogno di dirlo, le condizioni degli attivisti non sono paragonabili a quelle dei palestinesi intorno a loro o delle migliaia di altri rinchiusi nelle carceri israeliane, molti dei quali non sono incriminati di niente ma piuttosto sottoposti a detenzione amministrativa.
In ogni caso coloro che hanno avuto contatti con gli attivisti raccontano che lo spirito e’ alto, e la preoccupazione maggiore e’ alla fine che vengano recapitati ad Ariel 16 pacchetti di sigarette per i palestinesi, per ricambiare il favore in quanto questi hanno condiviso le loro con gli internazionali.
Ulteriori dettagli sono sul sito http://www.palsolidarity.org
(Traduzione a cura di Peacelink)
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